giovedì 18 marzo ’21

     

     

    nell’immagine un dipinto di  Moise Kisling

     

    IV.a Settimana di Quaresima

     

    Giovedì 18 Marzo 2021 ricorre la Giornata in memoria delle numerose vittime del covid 19.. Il nostro Francesco chiede che tutte le comunità si uniscano in preghiera, affidando al Signore i molti defunti e chiedendo il conforto della fede per i loro familiari.

    LO FAREMO NELLA MESSA DELLE 17.30. Poi alle 20.00 di concerto coi campanili di Nembro e della diocesi suoneremo le campane in ricordo dei defunti.

    ALTRE IMPORTANTI INIZIATIVE
    – Questa mattina alla Trucca INAUGURAZIONE DEL BOSCO DELLA MEMORIA
    – Alle ore 14.00 all’ospedale Papa Giovanni XXIII: LA FIACCOLA BENEDETTINA Come simbolo di rinascita e speranza, per tutto il Paese. trasmessa in diretta da Ospedale Papa Giovanni XXIII.
    – Alle 16.00 al Cimitero monumentale di Bergamo: CERIMONIA INTERCOFESSIONALE e interreligiosa di commemorazione delle vittime dell’epidemia.
    Trasmessa da BergamoTV alle ore 20.30

    – Alle ore 20.30 in Cattedrale Sant’Alessandro, Bergamo Città Alta
    Memoriale della Rinascita – Meditazione in musica. Trasmessa in diretta da BergamoTV dalle 20.30, preceduta dalla preghiera del Vescovo dal cimitero.

    La sinfonia vuole essere ricordo e augurio di rinascita e di collaborazione tra nazioni e generazioni. Con l’Orchestra Ars Armonica, il coro Città Piazzola sul Brenta e i solisti (nomi internazionali della lirica) Soprano Federica Vitali, Contralto Anna Maria Chiuri, Tenore Ivan Defabiani, Basso Marco Spotti, verranno eseguiti anche brani di Vivaldi, Mozart ed Händel.

    Proverbio del giorno

    Come i soldi eccitano le passioni degli uomini, così i figli risvegliano i loro affetti.

     

    Preghiera per il giorno

    So di non essere degno del banchetto che hai preparato: e chi può dire di essersi meritato un posto alla tua tavola? So di esser stato raccolto ai crocicchi delle strade: mi hai mandato a cercare assieme alla folla dei poveri, dei peccatori e degli emarginati. So bene di non essere presentabile al tuo cospetto: con il mio passato, con la mia sporcizia, con la mia infedeltà: non sono certo un invitato attraente. Ma tu mi chiedi solamente di lasciarmi trasformare dal tuo amore, dalla tua misericordia e di indossare la veste nuziale che mi è stata preparata. Rifiutarla significa non accogliere il Tuo invito, il Tuo dono, la Tua benevolenza, il regalo che con tanta gioia per me hai preparato. Amen

     

    Il santo di oggi – CIRILLO DI GERUSALEMME

    Cirillo nacque nel 315 a Gerusalemme. Successore del vescovo Massimo dal 348 circa fino al 386, il suo episcopato fu segnato dalla grave crisi che coinvolse la Chiesa del IV secolo. Esiliato ben tre volte, Cirillo di Gerusalemme, esperto conoscitore della Parola di Dio, compose opere molto importanti che testimoniano uno stile di vita sobrio e pacifico e una attenzione molto viva per la pastorale dei catecumeni.

     

    La parola di Dio del giorno – Giovanni 5,31-47

    Gesù disse ai Giudei: «Se fossi io a testimoniare di me stesso, la mia testimonianza non sarebbe vera. C’è un altro che dà testimonianza di me, e so che la testimonianza che egli dà di me è vera.
    Voi avete inviato dei messaggeri a Giovanni ed egli ha dato testimonianza alla verità. Io non ricevo testimonianza da un uomo; ma vi dico queste cose perché siate salvati. Egli era la lampada che arde e risplende, e voi solo per un momento avete voluto rallegrarvi alla sua luce. Io però ho una testimonianza superiore a quella di Giovanni: le opere che il Padre mi ha dato da compiere, quelle stesse opere che io sto facendo, testimoniano di me che il Padre mi ha mandato. E anche il Padre, che mi ha mandato, ha dato testimonianza di me. Ma voi non avete mai ascoltato la sua voce né avete mai visto il suo volto, e la sua parola non rimane in voi; infatti non credete a colui che egli ha mandato. Voi scrutate le Scritture, pensando di avere in esse la vita eterna: sono proprio esse che danno testimonianza di me. Ma voi non volete venire a me per avere vita. Io non ricevo gloria dagli uomini. Ma vi conosco: non avete in voi l’amore di Dio. Io sono venuto nel nome del Padre mio e voi non mi accogliete; se un altro venisse nel proprio nome, lo accogliereste. E come potete credere, voi che ricevete gloria gli uni dagli altri, e non cercate la gloria che viene dall’unico Dio? Non crediate che sarò io ad accusarvi davanti al Padre; vi è già chi vi accusa: Mosè, nel quale riponete la vostra speranza. Se infatti credeste a Mosè, credereste anche a me; perché egli ha scritto di me. Ma se non credete ai suoi scritti, come potrete credere alle mie parole?».

