2.a Settimana di Quaresima
Aforisma del giorno di Platone
Possiamo perdonare un bambino quando ha paura del buio. La vera tragedia della vita è quando un uomo ha paura della luce.
Preghiera del giorno
Signore, spesso siamo attratti da chi è in alto, da chi ha una posizione, da chi ha successo e potere.
Tu invece ci fai scoprire che la vera grandezza è farsi servi, abbassarsi. Aiutaci a non aver paura di farci piccoli, vulnerabili, servi. Più sapremo abbassarci, più saremo in grado di entrare in relazione con il prossimo ed amarlo. Aiutaci a guardare Te, unico Maestro, e sentire veramente gli altri come fratelli in questo cammino. Amen.
Santo del giorno
S. Cirillo di Gerusalemme
Cirillo nacque verso il 315 probabilmente a Gerusalemme. Fu il successore del vescovo Massimo dal 348 circa fino al 386 e il suo episcopato fu segnato dalla grave crisi che coinvolse la Chiesa del IV secolo e cioè la disputa cristologica seguita all’affermazione del simbolo niceno proclamato nel I Concilio Ecumenico di Nicea nell’anno 325.
Quest’assise non aveva sancito la sconfitta degli ariani sostenitori di una cristologia che negava a Gesù Cristo uguale divinità del Padre. Terminato il Concilio, infatti, si aprì una lunga e dolorosa stagione che divise la Chiesa sulla questione cristologica.
Esiliato 3 volte, Cirillo, esperto conoscitore della Parola di Dio, compose opere molto importanti che testimoniano uno stile di vita sobrio e pacifico e una attenzione molto viva per la pastorale dei catecumeni. Morì nel 387.
Parola di Dio del giorno Matteo 21,33-43.45
Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Ascoltate un’altra parabola: c’era un uomo che possedeva un terreno e vi piantò una vigna. La circondò con una siepe, vi scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano.
Quando arrivò il tempo di raccogliere i frutti, mandò i suoi servi dai contadini a ritirare il raccolto. Ma i contadini presero i servi e uno lo bastonarono, un altro lo uccisero, un altro lo lapidarono. Mandò di nuovo altri servi, più numerosi dei primi, ma li trattarono allo stesso modo.
Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: “Avranno rispetto per mio figlio!”. Ma i contadini, visto il figlio, dissero tra loro: “Costui è l’erede. Su, uccidiamolo e avremo noi la sua eredità!”. Lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero. Quando verrà dunque il padrone della vigna, che cosa farà a quei contadini?». Gli risposero: «Quei malvagi, li farà morire miseramente e darà in affitto la vigna ad altri contadini, che gli consegneranno i frutti a suo tempo».
E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture: “La pietra che i costruttori hanno scartato è diventata la pietra d’angolo; questo è stato fatto dal Signore ed è una meraviglia ai nostri occhi”? Perciò io vi dico: a voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti». Udite queste parabole, i capi dei sacerdoti e i farisei capirono che parlava di loro. Cercavano di catturarlo, ma ebbero paura della folla, perché lo considerava un profeta.
Riflessione del giorno dal blog di C. Miriano
Raramente la gente normale agisce senza motivi, specie chi si è dimostrato capace di raggiungere certe vette. Se è vero che alcuni personaggi importanti sono idioti incompetenti, sarebbe sbagliato pensare lo stesso di ognuno. Considerare certi capi di stato pazzi, megalomani incoscienti, gente che si basa su istinto e avidità, non fa un buon servizio.
Ci rende incapaci di capire le reali motivazioni, di ricostruire cosa ha portato alla situazione attuale e quindi ci porta a compiere azioni e dare giudizi parziali ed errati e impedisce di rispondere alla domanda: cosa vuole veramente? Come si fa a fermarlo? È lui che occorre fermare, o bisogna agire altrove? Comprendere la mente del principe, nel senso che Machiavelli dava al termine, può essere una sfida, ma è ciò che la realtà ci chiede. Perché ognuno è mosso dal suo cuore; va in cerca del suo tesoro, qualunque esso sia.
Quando il tesoro vince sul cuore, è allora che accadono le guerre. Se qualcuno ci spinge a fare dell’avversario una macchietta, forse non vuole che ci facciamo troppe domande. Gli serve da noi una reazione istintiva, dettata dalla paura o dall’ira. Ci vuole schiavi; ci vuole dominare. Non bisogna smettere di ragionare, per capire, e agire su quanto compreso, senza farsi sottomettere da chi vorrebbe manipolarci.
Intenzione di preghiera per il giorno
per tutte le vittime del covid-19 a Bergamo e in ogni parte del mondo.
Don’t forget!
BERGAMO 18-3-2022
INIZIATIVE PER LA GIORNATA NAZIONALE MEMORIA VITTIME COVID 19
Il programma coordinato dal Comune e dalla Diocesi si dispiega in diversi luoghi della città.
- ore 10.30: Cimitero Bergamo: CORONA DI FIORI alla Lapide in Memoria Vittime Covid-19 alla presenza del Presidente Camera dei Deputati Roberto Fico e delle sole Autorità.
- PRIMAVERA. Mostra di scorci della città che il fotografo Lorenzo Zelaschi ha scattato durante il lockdown, insieme a un’inedita documentazione che il personale del Cimitero ha realizzato a testimonianza dei giorni dolorosi.
- ore 11.00: Duomo “Bergamo” 1.a esecuzione assoluta del brano “Lumen Christi” del compositore Torsten Rasch e dedicato a Bergamo, alla presenza del Presidente della Camera dei Deputati
- Ore 12.00: Bosco della Memoria Parco M. Lutero alla Trucca. Commemorazione VITTIME EPIDEMIA DI COVID-19. Alla presenza del Presidente della Camera dei Deputati. Omaggio al ricordo e alla rinascita: svelamento dell’installazione “Indistinti Confini” del M.stro Giuseppe Penone, opera donata alla Città dalla Fondazione Giulio e Giovanna Sacchetti onlus.
- Ore 15.30: Chiesa di Ognissanti, Cimitero Bergamo. S. MESSA in memoria vittime Covid-19 celebrata da Mons. Davide Pelucchi Vicario Generale
- Ore 16.45: Accademia Carrara: LA MEMORIA E IL DOMANI Presentazione del libro della giornalista Fabiana Tinaglia: storie di uomini e donne che hanno riflettuto dopo il Covid19.
- Ore 20.45: Sala civica Cooperativa Città Alta – Vicolo S. Agata. GIGI RIVA: IL PIU’ CRUDELE DEI MESI Gigi Riva, giornalista e scrittore bergamasco presenta il libro dedicato alle vittime della sua Nembro, raccontando le storie quotidiane di un dolore impossibile da immaginare fino a quando purtroppo non ha travolto tutti. Una testimonianza di quei giorni che sembravano non passare mai e che sono comunque ancora dentro di noi.
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