Sabato 9 luglio 2022

     

    14.a settimana tempo ordinario

     

    Aforisma del giorno di Marco Aurelio

    Quanto guadagna in tranquillità chi non si preoccupa di cosa il vicino dice, fa o pensa, ma solo di ciò che egli stesso fa.

     

    Preghiera del giorno Filippesi 2, 6-11

    Gesù Cristo, pur essendo di natura divina, * non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; ma spogliò sé stesso, † assumendo la condizione di servo * e divenendo simile agli uomini; apparso in forma umana, umiliò sé stesso † facendosi obbediente fino alla morte * e alla morte di croce.

    Per questo Dio l’ha esaltato * e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni altro nome; perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi † nei cieli, sulla terra * e sotto terra; e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore, * a gloria di Dio Padre. Amen.

     

    Santo del giorno

    S. Veronica Giuliani

    Veronica Giuliani è una delle più grandi mistiche della storia. Ebbe numerose rivelazioni e ricevette le Stimmate. Nata presso Urbino, nel 1660, visse 50 anni nel monastero delle Clarisse di Città di Castello.

    Entratavi 17enne, vi morì nel 1727, dopo essere stata cuoca, infermiera, maestra delle novizie e badessa. All’autopsia risultò che il cuore era trafitto da parte a parte. Dopo aver ricevuto le piaghe della Passione di Cristo, infatti – rivela nel diario spirituale – «piansi molto e con tutto il mio cuore pregai il Signore di volerle nascondere agli occhi di tutti».

    Nulla sapremmo delle esperienze di Veronica, se il direttore spirituale non le avesse ordinato di trascriverle. Morì nel 1727. È santa dal 1839.

     

    Parola di Dio del giorno Matteo 10,24-33

    Disse Gesù ai suoi apostoli: «Un discepolo non è più grande del maestro, né un servo è più grande del suo signore; è sufficiente per il discepolo diventare come il suo maestro e per il servo come il suo signore.

    Se hanno chiamato Beelzebul il padrone di casa, quanto più quelli della sua famiglia! Non abbiate dunque paura di loro, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà svelato né di segreto che non sarà conosciuto. Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio voi annunciatelo dalle terrazze.

    E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geenna e l’anima e il corpo. Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro.

    Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri! Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli».

     

    Riflessione del giorno di don Andrea Lonardo

    Se hai il Covid, la gola e le tonsille bruciano. L’infiammazione, nelle varianti 4 e 5, prende le alte vie respiratorie, mentre tutto è una spossatezza e i brividi prendono il corpo. Puoi prendere tutte le medicine che vuoi – e le devi prendere – ma, se non passa il tempo, non si guarisce.

    Pian piano le vie respiratorie si debbono “disinfiammare” e solo il tempo riduce l’infiammazione. Finché il dolore passa. Così è anche delle questioni della vita. Certo non per tutte, ma per molte sì. Finché l’anima è infiammata, qualcosa duole, qualcos’altro fa male, tutto si trascina stancamente. Ma il tempo, grande amico, pian piano guarisce, finché tutto torna normale.

    Questo bisogna insegnare ai ragazzi. Bisogna saper aspettare e pian piano il tempo sistema cose che non si saprebbe mai come sistemare da soli. È un grande amico il tempo. Ad alcuni ragazzi talune situazioni sembrano irrisolvibili, talune montagne sembrano impossibili da scalare, certi dolori o torti impossibili da vivere nella pace: invece il tempo scorre e dopo mesi o anni, tutto è diverso.

    Mai guardare solo l’istante, importante è aiutare le nuove generazioni a vedere la vita come sarà anni e anni dopo. E saper aspettare e sperare.

     

    Intenzione di preghiera per il giorno

    Perché impariamo ad esercitare la virtù della pazienza, sapendo che il tempo è un ottimo medico.

     

    Don’t Forget! Santi della carità

    BEATA MARIA ROMERO MENESES RELIGIOSA 1902 – 1977

    Maria Romero Meneses nasce a Granada di Nicaragua il 13 gennaio 1902 da famiglia borghese molto agiata. Iniziata in famiglia agli studi artistici, rivela vero talento per la musica e la pittura.

    A 12 anni nel collegio delle Figlie di Maria Ausiliatrice, giunte da poco nel suo Paese, impara a conoscere Don Bosco: la figura del grande apostolo della gioventù le appare subito congeniale e la sua scelta è fatta: nel 1923 è Figlia di Maria Ausiliatrice e nel suo nome svolge un’instancabile attività apostolica dando vita a grandiose opere sociali, specialmente in Costa Rica dove è inviata nel 1931.

    Con viva sensibilità conquista alla sua ansia apostolica le giovani allieve, che diventano «missionarie» nei villaggi dei dintorni della Capitale, fra bimbi semiabbandonati e famiglie diseredate.

    Ma anche persone facoltose dell’imprenditoria e professionisti, sono conquistati dalla sua devozione mariana che ottiene tante grazie e si sentono impegnati a collaborare alle iniziative assistenziali.

    Per i poveri suor Maria ottiene visite mediche gratuite, grazie all’opera di specialisti e avvia corsi di preparazione professionale per ragazze e donne povere. Dà vita a un poliambulatorio per assicurare assistenza medico-farmaceutica a persone e famiglie prive di ogni garanzia sociale.

    Accanto a esso predispone attrezzature adeguate per l’accoglienza dei pazienti: sale per catechesi e alfabetizzazione durante l’anticamera; la cappella e un giardino… Per le famiglie senza tetto fa costruire – sempre con il sostegno della Provvidenza – casette «vere» in cui restituire dignità a vite segnate dalla miseria.

    Sorgono così le ciudadelas de María Auxiliadora, opera che continua per l’interessamento dell’Associazione Asayne (Asociación Ayuda a los Necesitados). In mezzo a tante attività come organizzatrice e consigliera spirituale trova spazi e momenti per una intensa vita mistica, che è la sorgente della forza interiore da cui l’apostolato riceve efficacia.

    Fattasi «tutta a tutti» si spende fino all’ultimo dei giorni: il primo in cui si è decisa a prendersi un po’ di riposo è quello della sua morte che avviene il 7 luglio 1977. La fama della sua santità si esprime nel rimpianto dei suoi assistiti e collaboratori; e nel continuo fiorire delle opere da lei fondate.

     

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