giovedì 16 settembre ’21

     

    24a Settimana del tempo ordinario

     

    Aforisma del giorno (di S. Bernardo de Clairvaux)

    La misura dell’amore è amare senza misura.

     

    Preghiera del giorno

    Dio onnipotente ed eterno che hai concesso ai tuoi servi, nella confessione della fede, di conoscere la gloria della Trinità eterna, e di adorare l’unità nella potenza della maestà, ti chiediamo, per la fermezza di questa stessa fede, di essere sempre protetti da ogni avversità.

    Per il nostro Signore Gesù Cristo tuo Figlio che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

     

    Santo del giorno

    CIPRIANO DI CARTAGINE, famoso retore, si convertì al cristianesimo nel 246. La sua posizione intellettuale e sociale favorì l’ordinazione come sacerdote e vescovo.

    All’epoca la comunità cristiana era lacerata dalle persecuzioni che inducevano numerosi cristiani a sacrificare alle divinità pagane per sfuggire alla morte.
    Molti dei caduti chiedevano poi la riammissione, alla quale si opponevano i rigoristi. Cipriano però adottò con loro un atteggiamento più benevolo.

    Identica situazione si presentò a Roma dove CORNELIO, vescovo buono e umile, nativo di Roma e di antica famiglia, fu papa dal 251 al 253.

    Il prete Novaziano non accettò l’elezione del nuovo papa e la causa della divisione era “atteggiamento da tenere nei confronti dei caduti”.

    In questa difficile situazione il papa ricevette il sostegno di Cipriano. I due conclusero la loro vita col martirio: Cornelio nel 253 in esilio e in carcere a Civitavecchia. Cipriano fu prima esiliato e nel 258, morì martire a Cartagine.

     

    La Parola di Dio del giorno (Luca 7,36-50)

    Uno dei farisei invitò Gesù a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. Ed ecco, una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, portò un vaso di profumo;

    stando dietro, presso i piedi di lui, piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di profumo. Vedendo questo, il fariseo che l’aveva invitato disse tra sé: «Se costui fosse un profeta, saprebbe chi è, e di quale genere è la donna che lo tocca: è una peccatrice!».

    Gesù allora gli disse: «Simone, ho da dirti qualcosa». Ed egli rispose: «Di’ pure, maestro». «Un creditore aveva due debitori: uno gli doveva cinquecento denari, l’altro cinquanta.

    Non avendo essi di che restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi di loro dunque lo amerà di più?». Simone rispose: «Suppongo sia colui al quale ha condonato di più».

    Gli disse Gesù: «Hai giudicato bene». E, volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono entrato in casa tua e tu non mi hai dato l’acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli.

    Tu non mi hai dato un bacio; lei invece, da quando sono entrato, non ha cessato di baciarmi i piedi. Tu non hai unto con olio il mio capo; lei invece mi ha cosparso i piedi di profumo.

    Per questo io ti dico: sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato. Invece colui al quale si perdona poco, ama poco». Poi disse a lei: «I tuoi peccati sono perdonati».

    Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è costui che perdona anche i peccati?». Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; va’ in pace!».

     

    Riflessione per il giorno (Card. Biffi)

    Il filosofo francese Jacques Maritain (convertito al cristianesimo) denunciò a suo tempo l’idolo della «cronolatrìa» ovvero l’adorazione dell’attualità.

    La lucidità della denuncia del pensatore francese non ha però impedito che questo «culto» si estendesse e affermasse sempre più non solo nel mondo, ma anche nell’ambito della cristianità.

    Essa trapela in modo spesso involontario e quindi tanto più significativo dal linguaggio d’uso corrente, nel quale gli aggettivi che si usano per biasimare certe teorie non sono: falso, errato, illogico, cattivo, aberrante; ma piuttosto: superato, sorpassato, attardato, vecchio.

    Insomma oggi a non contare non è tanto la verità quanto la sua formulazione recente. Come a dire che pure le idee, come le uova, devono essere «di giornata».

