4a Settimana di Avvento
Antifona del 5° giorno della Novena di Natale
e sole di giustizia: vieni ed illumina coloro che giacciono nelle tenebre e nell’ombra di morte.
Preghiera del giorno
Disponi, o Padre, i nostri cuori a ricevere nel tempio vivo della Chiesa la tua misericordia, perché la nuova nascita del tuo Figlio ci liberi dalla schiavitù del peccato e ci renda degni di partecipare alla ricchezza della tua grazia. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Santo del giorno
PIETRO KANIJS (CANISIO) nasce a Nimega, Olanda, nel 1521: figlio del borgomastro della città, ha la possibilità di studiare diritto canonico a Lovanio e diritto civile a Colonia dove trascorre il tempo libero nel monastero dei certosini.
La lettura degli Esercizi spirituali di S. Ignazio, determina la svolta: entra nella Compagnia di Gesù come ottavo gesuita a emettere i voti. Pubblica le opere di S. Cirillo di Alessandria, S. Leone Magno, S. Girolamo e Osio di Cordova. Prende parte al concilio di Trento, come teologo e consigliere del papa.
S. Ignazio lo chiama in Italia, mandandolo in Sicilia e a Bologna, per rimandarlo in Germania, dove fu per 30 anni superiore provinciale. Pio V gli offrì il cardinalato, ma Pietro lo pregò di lasciarlo al servizio della comunità. Morì a Friburgo, Svizzera, nel 1597.
La Parola di Dio del giorno Luca 1,39-45
In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo.
Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me?
Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».
Riflessione del giorno S. Basilio Magno
Dio è venuto nella carne per uccidere la morte che vi si nasconde. Come le cure e le medicine vincono gli elementi nocivi assimilati dal corpo, e come il buio in casa è dissipato dalla luce che entra, così la morte che teneva in suo potere la natura umana fu distrutta con la venuta della divinità.
Come il ghiaccio prevale sull’acqua mentre è notte e persiste l’oscurità, ma appena sorge il sole si scioglie al calore dei suoi raggi, così la morte ha regnato fino alla venuta di Cristo; quando è apparsa la grazia salvatrice di Dio e si è levato il Sole di giustizia, la morte fu assorbita dalla vittoria, non avendo potuto resistere alla presenza della vera vita.
Noi pure manifestiamo la nostra gioia, festeggiamo la salvezza del mondo, il giorno della nascita dell’umanità. Oggi è tolta la condanna di Adamo. Non si dirà più: “Polvere tu sei e alla polvere tornerai”, ma: “Unito a colui che è nei cieli, sarai elevato al cielo”.
Intenzione di preghiera per il giorno
Perché i cristiani delle nostre comunità trascorrano questi giorni di avvento nella preghiera e non si lascino prendere dalla mentalità consumistica.
Don’t Forget! 1000 quadri più belli del mondo
DANTE GABRIELE ROSSETTI: ECCE ANCILLA DOMINI
1849-’50 – olio su tela – 72 x 41 cm – Tate Gallery Londra
Dante Gabriel Rossetti (1828–1882) fu un pittore e poeta britannico, tra i fondatori del movimento artistico Preraffaellita con William H. Hunt, Ford Madox Brown e John Everett Millais.
I Preraffaelliti si proponevano di tornare all’arte prima di Raffaello, colpevole secondo loro di aver inquinato la verità dell’arte a favore della bellezza e di aver dato origine all’accademismo nella pittura. Volevano perciò riportare in vita i modi del passato, unificando i concetti di vita, arte e bellezza.
Il nostro dipinto rappresenta l’Annunciazione, in cui l’angelo Gabriele comunica a Maria il concepimento e la futura nascita di Gesù Cristo. La vicenda è rappresentata con realismo, sia nei colori e nello stile pittorico, sia negli atteggiamenti dei personaggi.
Gabriele è dipinto in forma umana senza attributi celesti (ali ecc.); è in piedi di fronte alla vergine; come Maria è avvolto in una veste candida, il cui orlo inferiore reca riflessi dorati. Maria, seduta sull’umile giaciglio, appare colta di sorpresa dall’annuncio, come spaventata dalle parole: il tutto è molto diverso dai consueti dipinti sul tema.
Pochi gli elementi presenti nel quadro, ma tutti fortemente allusivi: il giglio in mano a Gabriele è simbolo della verginità di Maria e punta all’altro giglio ricamato, ma al rovescio, sulla stola rossa in primo piano, come a indicare la passione che attende sia il nascituro sia la madre.
La colomba (Spirito Santo) sospesa fra l’angelo e Maria, sembra appena entrata dalla finestra che rivela il cielo il cui colore si riverbera nel blu della tenda come a significare che con l’Annunciazione il cielo fa irruzione nella vita dell’uomo.
Sopra la cortina azzurra la lampada accesa indica la fede di Maria e il candore che avvolge tutta la scena sottolinea che in quella stanza (che simboleggia l’interiorità di Maria) non è potuto entrare nulla di male. Una scena chiara, semplice e vicina alla realtà e quindi del tutto convincente.
Nessun commento
È possibile postare il commento di prima risposta.