mercoledì 6 ottobre ’21

     

    27a Settimana del tempo ordinario

     

    Aforisma del giorno (Mahatma Gandhi)

    Sii tu il cambiamento che vorresti avvenisse nel mondo.

     

    Preghiera del giorno – Isaia 63

    Signore, se tu squarciassi i cieli e scendessi! Davanti a te sussulterebbero i monti. Davanti a te tremavano i popoli, quando tu compivi cose terribili che non attendevamo, di cui non si udì parlare da tempi lontani.

    Orecchio non ha sentito, occhio non ha visto che un Dio, fuori di te, abbia fatto tanto per chi confida in lui. Signore, non adirarti troppo, non ricordarti per sempre dell’iniquità. Ecco, guarda: tutti siamo tuo popolo. Amen.

     

    Santo del giorno

    Nato in Germania nel 1030 e morto in Italia nel 1101, Bruno, professore di teologia e filosofia, scelse la strada della vita eremitica: con sei compagni che la pensano come lui, si stabilisce in una località selvaggia detta «chartusia» (chartreuse in francese) dove costruiscono sette baracche dove ciascuno vive pregando e lavorando: vita da eremiti, con momenti comunitari.

    Quando uno dei suoi allievi il benedettino Oddone di Châtillon. nel 1090 diventa papa Urbano II, è scelto come consigliere.

    In Calabria nella Foresta della Torre (ora in provincia di Vibo Valentia) fonda una nuova comunità e costruisce un monastero per la vita comunitaria. È il luogo accanto al quale sorgeranno poi le prime case dell’attuale Serra San Bruno.

     

    La Parola di Dio del giorno Luca 11,1-4

    Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli».

    Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite: Padre, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno; dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano, e perdona a noi i nostri peccati, anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore, e non abbandonarci alla tentazione».

     

    Riflessione del giorno (nuove lettere di Berlicche)

    L’ospizio del Gran S. Bernardo è stato fondato nel 1045 e non ha mai chiuso. Sorge sul passo che collega Svizzera e Italia: un luogo che, nell’anno mille, era estremamente pericoloso sia per l’asprezza dei luoghi, pendii impervi soggetti a valanghe e slavine, sia per i banditi che depredavano i viandanti.

    Quell’altissimo colle era un passaggio fondamentale sia per i commerci sia per i pellegrinaggi; la via che dall’Inghilterra arrivava a Roma passava di lì. Ai tempi dei romani, quando il clima era migliore, il passaggio era più agevole, ma con l’inasprirsi del clima dopo il V sec. per lunghi periodi il passo rimaneva ingombro di neve anche d’estate.

    S. Bernardo di Mentone fu molto colpito dalle sofferenze di chi attraversava quelle montagne e volle provvedere. A lui è attribuita la fondazione dell’Ospizio. Da allora i canonici dell’Ospizio hanno pattugliato i sentieri, cercando persone in difficoltà, mettendo a rischio la loro vita.

    Che il pericolo non fosse da sottovalutare lo testimonia l’obitorio – ora murato – in cui c’erano più di 200 salme di viaggiatori morti non reclamati. I cani “San Bernardo” che negli ultimi secoli accompagnavano i canonici, allevati per la capacità di ritrovare la strada anche in mezzo alla tempesta, non portavano al collo la botticella di grappa ma un collare anti-lupo. I tempi cambiano e l’ospizio è diventato un museo.

    Ma si pensi a questo: cosa ha fatto sì che per un millennio tante persone abbiano speso la vita a rischiare la morte, isolati nel gelo, per salvare puri sconosciuti che ospitavano, sfamavano, dissetavano gratis, compreso Napoleone con i suoi 50.000 soldati che non fu certo tenero con la Chiesa.

    Chi crede che quella fede e quel modo di pensare siano cosa del passato, si domandi cosa potrà sostituirla nei deserti di oggi, dove le insidie non sono più valanghe e predoni, ma pericoli ben più insidiosi?

     

    Intenzione di preghiera del giorno

    Preghiamo per tutti coloro che rischiano la vita per salvare il prossimo.

     

    Don’t Forget! Storia dei martiri cristiani

    1419 DISTRUZIONE CERTOSA DI PRAGA

    A Praga nel 1419 un anno dopo la morte di Jan Hus. ka comunità certosina fu assalita dagli Hussiti che ritenevano i monaci responsabili della condanna al rogo di Jan Hus, emessa nel Concilio di Costanza (1414 – 1418). Comandati da Jan Troznowski detto Žižka, il 17-11-1419 gli hussiti fecero irruzione nella certosa e distrussero altari, statue e immagini sacre.

    I monaci, derisi e malmenati furono coronati di spine e costretti a marciare per le vie di Praga. Giunti nei pressi del ponte Carlo, una parte di Hussiti propose di gettarli nelle acque del fiume Moldava, ma altri si opposero e si accese tra loro una disputa che durò ore.

    Alla fine fu deciso di trasferire i prigionieri al Municipio per sottoporli al giudizio delle autorità che li scarcerarono: tornati in libertà poterono solo constatare che il loro convento era stato ridotto a un mucchio di macerie fumanti.

    1611: MARTIRIO DI 14 FRATI FRANCESCANI

    L’episodio più grave fu il martirio di 14 francescani che avvenne a Praga due secoli dopo la morte di Jan Hus. Nel 1609 Rodolfo II, Re di Boemia e Imperatore aveva concesso libertà religiosa ai non cattolici, il che fece aumentare la tensione.

    La situazione degenerò il 15-2-1611 quando una folla di hussiti, calvinisti, luterani a servizio di Leopoldo V d’Asburgo, irruppe nel convento francescano di Praga e massacrò i 14 frati “colpevoli” solo di essere cattolici.

    I martiri erano: FEDERICO BACHSTEIN, boemo, vicario e maestro dei novizi, trafitto con la lancia.

    A GIOVANNI MARTINEZ prete spagnolo e sacrista, tagliarono la mano e poi la testa perché cercava di nascondere il Santissimo. Al francese SIMONE sfondarono il cranio, accanendosi sul cadavere.

    Il prete bergamasco BARTOLOMEO DALMASONI di Ponte S. Pietro, venne flagellato e ucciso a sciabolate. Il diacono milanese GIROLAMO DEI CONTI ARESE fu ucciso di spada all’altare della Madonna, mentre attendeva la morte pregando.

    GASPARE DAVERIO, nato a Bosto (Varese), suddiacono, si nascose sul campanile, con GIACOMO e DIEGO GIOVANNI: furono trovati e buttati giù dal tetto della chiesa (Gaspare prima fu fatto a pezzi). GIACOMO DI AUGUSTA, svevo, chierico, fu massacrato.

    A CLEMENTE svevo, chierico e novizio, divisero la testa in due con la scure. A CRISTOFORO ZELT, laico olandese e cuoco, il più anziano che 3 giorni prima aveva predetto il martirio, fu ucciso con una mazza di ferro.

    Il laico bresciano GIOVANNI BODEO nato a Mompiano (Brescia) fu “giustiziato” a sciabolate. Stessa sorte per EMANUELE: boemo, laico e cuoco; ANTONIO boemo, novizio laico e GIOVANNI: boemo, novizio chierico. Il 13-10-2012 sono stati tutti beatificati.

     

     

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