nell’immagine un dipinto di Emile Claus
1.a Settimana di Avvento
Proverbio del giorno
La lunga malattia beffa il medico: chi oggi è re, domani è morto (Siracide 10,10)
Preghiera del Giorno (canto gospel)
Tieni viva la tua fiamma che risplenda nella notte il Signore sta arrivando la fatica finirà. O fratello no, tu non devi rinunciare. O sorella no perché la fatica finirà. Abbi fede nel Signore solamente Lui ti può dare una gioia che sia grande la fatica finirà. Una scala saliremo, di Giacobbe la lunga scala una scala saliremo, la fatica finirà.
FRANCESCO SAVERIO SACERDOTE
Studente a Parigi conobbe Ignazio di Loyola e fece parte del nucleo di fondazione della Compagnia di Gesù. E’ il più grande missionario dell’epoca moderna. Portò il Vangelo alle grandi culture orientali, adattandolo all’indole delle varie popolazioni. Nei suoi viaggi missionari toccò India e Giappone, e morì mentre stava per diffondere il Vangelo in Cina
ALESSANDRO DORDI (1931 –1991)
missionario fidei donum di Bergamo, beatificato il 05-12-2015, a Chimbote in Perù dove ha svolto il ministero a contatto con i poveri e i bisognosi e dove è rimasto fedele fino al martirio provocato dai terroristi di “Sendero Luminoso”.
La Parola di Dio del giorno Luca 10,21-24.
In quella stessa ora Gesù esultò di gioia nello Spirito Santo e disse: «Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo». E, rivolto ai discepoli, in disparte, disse: «Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. Io vi dico che molti profeti e re hanno voluto vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono».
Riflessione per il giorno (S. Francesco Saverio)
Abbiamo percorso i villaggi dei neofiti, che pochi anni fa hanno ricevuto i sacramenti. La zona non è abitata dai Portoghesi, perché sterile e povera, e i cristiani indigeni, privi di sacerdoti, non sanno nient’altro se non che sono cristiani. Non c’è nessuno che celebri le sacre funzioni, nessuno che insegni loro il Credo, il Padre nostro, l’Ave e i Comandamenti. Da quando arrivai qui non mi sono fermato un istante; percorro i villaggi, amministro il battesimo ai bambini che non l’hanno ancora ricevuto. Così ho salvato un gran numero di bimbi che non sapevano distinguere la destra dalla sinistra. Mi sono accorto che sono molto intelligenti e, se ci fosse qualcuno a istruirli nella legge cristiana, non dubito che diventerebbero ottimi cristiani. Molti, in questi luoghi, non si fanno cristiani solo perché manca chi li faccia cristiani. Spesso mi viene in mente di percorrere le Università d’Europa, specie quella di Parigi, e di mettermi a scuotere coloro che hanno più scienza che carità. Oh! se costoro, come si occupano di lettere, si dessero pensiero anche di questo, onde poter rendere conto a Dio della scienza e dei talenti ricevuti! Sono sicuro che molti di costoro, turbati da questo pensiero, dandosi alla meditazione delle cose divine, si disporrebbero ad ascoltare quanto il Signore dice al loro cuore, e, messe da parte le loro brame e gli affari umani, si metterebbero a disposizione della volontà di Dio. Griderebbero certo dal profondo del cuore: “Signore, eccomi; che cosa vuoi che io faccia?” (At 9, 6).
Intenzione del giorno
Preghiamo per tutti i missionari sacerdoti, religiosi e laici cattolici in ogni paese del mondo.
…Don’t Forget! “Storia delle persecuzioni e dei martiri” 7° Cap.
Quella di Diocleziano (Grande Persecuzione) fu la più grave persecuzione di cristiani nell’impero romano. Nel 303 d.C., in quandrumvirato di imperatori Diocleziano, Massimiano, Galerio e Costanzo Cloro emisero editti volti a revocare i diritti legali dei cristiani e a esigere che si adeguassero alle pratiche religiose tradizionali. Editti successivi presero di mira il clero e richiesero il “sacrificio universale”: ordinarono a tutti gli abitanti di offrire un sacrificio agli dèi pagani. La persecuzione variava in intensità in tutto l’impero, più debole in Gallia e in Britannia e maggiore nelle province orientali. Le leggi persecutorie furono annullate da diversi imperatori in tempi diversi, ma Costantino con l’Editto di Milano di Licinio (del 313) segnò definitivamente la fine della persecuzione. I cristiani sono sempre stati oggetto di discriminazione locale nell’impero, ma i primi imperatori erano riluttanti a emettere leggi generali contro di loro. Nei primi 15 anni del suo governo, Diocleziano espulse i cristiani dall’esercito, condannò i manichei a morte, e si circondò di nemici pubblici del cristianesimo.
La preferenza di Diocleziano per il governo attivista, combinata con l’immagine di sé come un restauratore della gloria passata romana, presagiva la persecuzione più diffusa della storia di Roma. Nell’inverno del 302, Galerio esortò Diocleziano a iniziare una persecuzione generale dei cristiani. Diocleziano era diffidente, e chiese all’oracolo di Apollo di indicargli la direzione da seguire. La risposta dell’oracolo fu interpretata come approvazione della posizione di Galerio, e una persecuzione generale fu proclamata il 23 febbraio 303. Le politiche di persecuzione variavano di intensità: mentre Galerio e Diocleziano furono persecutori accaniti, Costanzo era poco entusiasta. Editti persecutori successivi, tra cui le richieste di sacrificio universale, non furono applicati durante il suo regno. In Italia, nel 306, l’usurpatore Massenzio spodestò Severo, il successore di Massimino, promettendo piena tolleranza religiosa. Galerio terminò la persecuzione in Oriente nel 311, ma essa fu ripresa in Egitto, Palestina e Asia Minore dal suo successore, Massimino. Nonostante la persecuzione avesse provocato la morte (secondo una moderna stima) di 3.000/3.500 cristiani e la tortura, la detenzione, o dislocazione di molti altri, la maggior parte cristiani evitò la pena.
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