Quinta settimana di pasqua
Aforisma del giorno di F. Bacone
La virtù è come una gemma preziosa: risalta meglio se la montatura è semplice.
Preghiera del giorno
O Santo Spirito, Amore che procede dal Padre e dal Figlio, fonte inesauribile di grazia e di vita a te desidero consacrare la mia persona, il mio passato, il mio presente, il mio futuro, i miei desideri, le mie scelte, le mie decisioni, i miei pensieri, i miei affetti, tutto quanto mi appartiene e tutto ciò che sono.
Tutti coloro che incontro, che penso che conosco, che amo e tutto ciò con cui la mia vita verrà a contatto: tutto sia beneficato dalla Potenza della tua Luce, del tuo Calore, della tua Pace. Amen.
Santo del giorno
S. Ubaldo di Gubbio
Appartenente a nobile famiglia di origine tedesca rimase ben presto orfano dei genitori e fu allevato da un omonimo zio che curò la sua educazione religiosa e l’intellettuale. Ordinato sacerdote nel 1114, qualche anno più tardi Ubaldo veniva eletto priore della sua canonica, di cui riformò la disciplina e il costume.
La fama del suo nome e delle sue virtù si era diffusa al di fuori della sua città, tanto che Perugia nel 1126 lo acclamò suo vescovo. Ubaldo però, schivo di tanto onore, si recò subito a Roma per chiedere al Papa Onorio II di essere esonerato da tale incarico, ottenendone grazia.
Il vescovo Ubaldo governò la diocesi di Gubbio per 31 anni, durante i quali superò felicemente avversità ed ostacoli, riuscendo a piegare con la dolcezza i suoi nemici e ad ammansire gli avversari con la mitezza d’animo.
Parola di Dio del giorno Giovanni 14,21-26
Gesù disse ai suoi discepoli: «Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui». Gli disse Giuda, non l’Iscariota: «Signore, come è accaduto che devi manifestarti a noi, e non al mondo?».
Gli rispose Gesù: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paraclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto».
Riflessione del giorno di L. Mondadori: Confesso che sono felice
La vita, per alcuni è cupa, per altri grigia. Per me è radiosa. Ci sono molti elementi che concorrono alla luminosità della mia esistenza attuale: innanzitutto, un mattino di quattro anni fa ho scoperto, in un colpo solo, di avere un tumore alla tiroide e un carcinoide al pancreas e al fegato, per cui da allora devo sottopormi ogni giorno alla terapia dell’interferone.
Inoltre, svolgo il mio lavoro fra molti contrasti e anche, com’è naturale, qualche disillusione. Infine, anche per colpe mie, sono lontano da colei che, malgrado un divorzio, nella prospettiva cristiana resta mia moglie e che mi ha dato una figlia, mentre gli altri due figli sono venuti dal mio secondo matrimonio. Eppure, godo di una vita cristiana vibrante. Ed è questa visione di fede che, malgrado tutto, rende la mia esistenza radiosa.
Intenzione di preghiera del giorno
Per tutti i bambini e i ragazzi che in questi giorni ricevono la 1.a Comunione e la S. Cresima.
Don’t Forget! L’anno di S. Giuseppe
Giuseppe Patrono della Chiesa
L’8-12-1854 Pio IX proclamò il dogma dell’Immacolata Concezione; ma non tutti sanno che l’8-12 del 1870 proclamò S. Giuseppe patrono della Chiesa cattolica, paragonandolo al patriarca Giuseppe che, venduto dai fratelli e portato come schiavo in Egitto, salverà il suo popolo quando dell’Egitto diventerà viceré.
Scrive Pio IX: “Come Dio mise a capo della terra d’Egitto il figlio di Giacobbe, Giuseppe, affinché provvedesse a salvare l’Egitto e in seguito il suo popolo dalla carestia, così, nella pienezza dei tempi scelse un altro Giuseppe, del quale il primo era stato tipo e figura, che rese padrone e capo della sua casa e del suo possesso e lo scelse come custode dei suoi principali tesori”.
Il maestoso quadro di S. Giuseppe dipinto dal pittore Giuseppe Rollini per la Basilica del S. Cuore a Roma esprime in modo chiaro questa sua condizione di patrono, anche se non lo è da solo, ma insieme alla Santa Madre di Dio e al Bambino Gesù che indica il padre putativo alla devozione dei fedeli.
Di recente poi Papa Francesco ha introdotto nel canone della Messa accanto all’intercessione di Maria anche quella di S. Giuseppe suo sposo.
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