32a Settimana del tempo ordinario
Aforisma del giorno di Marcel Proust
La malattia è il dottore a cui si dà più ascolto. Alla gentilezza ed alla saggezza noi facciamo soltanto delle promesse; al dolore, noi obbediamo.
Preghiera del giorno di Pierre Griolet
O Cristo che fai sempre quello che piace al Padre: donaci di fare dell’obbedienza una gioia e una libertà di figli. Insegnaci la preghiera fiduciosa, che persiste senza timore, che non si perde d’animo, che desidera la venuta del Regno con la sua giustizia e la sua libertà.
Signore, che dai il riposo, insegnaci a riposarci in te. Rischiara il nostro sguardo con la limpidezza del tuo Vangelo. Sei la nostra salvezza, sei l’aurora di ogni gioia: colma le nostre attese, rinnova la nostra vita. Amen.
Santo del giorno
S. OMOBONO TUCENGHI di Cremona. Nato ai primi del 1100 e morto nel 1197. Oltre a essere patrono di Cremona, Omobono è protettore di mercanti, lavoratori tessili e sarti.
Egli stesso, infatti, fu commerciante di stoffe stimato in città. Era abile negli affari e ricco. Oltretutto viveva solo con la moglie, senza figli.
Ma il denaro – nella sua concezione della ricchezza, vista non fine a sé stessa – era per i poveri.
La sua azione lo portò a essere testimone autorevole in tempi di conflitto tra Comuni e Impero (Cremona stava con l’imperatore).
Quando morì d’improvviso, il 13-11-1197, durante la Messa, subito si diffuse la fama di santità. Il Papa Innocenzo III lo elevò agli altari già due anni dopo. Riposa nel duomo di Cremona.
Parola di Dio del giorno Luca 18,1-8
Gesù disse una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai: «In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno.
In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”.
Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi”».
E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».
Riflessione del giorno (berlicche)
Siamo portati a credere che la storia farà giustizia; che il valore sarà alla fine premiato, e i malvagi saranno riconosciuti per quello che erano.
Osiamo addirittura sperare che ciò si realizzerà presto e che gli occhi di tutti si apriranno alla verità, riconosceranno l’evidenza. Scordiamocelo. Tanti politici e capi di governo erano menzogneri, corrotti e persino crudeli, eppure tante vie sono intitolate a loro.
I più grandi assassini della storia sono ancora onorati nel nome e nella pratica; ideologie che hanno fallito sotto ogni aspetto, continuano a essere seguite e i volti dei loro più spregiudicati esponenti si stampano sulle magliette.
Per contro, il Medioevo è ancora definito un’età oscura e non manca chi infanga e svilisce quelli chi hanno sacrificato la propria vita per il bene altrui. Bisogna conoscere bene la storia per sapere certe storie; le nozioni che ci sono state inculcate a forza non spariscono in fretta; l’errore si perpetua.
Non c’è giustizia su questa terra. Non aspettiamocela neanche dal tempo. Potremmo sperare che tra qualche decennio o secolo, chi racconterà questi anni chiamerà con il loro nome gli eroi, i codardi e i malvagi.
Ma non contiamoci troppo. Se crediamo nella giustizia, l’ingiustizia perenne è la migliore prova dell’esistenza di un mondo altro, diverso, in cui giustizia e verità saranno rispettate e garantite.
Intenzione di Preghiera per il giorno
Perché i cristiani non si stanchino di essere ricercatori della verità e affamati e assetati di giustizia.
Don’t Forget! Zone di Conflitto
“La Bielorussia, con il suo autocrate Aleksandr Lukashenko, vuole deliberatamente destabilizzare l’Unione Europea e per farlo si serve di migliaia di migranti attratti in Bielorussia con l’inganno e la promessa di un transito verso l’Europa occidentale“.
La reazione delle Istituzioni europee dopo lo sfondamento di un tratto di frontiera tra Polonia e Bielorussia ad opera di un gruppo di migranti, è stata concorde con quella espressa dal premier polacco Mateusz Morawiecki che ha anche accusato il Cremlino di tirare i fili di Lukashenko.
Comunque sia, le migliaia di persone bloccate in condizioni disperate ai confini della Polonia sono in attesa di risposte che qualcuno dovrà pur dare.
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