mercoledì 10 novembre ’21

     

    32a Settimana del tempo ordinario

     

    Aforisma del giorno di Marco Tullio Cicerone

    “L’avarizia in età avanzata è insensata: cosa c’è di più assurdo che accumulare provviste per il viaggio quando siamo prossimi alla meta?”.

     

    Preghiera del giorno

    O Padre, conforto dei poveri e dei sofferenti, non abbandonarci nella nostra miseria: il tuo Spirito Santo ci aiuti a credere con il cuore, e a confessare con le opere che Gesù è il Cristo, per vivere secondo la sua parola e il suo esempio, certi di salvare la nostra vita solo quando avremo il coraggio di perderla.

    Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio che è Dio e vive e regna con Te, nell’unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Amen.

     

    Santo del giorno: S. Leone Magno

    Arcidiacono (430), consigliere di Celestino I e di Sisto III, inviato da Valentino a pacificare le Gallie, venne eletto papa nel 440 circa. Energico, avversò il paganesimo e combatté gli eretici.

    Intervenne nella polemica cristologica che infiammava l’Oriente, convocando il concilio ecumenico di Calcedonia che proclamò l’esistenza in Cristo di due nature, nell’unica persona del Verbo.

    Nel 452 fu designato dall’imperatore Valentiniano III a guidare l’ambasceria romana ad Attila il quale dopo l’incontro con il Papa abbandonò l’Italia.

    Quando Genserico nel 455 entrò in Roma, ottenne dai Vandali il rispetto della vita degli abitanti, ma non poté impedire il saccheggio dell’Urbe.

    Fece rispettare la primazia del vescovo di Roma e compose varie preghiere; dottore della Chiesa, è il primo papa che ebbe il titolo di Magno (Grande). Fu papa dal 440 al 461.

     

    Parola di Dio del giorno Luca 17,11-19

    Lungo il cammino verso Gerusalemme, Gesù attraversava la Samaria e la Galilea. Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi, che si fermarono a distanza e dissero ad alta voce: «Gesù, maestro, abbi pietà di noi!». Appena li vide, Gesù disse loro: «Andate a presentarvi ai sacerdoti».

    E mentre essi andavano, furono purificati. Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce, e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo. Era un Samaritano.

    Ma Gesù osservò: «Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?». E gli disse: «Alzati e va’; la tua fede ti ha salvato!».

     

    Riflessione per il giorno (don Andrea Lonardo)

    Se è vero che ¼ dell’umanità è costituito dalla Cina, ¼ dall’India, ¼ dai paesi a maggioranza islamica, risulta che a ¾ dell’umanità è resa difficile la possibilità di conoscere il Vangelo! La proporzione è approssimativa, ma è impressionante che a circa ¾ degli uomini oggi viventi sia precluso l’incontro con il Vangelo.

    Ciò avviene sia per le pressioni di vetero-comunismi ancora all’opera, sia per i sistemi sociali improntati alla forma tradizionale di concepire l’Islam o l’induismo, sia per motivi altri che si dovrebbero indagare.

    Sta di fatto che alla grande maggioranza degli uomini e delle donne è precluso diventare cristiani e respirare la libertà e la misericordia che nascono dalla fede cristiana.

    E, se anche fosse possibile conoscere la realtà della libertà e del perdono cristiani, in quei paesi sarebbe comunque proibito assumerli in proprio.

    Ovviamente tale preclusione porta con sé anche la preclusione di professarsi atei dove sono altre religioni a essere maggioranza e porta con sé anche le preclusioni ad essere di altre religioni nella maniera più forte, laddove è l’ateismo di Stato a dominare.

    Insomma, di una questione capitale del pianeta, che riguarda ¾ degli uomini, non interessa niente quasi a nessuno. Eppure che libertà per la donna, per i costumi, per la cultura, per la spiritualità delle persone, per la vita e la libertà delle comunità, apporterebbe la possibilità di poter diventare pubblicamente cristiani!

     

    Intenzione di preghiera per il giorno

    Preghiamo per la libertà religiosa che anche oggi è spesso conculcata in varie parti del mondo.

     

    Don’t Forget! Santi e Martiri della carità

    BEATA ODETTE PRÉVOST RELIGIOSA E MARTIRE 1932-1995

    Odette Prévost nacque il 7 luglio 1932 a Oger, nel dipartimento della Marna, in Francia. Divenne insegnante e lavorò per tre anni, presso Avize.

    Si pose la domanda sulla vocazione religiosa e pensò alla vita cistercense, ma decise di seguire le orme di Charles de Foucauld. Si unì alle Piccole Sorelle del S. Cuore, all’età di 21 anni, nel 1953.

    Come prima missione, suor Odette fu inviata nel 1958 in Marocco, a Kbab, tra i berberi. Lavorava nel dispensario e teneva lezioni di maglieria e di cucito per le ragazze: incontrava i musulmani e la loro cultura.

    Emise la professione perpetua nel 1959 e incontrò anche padre Peyriguère, un eremita che viveva da solo nell’Atlante marocchino. Richiamata in Francia, operò negli ambienti di lavoro di Argenteuil, volle però ripartire per il Maghreb e dal 1968 si trasferì ad Algeri, nel distretto di Kouba.

    Partecipò alla fondazione di una comunità e visse nella stessa povertà della popolazione locale. Volendo padroneggiare la lingua e la cultura araba, nel 1980 si trasferì a Roma per studiare scienze arabe e islamiche per due anni.

    Rientrata ad Algeri, si unì al Centro culturale diocesano “I Glicini”, dove era bibliotecaria e insegnante di arabo. Faceva anche parte di Ribat-el-Salam (Legame di pace), in cui incontrò i monaci di Tibhirine.

    Era alta, imponente e intellettualmente dotata, non facile di temperamento, criticava l’autorità ed era preoccupata; ma pochi mesi prima della morte si era trasformata, dopo aver scoperto il vescovo di Orano, Pierre Lucien Claverie: «perché quando si rischia la propria vita, si deve andare all’essenziale».

    Il 10 novembre 1995, verso le 8,30 del mattino, andò con un’altra suora a Messa, quando un terrorista uscì da un’auto e sparò. Suor Odette morì all’istante, la sua compagna fu gravemente ferita. Riconosciuta martire a gennaio 2018 da papa Francesco, fu poi proclamata beata l’8 dicembre 2018 in Algeria, a Orano, con il gruppo dei Martiri d’Algeria.

     

    Condividi questa!

    Informazioni sull'autore

    Potrebbe piacerti anche

    Nessun commento

    È possibile postare il commento di prima risposta.

    Lascia un commento

    Please enter your name. Please enter an valid email address. Please enter a message.

    WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com