Domenica 22 maggio 2022

     

    Sesta settimana di pasqua

     

    Aforisma del giorno dal libro dell’apocalisse

    La Gerusalemme che scende dal cielo non ha bisogno della luce del sole, né della luce della luna: la gloria di Dio la illumina e la sua lampada è l’Agnello.

     

    Preghiera del giorno – Colletta

    O Dio, che hai promesso di stabilire la tua dimora in quanti ascoltano la tua parola e la mettono in pratica, manda il tuo Spirito, perché richiami al nostro cuore tutto quello che il Cristo ha fatto e insegnato e ci renda capaci di testimoniarlo con le parole e le opere.

    Per il nostro Signore Gesù Cristo tuo Figlio che è Dio e vive e regna con Te nell’unità dello Spirito Santo per i secoli dei secoli. Amen.

     

    Santo del giorno

    S. Rita da Cascia

    Rita nacque a Roccaporena (Cascia) verso il 1380. Era figlia unica e, sebbene desiderasse consacrarsi a Dio, fu data in sposa a un giovane di buona volontà ma di carattere violento. Dopo l’assassinio del marito e la morte dei due figli, soffrì molto per l’odio dei parenti che però riuscì a riappacificare.

    Vedova e in pace con tutti, fu accolta nel monastero agostiniano di S. Maria Maddalena in Cascia. Visse per 40 anni in umiltà, preghiera e penitenza. Negli ultimi 15 anni della sua vita, portò sulla fronte il segno della sua profonda unione con Gesù crocifisso. Morì il 22-05-1457.

    Invocata come taumaturga di grazie, il suo corpo si venera nel santuario di Cascia, meta di continui pellegrinaggi. Beatificata nel 1627, venne canonizzata il 24-5-1900 da Leone XIII. E’ invocata come santa del perdono e paciera di Cristo.

     

    Parola di Dio del giorno

    Atti 15,1-2.22-29; Salmo 66; Apocalisse 21,10-14. 22-23; Giovanni 14,23-29

    Gesù disse: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.

    Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto. Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi.

    Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché quando avverrà voi crediate».

     

    Riflessione del giorno – Commento al vangelo

    È certamente vero anche per il nostro tempo ciò che Blaise Pascal diceva del suo e cioè che “la verità è in questi tempi così oscurata e la menzogna così stabile, che se non si amasse la verità non si potrebbe conoscerla”.

    Lo conferma Gesù quando ricorda all’apostolo che è impossibile conoscere Dio, se non lo si ama. Ma come farà un’umanità smarrita, a trovare ciò che non sa riconoscere? Proprio per questo l’amore misericordioso di Dio si è fatto pellegrino nel mondo perché chi lo cerca possa trovarlo.

    Decisiva perché la fede possa sbocciare è infatti l’intima e personale esperienza della comunione con Dio resa possibile dalla sua in-abitazione in noi: “chi mi ama, osserverà la mia parola…e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui”.

    Il nostro è un Dio che scegliendo di abitare nel cuore di chi lo ama, diventa il supremo garante della dignità dell’uomo, dignità che nessun peccato potrà mai del tutto distruggere, che a nessun potere o autorità è permesso calpestare.

    Un Dio che ci invia in dono insieme al Figlio amatissimo, anche lo Spirito Santo Consolatore a suggellare la definitiva riconciliazione di cielo e terra. Un Dio che l’amore fa vagabondo sulle vie dell’uomo ci ammonisce che è un illuso chi pensa di conservare la fede estraniandosi dalle vicende dell’umanità che geme e soffre in attesa della liberazione.

     

    Intenzione di preghiera per il giorno

    Perché non dimentichiamo che dentro di noi Dio ha preso dimora e lo testimoniamo ogni giorno.

     

    Don’t Forget!

    15° anniversario di morte di Padre ANTONIO BERTA prete del P.S.V. e fondatore della Ciudad de los Niños di Cochabamba in Bolivia, nato a Sovere nel 1927 e ordinato prete nel 1950. Era partito per la Bolivia nel 1966 e si era occupato per qualche anno di un orfanotrofio a La Paz.

    Poi, nel dicembre 1971 aveva fondato la «Ciudad de los Niños» di Cochabamba dove è vissuto fino alla fine (22-05-2007) e dove il suo corpo riposa. Oggi la sua istituzione è diretta da Fulvio Diploma del Patronato S. Vincenzo.

     

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