nell’immagine un dipinto di Guim Tiò
Va settimana di Quaresima
Proverbio del giorno (sapienza cinese)
Ascolti e dimentichi, vedi e ricordi, fai e sai.
Preghiera del giorno (preghiera di San Vincenzo de’ Paoli)
Signore, fammi buon amico di tutti, anche di chi cerca luce lontano da te.
Aiutami, perché io non passi accanto a nessuno con il volto indifferente, con il cuore chiuso, con il passo affrettato.
Ricordami che non c’è amore più grande di chi dà la vita per gli amici, e che non c’è nulla di più appagante al mondo che amare e lasciarsi amare.
Signore, che io ti possa servire, che io ti possa amare, che io ti possa ascoltare in ogni fratello che mi fai incontrare.
BEATO FRANCESCO FAÀ DI BRUNO SACERDOTE E FONDATORE nacque ad Alessandria nel 1825 da famiglia della nobiltà militare. Prima di divenire prete, lui stesso fu ufficiale dell’esercito sabaudo, professore all’università di Torino, architetto e matematico, consigliere della Casa Reale di Savoia.
Diede vita all’opera S. Zita per le donne di servizio e a una casa per ragazze madri.
Fondò le Suore Minime di N. Signora del Suffragio e fu amico di don Bosco.
Nel 1876 venne ordinato prete a Roma.
Consumato dal servizio della scienza, della chiesa e del prossimo morì a Torino il 27-3-1888, poco dopo don Bosco.
Fin da subito ebbe fama di santità. Francesco è stato beatificato il 25-9-1988.
Parola di Dio del giorno Giovanni 11,45-56
Molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che Gesù aveva compiuto, credettero in lui.
Ma alcuni di loro andarono dai farisei e riferirono loro quello che Gesù aveva fatto.
Allora i capi dei sacerdoti e i farisei riunirono il sinèdrio e dissero: «Che cosa facciamo?
Quest’uomo compie molti segni. Se lo lasciamo continuare così, tutti crederanno in lui, verranno i Romani e distruggeranno il nostro tempio e la nostra nazione».
Ma uno di loro, Caifa, che era sommo sacerdote quell’anno, disse loro: «Voi non capite nulla! Non vi rendete conto che è conveniente per voi che un solo uomo muoia per il popolo, e non vada in rovina la nazione intera!».
Questo però non lo disse da sé stesso, ma, essendo sommo sacerdote quell’anno, profetizzò che Gesù doveva morire per la nazione; e non solo per la nazione, ma anche per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi.
Da quel giorno dunque decisero di ucciderlo.
Gesù dunque non andava più in pubblico tra i Giudei, ma da lì si ritirò nella regione vicina al deserto, in una città chiamata Èfraim, dove rimase con i discepoli.
Era vicina la Pasqua dei Giudei e molti dalla regione salirono a Gerusalemme per purificarsi.
Essi cercavano Gesù e, stando nel tempio, dicevano tra loro: «Che ve ne pare? Non verrà alla festa?».
Riflessione del giorno (Andrea Lonardo)
Giuda in fondo è inutile, perché se anche Giuda non avesse tradito il suo Maestro, Gesù sarebbe stato comunque catturato e ucciso, perché il Sinedrio così aveva già deciso.
Giuda è servito solo per una cattura lontano dal clamore della folla, senza il rischio che si potessero creare problemi all’arresto: «non durante la festa» (Mc 14,2).
Giuda è servito solo a trovare “il momento opportuno”, il momento tranquillo (Mc 14,11).
Perché allora tanto inchiostro e tante sequenze cinematografiche, speculazioni e dietrologie, per affermare che egli fosse predestinato, che avesse un motivo, che fosse inconsapevole e pur sempre amico e non traditore? La risposta è evidente: perché giustificando Giuda ognuno cerca di giustificare se stesso.
Se Giuda avesse avuto un motivo e delle attenuanti per essere scusato di ciò che ha fatto, ecco che si potrebbe e dovrebbe difendere colui che non ha onorato la parola data, ecco che sarebbe normale non eseguire a regola d’arte ciò per cui si è pagati, ecco che si potrebbe giustificare il marito che ha tradito la moglie perché, in fondo, è lei che ha sbagliato.
Giuda è come uno specchio: riflette ciò che ognuno pensa del peccato.
E invece l’inutilità di Giuda è lì a ricordare che il male è il nostro nemico e che ci dobbiamo opporre al peccato.
Giuda è lì, soprattutto, come la tragica, storica, reale testimonianza che il peccato più triste è tradire chi ci ama.
Dante l’ha ben chiaro: al fondo dell’inferno stanno i traditori dell’amore, coloro che hanno colpito alle spalle chi li amava.
Intenzione di preghiera del giorno
Preghiamo perché nessun uomo si arroghi il diritto di vita e di morte.
Don’t forget! Foto della settimana
NEWCASTLE, AUSTRALIA Un ragazzo scivola nel fango a Newcastle, Nuovo Galles del Sud, dove le forti piogge hanno provocato pesanti inondazioni.
EPA / DARREN PATEMAN
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