4.a settimana Tempo Ordinario
Aforisma del giorno di S. Giovanni Bosco
La gioia è la più bella creatura uscita dalle mani di Dio dopo l’amore.
Preghiera del giorno a S. Giovanni Bosco
O Dio, che hai suscitato S. Giovanni Bosco, tuo confessore, quale Padre e Maestro della gioventù, e hai voluto che per opera sua, con l’aiuto della Vergine Maria, fiorissero nella tua Chiesa nuove famiglie religiose, concedi, Te ne preghiamo, che, infiammati della medesima carità, noi sappiamo cercar le anime e servire a Te solo. Amen.
Santo del giorno: S. Giovanni Bosco
Giovanni Bosco aveva appena nove anni (era nato il 16 agosto 1815 a Castelnuovo d’Asti, oggi Castelnuovo Don Bosco) quando ebbe il sogno che gli indicò la sua strada: in un cortile, in mezzo a un gruppo di ragazzi, vide prima Gesù e poi la Madonna, attorniata a bestie feroci poi trasformate in agnelli.
Da quel momento Giovanni divenne per i suoi coetanei un apostolo in grado di affascinarli con il gioco e la gioiosa compagnia, ma anche di farli crescere nella fede con la preghiera. Divenne sacerdote nel 1841 e nello stesso anno di fatto iniziò l’opera che poi diventò la Società Salesiana, fondata nel 1854.
Nel 1872, con Maria Domenica Mazzarello (1837-1881), fondò l’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice. Morì nel 1888. Don Bosco è il più celebre santo piemontese di tutti i tempi, nonché su scala mondiale il più famoso tra i santi dell’epoca contemporanea.
La parola di dio del giorno
Gesù e i suoi discepoli giunsero all’altra riva del mare, nel paese dei Geraseni. Sceso dalla barca, subito dai sepolcri gli venne incontro un uomo posseduto da uno spirito impuro.
Costui aveva la sua dimora fra le tombe e nessuno riusciva a tenerlo legato, neanche con catene, perché più volte era stato legato con ceppi e catene, ma aveva spezzato le catene e spaccato i ceppi, e nessuno riusciva più a domarlo.
Continuamente, notte e giorno, fra le tombe e sui monti, gridava e si percuoteva con pietre. Visto Gesù da lontano, accorse, gli si gettò ai piedi e, urlando a gran voce, disse: «Che vuoi da me, Gesù, Figlio del Dio altissimo? Ti scongiuro, in nome di Dio, non tormentarmi!». Gli diceva infatti: «Esci, spirito impuro, da quest’uomo!». E gli domandò: «Qual è il tuo nome?». «Il mio nome è Legione – gli rispose – perché siamo in molti».
E lo scongiurava con insistenza perché non li cacciasse fuori dal paese. C’era là, sul monte, una numerosa mandria di porci al pascolo. E lo scongiurarono: «Mandaci da quei porci, perché entriamo in essi». Glielo permise. E gli spiriti impuri, dopo essere usciti, entrarono nei porci e la mandria si precipitò giù dalla rupe nel mare; erano circa duemila e affogarono nel mare.
I loro mandriani allora fuggirono, portarono la notizia nella città e nelle campagne e la gente venne a vedere che cosa fosse accaduto. Giunsero da Gesù, videro l’indemoniato seduto, vestito e sano di mente, lui che era stato posseduto dalla Legione, ed ebbero paura. Quelli che avevano visto, spiegarono loro che cosa era accaduto all’indemoniato e il fatto dei porci.
Ed essi si misero a pregarlo di andarsene dal loro territorio. Mentre risaliva nella barca, colui che era stato indemoniato lo supplicava di poter restare con lui. Non glielo permise, ma gli disse: «Va’ nella tua casa, dai tuoi, annuncia loro ciò che il Signore ti ha fatto e la misericordia che ha avuto per te». Egli se ne andò e si mise a proclamare per la Decapoli quello che Gesù aveva fatto per lui e tutti erano meravigliati.
