2.a settimana Tempo Ordinario
Aforisma del giorno di Nicolàs Gòmez Dàvila
Per sfidare Dio l’uomo gonfia il proprio vuoto.
Preghiera del giorno di S. Macario il Grande
Signore, amico degli uomini, a te ricorro al mio risveglio cominciando il compito assegnatomi nella tua misericordia: assistimi in ogni tempo e in ogni cosa; preservami da ogni seduzione mondana, da ogni influenza del demonio; salvami e introducimi nel tuo regno eterno.
Tu sei infatti il mio creatore, la fonte e il dispensatore di ogni bene: in te riposa tutta la mia speranza e io ti rendo gloria ora e sempre e nei secoli dei secoli, Amen.
Santo del giorno
S. Margherita d’Ungheria
Nacque nel 1242 da Bela IV re d’Ungheria e dalla regina Maria di origine bizantina, nel castello di Turòc. Nel 1252 fu condotta al monastero delle Domenicane di S. Maria nell’Isola delle Lepri sul Danubio presso Buda, fondato da suo padre.
Qui prese il velo nel 1261. Margherita si faceva leggere le S. Scritture e si affidava alla guida del confessore, il domenicano Marcello. È stata una delle più grandi mistiche medievali: grazie alla sua ascesi ebbe il dono delle visioni. Morì il 18-1-1270 nel convento dell’Isola delle Lepri.
La sua tomba divenne presto meta di pellegrinaggi. Il processo per dichiararla santa è cominciato nel 1271 e la canonizzazione è avvenuta nel 1943, con Pio XII. Un iter complessivo durato ben 672 anni.
Parola di Dio del giorno Marco 2,23-28
In quel tempo, di sabato Gesù passava fra campi di grano e i suoi discepoli, mentre camminavano, si misero a cogliere le spighe. I farisei gli dicevano: «Guarda! Perché fanno in giorno di sabato quello che non è lecito?».
Ed egli rispose loro: «Non avete mai letto quello che fece Davide quando si trovò nel bisogno e lui e i suoi compagni ebbero fame? Sotto il sommo sacerdote Abiatàr, entrò nella casa di Dio e mangiò i pani dell’offerta, che non è lecito mangiare se non ai sacerdoti, e ne diede anche ai suoi compagni!».
E diceva loro: «Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato! Perciò il Figlio dell’uomo è signore anche del sabato».
Riflessione Frammenti di Vita
Cosa si chiede a chi celebra la Messa? Che sappia quel che fa. E a chi vi partecipa? Di farlo con fede. Semplice a dirsi, un po’ meno a farsi. “Dica loro di mettersi meglio la mascherina altrimenti è inutile”.
Lo dico con gentilezza agli interessati e loro: “A chi glielo ha detto risponda da parte nostra che alla consacrazione non si spiano gli altri, ma ci si mette in ginocchio”.
Squilla il telefonino e il proprietario corre fuori a rispondere. “Che ci vuole a spegnere il cellulare quando si entra in chiesa?” osserva infastidita la coppia che ha lasciato libero il bimbo di disturbare dall’inizio alla fine.
L’africano incaricato delle elemosine in un eccesso di zelo dice grazie ad alta voce a ogni offerta; gli fai notare che non è il caso e c’è subito chi commenta: “Ce n’è uno gentile e lo rimproverano!”.
Sta diventando difficile anche dir Messa, non solo per il numero crescente di disposizioni igienico-sanitarie, ma anche perché, dal prete all’ultimo fedele, tutti vorrebbero insegnare agli altri come ci si comporta, ma dimenticano la grandiosità del mistero che li avvolge.
Una sera entro in chiesa al buio e inciampo in un giovane africano che prega in ginocchio. Nessuna reazione. Aspetto che finisca e gli chiedo scusa. Scusandosi a sua volta, lui risponde: “Non mi sono accorto di niente, perché stavo pregando”.
Intenzione di Preghiera per il giorno
Preghiamo perché Dio ci aiuti a non ridurre la religione soltanto a un complesso di leggi e di norme.
Don’t Forget!1000 quadri più belli del mondo
JOSEPH ANTON KOCH: PAESAGGIO CON PASTORI E MUCCHE
1832-34 olio su tela – 76 x 103 cm – Hamburger Kunsthalle – Amburgo Germania
Joseph Anton Koch (1768-1839) fu uno dei principali pittori romantici dei primi anni del XIX sec. Nato in Tirolo, Austria, ha vissuto la maggior parte della sua vita a Roma.
A Roma divenne tutore e mentore di una colonia di giovani artisti tedeschi e austriaci, inclusi i Nazareni, un gruppo che voleva far rivivere l’iconografia religiosa e il medievalismo nell’arte. Il “Paesaggio con pastori e mucche alla sorgente” rivela come il tempo trascorso da Koch nella fattoria dei suoi genitori fra le Alpi svizzere, abbia contribuito a dare forma ai dipinti di paesaggi (come questo) che egli definiva “eroici”.
Il dipinto che si presenta come un idilliaco quadro rurale pieno di nostalgia per la vita semplice e genuina di un tempo in cui ci si prendeva cura degli animali e si viveva del lavoro sulle terre alpine, in realtà è una composizione molto accurata di uno spazio ideale che fa pensare a un palcoscenico.
Il punto di vista del pittore (e di conseguenza dell’osservatore) è collocato in posizione rialzata, per abbracciare in un solo sguardo la vita rurale che si svolge davanti ai suoi occhi.
Il pittore adotta un punto di osservazione rialzato che permette di scorgere oltre l’orizzonte le lontane colline e di contemplare il blu di un cielo ampio e fuori del tempo, quasi un simbolo della creazione divina.
In questo e in molti altri suoi quadri Koch riesce a combinare la tradizione pittorica germanica con quella romana: l’atmosfera aspra e romantica delle Alpi, si addolcisce grazie al contributo dell’idealismo dei paesaggisti italiani e assume il classicismo dei grandi pittori francesi di paesaggio come Claude Lorrain e Nicolas Poussin.
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