     

    Riflessione del giorno – detti e fatti dei padri del deserto

    Il discepolo di un filosofo aveva peccato e poiché voleva essere perdonato, il filosofo gli disse: Non ti perdono se per tre anni non porterai i pesi degli altri. Quando ritornò dopo tre anni dopo aver scontato la sua colpa, il filosofo gli disse: Non ti perdono ancora, se per altri tre anni non pagherai coloro che ti oltraggiano e ti insultano. Una volta che il giovane ebbe adempiuto anche a questo, e gli furono rimesse le sue colpe, il maestro gli disse: Ora vieni ed entra in Atene, per impararvi la sapienza. Là c’era un vecchio saggio, che sedeva presso la porta e insultava tutti quelli che entravano per metterli alla prova. Ma quando fece la stessa cosa con il giovane che entrava in quel momento, questi si mise a ridere fragorosamente. Allora il vecchio gli disse: Che fai? Io ti insulto e tu ridi? Il giovane gli rispose: Non vuoi che rida, dopo che per tre anni ho pagato la gente per subire quel che oggi subisco da te gratuitamente? Allora il vecchio gli disse: Entra dunque in città, poiché ne sei degno.

     

    L’intenzione di preghiera per il giorno

    Preghiamo per il nostro Vescovo Francesco e per i sacerdoti, i religiosi e religiose della nostra diocesi

     

    Don’t forget! – Storia delle persecuzioni anticristiane

    il regno degli abbasidi sec. VIII-XIII

    Il califfo al Mutawakkil e i suoi soldati

    L’università realizzata dai califfi abbasidi

    La dinastia dei califfi Abbàsidi governò il mondo islamico dal 750 al 1258: il loro califfato ricopriva un’area di 11,1 milioni di km² e come estensione era il secondo impero della storia islamica dopo l’impero omayyade (13,4 milioni).  A differenza dei predecessori, misero l’accento sulla dimensione religiosa dell’islam: fu ristabilita cioè l’uguaglianza di tutti i musulmani e l’inferiorità di tutti gli altri. Così alla corte di Bagdad i funzionari, medici, traduttori cristiani furono sempre meno tollerati e molti obbligati a convertirsi. Nel 759 una ribellione di cristiani in Libano potrò alla loro dispersione in decine di villaggi: il dotto imam Uzā di Ba’albek prese le loro difese, ma servì a poco. Con il califfo al-Mahdi (775-785) ci fu una recrudescenza nella persecuzione: numerose chiese e conventi furono distrutti e le norme irrigidite, il che provocò il passaggio in massa all’Islam da parte delle popolazioni rurali e chi si rifiutò di farlo fu messo a morte. All’anno 779 si fa risalire il martirio di Elia di Damasco che si rifiutò di aderire all’Islam e fu decapitato dopo molte torture.

    Il regno del califfo Mahdi si concluse col massacro di 36 monaci di Zobeia e del loro igumeno (=guida) Michele. Ma non fu l’unica strage: in Egitto alla fine dell’VIII sec. 20 monaci del convento di S. Saba furono uccisi nell’incendio appiccato da una tribù beduina. Soprattutto contro chi, per debolezza, interesse o altro si era convertito all’Islam e poi se ne pentiva e faceva pubblica ammenda, l’accanimento era feroce. In Egitto dall’809 all’813 “i cristiani di Alessandria furono depredati e i loro luoghi santi dati alle fiamme; nei monasteri di Wadi Habib saccheggiati, rimasero solo pochi monaci”. Nell’829 sotto il califfato di Al-ma’mun scoppiò una rivolta dei copti che si ribellavano alle vessazioni: “il califfo ordinò di uccidere gli uomini e vendere le donne e i bambini. Da quel momento i copti furono umiliati e nessuno più ha osato ribellarsi al sultano” (dalle cronache musulmane di quel tempo). Un altro martirio collettivo fu quello di Armorio, roccaforte imprendibile dell’impero bizantino in Frigia (oggi Turchia). Il califfo Al-Mu’tasim mosse con un impressionante esercito alla conquista della fortezza che cadde anche per il tradimento del comandante. La città fu votata al massacro e al saccheggio: furono fatte prigioniere le autorità e le persone più in vista e deportate a Samarra. La prigionia durò 7 anni; dopo l’ennesimo tentativo di ottenerne la conversione, furono tutti decapitati sulle rive dell’Eufrate. Un altro martirio collettivo fu quello di 150 giovani armeni destinati alla corte del califfo al Mutawakkil i quali si rifiutarono di convertirsi in cambio del “privilegio” ottenuto.

    Questi fatti si raccontano non per fomentare l’avversione a gente che appartiene al passato e che la storia (e Dio) ha giudicato, ma per sottolineare la testimonianza di cristiani coraggiosi che anteposero la fede alla loro stessa vita.

     

     

     

     

    Condividi questa!

    Informazioni sull'autore

    Potrebbe piacerti anche

    Nessun commento

    È possibile postare il commento di prima risposta.

    Lascia un commento

    Please enter your name. Please enter an valid email address. Please enter a message.

    WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com