nell’immagine un dipinto di Emile Friant
XXXIIIa Settimana T. Ordinario
Proverbio
«Un fiore odoroso, calpestato, sparge ancora profumo (Cina)»
Iniziamo la giornata pregando (S. Gregorio di Nissa)
Non ricordare più i miei peccati; se ho mancato, per la debolezza della mia natura, in parole, opere e pensieri. Tu perdonami, tu che hai il potere di rimettere i peccati. Deponendo l’abito del corpo, la mia anima sia trovata senza colpa. Più ancora: degnati, o mio Dio, di ricevere nelle tue mani l’anima mia senza colpa e senza macchia quale una gradita offerta. Amen
Elisabetta d’Ungheria
Nata nel 1207, è promessa in moglie al figlio del Re di Turingia. Sposa a 14 anni, madre a 15, resta vedova a 20 con 3 figli. Alla morte del marito, si ritira e sceglie di vivere in una povera casa; fa edificare a sue spese un ospedale, riducendosi in povertà. Iscritta al 3° ordine francescano, visita i malati, si fa mendicante e compie le mansioni più umili, il che scatena la rabbia dei cognati che la privano dei figli. Muore il 17-11-1231 a 24 anni!
Parola di Dio del giorno (Lc 19,1-10)
Gesù entrò nella città di Gèrico e la stava attraversando, quand’ecco un uomo, di nome Zacchèo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva passare di là. Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zacchèo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!». Ma Zacchèo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto». Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».
Riflessione Per Il Giorno (Frammenti di vita)
Dalla cucina dove si preparavano i pasti per ospiti e poveri e ancor più dalle dispense, da qualche tempo sparivano intere confezioni di alimenti: siccome il numero di chi vi aveva libero accesso era limitato, si era creato un clima di reciproca diffidenza che aveva moltiplicato i sospetti e alimentato le critiche. Finché un volontario suggerì al responsabile: “Consiglio di mettere tutto sotto chiave e applicare lucchetti anche dove non serve…meglio se si esagera”. Il consiglio non era sembrato così geniale, ma lui aveva ribadito: “Lasciate fare e non preoccupatevi: alla spesa ci penso io”. Lo si è lasciato fare e non si è dovuto aspettare molto la risposta. Giorni dopo, vedendo lucchetti dappertutto su porte e armadi, un tale, infastidito aveva sbottato: “Va bene impedire i furti, ma mi sembra chiaro che è venuta meno la fiducia: in queste condizioni è inutile continuare e per me finisce qui”. “Vedi cos’hai combinato?” fece il responsabile al volontario, rimproverandolo. Ma lui: “Non hai capito: i lucchetti non servivano a impedire i furti, ma a far scoprire il ladro. Chi infatti è abituato a rubare, lo è ancor più a mentire e se fa il moralista è solo per allontanare da sé i sospetti”. Di fatto, con la scomparsa dell’indignato, sono finiti anche i furti.
Intenzione del giorno
Preghiamo per tutti coloro che non hanno accesso allo studio e all’istruzione, soprattutto i giovani
Don’t forget!
GIORNATA MONDIALE PER IL DIRITTO ALLO STUDIO
“1.000 quadri più belli del mondo”
Il pittore inglese Joseph Wright of Derby (1734 – 1797) nel corso del decennio 1760 realizzò una serie di quadri (fra cui il nostro) in cui descriveva le conquiste scientifiche dell’epoca. Il nostro quadro si discosta molto dalle precedenti convenzioni pittoriche, in quanto il soggetto è scientifico e reso con lo stesso atteggiamento reverenziale e la stessa atmosfera sacrale che in passato erano riservati solo a scene storiche o religiose. Wright infatti era intenzionato a riprodurre le conquiste della Rivoluzione industriale e le scoperte scientifiche dell’Illuminismo e non è un caso che il dipinto sia riconosciuto come uno dei capolavori dell’arte inglese.
Il quadro raffigura uno scienziato che sta eseguendo un esperimento nuovo per quei tempi: dimostrare come l’assenza di ossigeno provochi la morte. Per questo l’aria veniva pompata fuori da un contenitore nel quale era rinchiuso un animaletto (in questo caso un pappagallo bianco). La scena, illuminata solo da una candela e le diverse reazioni ed emozioni dei personaggi trasmettono i sentimenti contrastanti dell’epoca verso la scienza: meraviglia e timore, interesse e sgomento, curiosità e paura. Soprattutto sono i più piccoli a dimostrare tristezza e spavento per la sorte riservata all’uccellino…Era anche questo un modo per far capire che non c’era solo entusiasmo per le scoperte scientifiche, ma che allora come oggi si nutrivano dubbi sul fatto che le conoscenze razionali o scientifiche fossero in grado di rispondere a tutte le domande e di spiegare, in maniera soddisfacente, tutti i misteri della natura. L’artista inoltre utilizza un accostamento inconsueto: l’interesse nascente per la scienza viene reso con un chiaroscuro di ispirazione caravaggesca. Questo quadro ci consente di capire perché Joseph Wright of Derby sia stato definito “il primo pittore ad esprimere lo spirito della Rivoluzione Industriale”.
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