Riflessione del giorno
Don Bosco: Le tredici mosse dell’arte di educare: 13. Lasciare un buon ricordo. Un buon ricordo, portato con noi fin dall’infanzia, può fare la nostra salvezza. Ecco perché anche questa mossa non può essere affatto sottovalutata.
L’arte di diventare indimenticabili! Il poeta spagnolo Federico Garcia Lorca (1898-1936), ad esempio, ricorda: “La mattina quando suonavano le nove, mia madre entrava nella stanza dove già lavoravo e, aprendo la finestra sul balcone, diceva sempre: ‘Che entri la grazia di Dio!’”. Julien Green (1900-1998), scrittore francese, ricorda: “Nella mia vita la persona che ha contato di più è stata mia madre.
Mi ha dato l’amore alla vita, il desiderio di capire, la tolleranza, soprattutto la tolleranza. Infine mi ha chiuso nel Vangelo, come si chiuderebbe un bambino nel cielo”. Lo scrittore Norman B. Lobsens così risponde alla domanda: “Qual è il più bel ricordo che hai dei tuoi primi anni?”.
La prima risposta riportata è quella del figlio stesso dell’autore. Dunque, alla domanda del padre, il figlio risponde: “Mi ricordo quando una sera eravamo soli in macchina e tu ti sei fermato a prendermi le lucciole”. Il bambino aveva cinque anni. “Perché ti ricordi di questo?”, gli domanda il padre. “Perché non credevo che ti saresti fermato a prendermi le lucciole, invece ti sei fermato!”.
Lo scrittore russo Feodor Dostoevskij (1821-1881) diceva: “Non vi è nulla di più alto, forte, sano e utile per la nostra vita a venire di qualche buon ricordo, specialmente se recato con voi fin dai primi anni dalla casa dei genitori. Uno di questi buoni ricordi è forse la migliore delle educazioni. E quand’anche un solo buon ricordo rimanesse con noi, nel nostro cuore, potrebbe un giorno fare la nostra salvezza”.
Intenzione di Preghiera del giorno
Per il Patronato S. Vincenzo che inizia la settimana di don Bosco – don Bepo, perché l’intercessione di questi grandi testimoni della fede e della carità lo contagi nella gioia e nella carità.
Don’t forget! LA FEDE È IL SOLE DELLA VITA
Quando regna l’oscurità, c’è la luce della fede a condurci
134° anniversario morte di don Bosco 31/01/2022
47° anniversario morte di don Bepo 05/02/1975
362° anniversario morte di S. Vincenzo de Paoli 27-09-1660
Il 31 gennaio –cioè oggi- a Sorisole nella comunità don Lorenzo Milani del Patronato S. Vincenzo si apre la settimana dedicata a don Bosco e a don Bepo.
La celebrazione di quest’anno è il primo passo del percorso che poterà a celebrare nel 2025 il 50° anniversario della morte di don Bepo e nel 2027 a celebrare il centenario della fondazione del P.S.V. Sono eventi che impegnano preti e collaboratori a rivisitare l’esperienza spirituale di don Bepo e ad approfondire non solo il carisma e lo stile educativo della sua feconda operatività, ma anche i suoi modelli di riferimento e il legame della sua opera con la società bergamasca.
La prospettiva educativa di don Bepo on si limitava infatti a dare ai giovani un pane, un tetto, un mestiere, un sorriso. “Potremmo –diceva– aver formato un egoista, geloso della propria sicurezza raggiunta, riguardoso di non perderla, di non impoverirsi nel comunicarla. Questo ci preme assai: inserire nei nostri ragazzi la carità; non debbono solo ricevere, ma anche debbono saper donare”. Sarà questo il tema che don Dario Acquaroli illustrerà nella festa di S. Giovanni Bosco soffermandosi sul carisma educativo del santi piemontese, maestro e ispiratore di don Bepo.
La S. Messa sarà concelebrata dai sacerdoti del PSV nella casa di Sorisole alle ore 18,00.
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