Domenica 6 marzo 2022

     

    8.a settimana Tempo Ordinario

     

    Aforisma del giorno dal Vangelo

    Non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni Parola che esce dalla bocca di Dio.

     

    Preghiera del giorno della colletta

    O Dio, nostro Padre, con la celebrazione di questa Quaresima, segno sacramentale della nostra conversione, concedi a noi tuoi fedeli di crescere nella conoscenza del mistero di Cristo e di testimoniarlo con una degna condotta di vita.

    Per il nostro Signore Gesù Cristo tuo Figlio che è Dio e vive e regna con te nell’unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Amen.

     

    La Parola di Dio del giorno

    Deuteronomio 26,4-10; Romani 10.8-13; Luca 4,1-13

    In quel tempo, Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano ed era guidato dallo Spirito nel deserto, per quaranta giorni, tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni, ma quando furono terminati, ebbe fame. Allora il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane».

    Gesù gli rispose: «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo”». Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in un istante tutti i regni della terra e gli disse: «Ti darò tutto questo potere e la loro gloria, perché a me è stata data e io la do a chi voglio. Perciò, se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me, tutto sarà tuo».

    Gesù gli rispose: «Sta scritto: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”». Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù di qui; sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo affinché essi ti custodiscano”; e anche: “Essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra”».

    Gesù gli rispose: «È stato detto anche: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”». Dopo aver esaurito ogni tentazione, il diavolo si allontanò da lui fino al momento fissato.

     

    Riflessione del giorno di S. Agostino

    La nostra vita è un pellegrinaggio sulla terra e attraverso le vicende storiche e questo pellegrinaggio terreno non può essere esente da prove, anzi il nostro progresso si compie attraverso la tentazione.

    Nessuno infatti può conoscere sé stesso, se non è tentato, né può essere coronato senza aver vinto, né può vincere senza combattere; ma il combattimento suppone un nemico, una prova. Abbiamo letto ora nel vangelo che anche il Signore Gesù fu tentato dal diavolo nel deserto.

    Precisamente Cristo fu tentato dal diavolo, ma in Cristo sei stato tentato anche tu. Perché Cristo prese da te la sua carne, ma da sé la tua salvezza; da te la morte, da sé la tua vita; da te l’umiliazione, da sé la tua gloria, dunque prese da te la sua tentazione, da sé la tua vittoria.

    Se siamo stati tentati in lui, sarà proprio in lui che vinceremo il diavolo. Tu fermi la tua attenzione al fatto che Cristo fu tentato; ma perché non consideri che egli ha anche vinto? Fosti tu ad essere tentato in lui, ma riconosci anche che in lui tu sei vincitore.

    Egli avrebbe potuto tener lontano da sé il diavolo; ma, se non si fosse lasciato tentare, non ti avrebbe insegnato a vincere, quando sei tentato.

     

    Intenzione di preghiera per il giorno

    Preghiamo perché siamo capaci di ribellarci al male presente nel mondo e che agisce anche in noi.

     

    Don’t Forget!

    Oggi saranno presentati alla comunità i catecumeni che nella Veglia Pasquale di sabato 16 aprile riceveranno il Battesimo.

     

    Santo del giorno

    S. Rosa da Viterbo

    Nasce dai coniugi Giovanni e Caterina, forse agricoltori nella contrada di S. Maria in Poggio a Viterbo. Sui 16-17 anni si ammala gravemente, ma ottiene di entrare subito fra le terziarie di S. Francesco vivendo in famiglia.

    Guarita, si mette a percorrere Viterbo portando una croce o un’immagine sacra: prega ad alta voce ed esorta tutti all’amore per Gesù e Maria, alla fedeltà verso la Chiesa. In questo periodo fece diversi pellegrinaggi e soprattutto una dura penitenza.

    Mentre si faceva intensa la guerra tra Guelfi e Ghibellini insieme alla famiglia fu esiliata: tornò in patria dopo la morte di Federico II, ma la sua vita fu assai breve. Muore il 6-6-1251 (ma non è certo). Viene sepolta senza cassa, nella nuda terra, presso la chiesa di S. Maria in Poggio. Anni più tardi il suo corpo sarà ritrovato intatto. Considerata Santa dalla gente, sarà venerata tale anche dai Pontefici.

     

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