     

    Intenzione di preghiera del giorno

    Preghiamo oggi per tutti i nostri benefattori vivi e defunti.

     

    Don’t forget! Santi della carità

    Beato don Luigi Novarese 1914-1984

     

    Luigi Novarese nasce il 29-7-1914 a Casale Monferrato (Al) da famiglia di agricoltori, ultimo di nove figli. Il papà muore l’anno dopo e tocca alla madre prendersi cura della famiglia.

    A nove anni, dopo una brutta caduta, Luigino è colpito da una gravissima forma di tubercolosi ossea. Luigi, nel 1930, viene ricoverato nel sanatorio S. Corona di Pietra Ligure, ma i medici non danno speranza.

    Luigi, che ha imparato dalla mamma la devozione alla Madonna, scrive una lettera a Don Filippo Rinaldi, rettore maggiore dei Salesiani, affidandosi alle sue preghiere.

    Il sacerdote lo raccomanda all’intercessione di S. Giovanni Bosco e di Maria Ausiliatrice e il 17-5-1931 a 17 anni, Luigi viene dimesso dall’ospedale completamente guarito.

    In sanatorio ha preso la decisione di fare il medico per curare i malati ma, dopo la morte della mamma, nel 1935, cambia idea e sceglie la strada del sacerdozio.

    Inizia gli studi al seminario di Casale Monferrato e li conclude a Roma dove, in S. Giovanni in Laterano è ordinato prete il 17-12-1938.

    Nel 1942 inizia a lavorare nella Segreteria di Stato della S. Sede dove rimane fino al 1970. Nel 1943, per venire in aiuto ai preti infermi, feriti o bisognosi a causa della guerra, don Novarese fonda la Lega Sacerdotale Mariana.

    Quattro anni dopo, anche in seguito all’incontro con Elvira Psorulla dà l’avvio ai Volontari della Sofferenza, Associazione nella quale insegna ai malati a pensare in modo nuovo la malattia.

    Nel 1950 don Luigi realizza la fondazione più importante, gli Operai della Croce, Associazione di uomini e donne, sacerdoti e laici impegnati a illuminare gli ammalati sul senso cristiano del dolore e a sostenerli attraverso opere assistenziali e di recupero professionale.

    Allo scopo di rendere più efficace l’accompagnamento degli infermi, sempre nel 1952, Novarese crea la 4.a associazione, i Fratelli e Sorelle dei malati, persone sane che si inseriscono nell’apostolato del malato, condividendone il programma spirituale e sostenendolo nelle necessità.

    I Silenziosi Operai della Croce iniziano nel 1952 la costruzione della Casa “Cuore Immacolato di Maria” a Re, nel Verbano Cusio Ossola, inaugurata nel 1960 che ospita ogni anno i corsi di Esercizi spirituali.

    Dieci anni più tardi papa Giovanni XXIII gli affida l’incarico di curare l’assistenza religiosa degli ospedali in Italia. Novarese continua l’apostolato a favore dei disabili, cercando di integrarli attraverso un mestiere.

    Allestisce laboratori professionali in Canton Ticino, in provincia di Trento, di Vercelli, corsi maschili di legatoria, riparazioni di elettrodomestici e ortofloricoltura.

    Nel 1970 lascia la Segreteria di Stato Vaticana e passa alle dipendenze della Conferenza Episcopale Italiana dove si occupa di pastorale sanitaria.

    Nel 1977 però si dedica solo alla sua opera. Fonda case di ricovero e di preghiera all’estero, organizza convegni su temi religiosi e scientifici mettendo a confronto medici e infermi, si fa promotore di Corsi di esercizi spirituali per i malati psichici.

    La sua vita terrena termina il 20 luglio 1984 a Rocca Priora. Il Processo di Beatificazione, iniziato nel 1989, si conclude a Roma con la Beatificazione nella Basilica di S. Paolo fuori le Mura, l’11 maggio 2013.

     

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