nell’immagine un dipinto di Marianne von Werefkin
Terza Settimana di Pasqua
Proverbio del giorno (arabo)
Un uomo senza religione è come un cavallo senza briglie.
preghiera del Giorno (S. Gregorio di Nazianzo)
Tutti gli esseri ti rendono omaggio, o Dio: quelli che parlano e quelli che non parlano, quelli che pensano e quelli che non pensano.
Il desiderio dell’universo, il gemito di tutte le cose, salgono verso di te.
Tutto quanto esiste, Te prega e a Te ogni essere che sa vedere dentro la tua creazione, un silenzioso inno fa salire a te.
Amen.
FEDELE da SIGMARINGEN: nato a Sigmaringen, in Germania, nel 1578, si laurea in filosofia e in diritto all’università di Friburgo in Svizzera e aveva intrapreso la carriera a Colmar in Alsazia.
Accoglie l’invito del conte di Stotzingen, che gli affida i figli e un gruppo di giovani perché li avvii agli studi. Soggiorna in diverse città d’Italia, Spagna e Francia e impartisce ai giovani allievi insegnamenti che lo fanno definire “filosofo cristiano”.
Ma a 34 anni, abbandona ogni cosa e torna a Friburgo, al convento dei cappuccini. Da Propaganda Fide però viene incaricato di recarsi in Rezia, in piena crisi protestante.
Le conversioni sono numerose il che gli crea un’ondata di ostilità. Nel 1622, a Séwis, durante la predica, si ode qualche sparo. Fra Fedele porta ugualmente a termine la predica e poi si riavvia a casa.
All’improvviso gli si fanno attorno una ventina di soldati che gli intimano di rinnegare quanto aveva predicato e, al suo rifiuto, lo uccidono con le spade.
La Parola di Dio del Giorno – Giovanni 6,60-69
Molti discepoli di Gesù, dopo aver ascoltato, dissero: «Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?».
Gesù, sapendo dentro di sé che i suoi discepoli mormoravano riguardo a questo, disse loro: «Questo vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell’uomo salire là dov’era prima? È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita.
Ma tra voi vi sono alcuni che non credono». Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito.
E diceva: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre». Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui.
Disse allora Gesù ai Dodici: «Volete andarvene anche voi?». Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio».
Riflessione del giorno (Mons. Galantino: Abitare le parole)
SCALA: da subito è stata caricato di valore simbolico. Il più frequente è la scala come metafora della vita umana nella sua esigenza interiore di salire in alto e di sentirsi proiettati in avanti.
Si incontra questa metafora nell’ebraismo, cristianesimo, islam, induismo, gnosticismo e persino massoneria. Ma ogni ambito religioso e antropologico-culturale, presenta prospettive e approcci diversi al simbolismo della scala.
Si registrano infatti letture di carattere storico, morale, filosofico, mistico: però tutte vanno al di là del valore strumentale.
La simbologia dei gradini che, dopo aver portato in alto, permettono di tornare a terra aiuta a sondare un primo aspetto: l’invito a non considerare l’elevazione un beneficio solo personale. Dopo esser saliti, bisogna scendere per trasferire nella vita di ogni giorno il tesoro acquisito.
«Contemplari et contemplata aliis tradere»: raccomandava S. Tommaso, al fine di fare esperienza di contemplazione, di comunione con Dio e di condividere i frutti dell’ascesa.
Inoltre la scala realizza il suo scopo di portare in alto solo se la base è saldamente poggiata a terra, sull’humus (da cui humilis, umile).
«Fece un sogno: una scala poggiava sulla terra, mentre la sua cima raggiungeva il cielo» (Gen 28,12).
Come quella apparsa a Giacobbe, nessuna scala cioè nessuna ascesa nella vita, è costruita solo da mano d’uomo. Non è infatti iniziativa umana quella di saldare il cielo con la terra e le attese con la realizzazione di esse.
A ogni persona infine è come se fosse rivolto l’invito a fare un percorso di salita gradino dopo gradino.
In questo senso i dodici gradini della scala della Regola di S. Benedetto, sono un esempio per chi – credente, cercatore del Bene, dubbioso sincero – desidera unificare il cuore, dal primo gradino (il rientro in sé stessi per dilatare il cuore) fino all’ultimo: compiere il bene non per paura ma per amore, passando per la pazienza nelle avversità (quarto) e la coscienza della propria imperfezione (sesto-settimo).
Intenzione di Preghiera per il giorno
Preghiamo perché Dio ci renda capaci di ascolto della sua Parola, la sola capace di dare vita eterna.
Don’t Forget! foto della settimana
BRASILIA – BRASILE
Un appartenente al gruppo indigeno Guarani Kaiowá protesta contro l’autorizzazione data dal presidente Jair Bolsonaro a scavare e fare estrazioni nelle terre abitate dalle popoli indigeni.
AP PHOTO / ERALDO PERES
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