XVIII settimana tempo ordinario
Aforisma del giorno di G.K. Chesterton
La scienza non deve imporre alcuna filosofia, così come il telefono non deve dirci cosa dire.
Preghiera del giorno
Dio, che nella gloriosa Trasfigurazione del Cristo Signore, hai confermato i misteri della fede con la testimonianza della legge e dei profeti, e hai mirabilmente preannunziato la nostra definitiva adozione a tuoi figli, fa’ che ascoltiamo la parola del tuo amatissimo Figlio per diventare coeredi della sua vita immortale. Egli è Dio e vive e regna con te nell’unità dello Spirito Santo per i secoli dei secoli. Amen.
Trasfigurazione di N. S. Gesù Cristo
La liturgia romana leggeva il brano evangelico dell’episodio della trasfigurazione nel tempo di Quaresima, mettendo così in relazione questo mistero con quello della passione.
Lo stesso evangelista Matteo inizia il racconto con le parole: «Sei giorni dopo» (cioè dopo la solenne confessione di Pietro e il primo annuncio della passione), «Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni, suo fratello, e li condusse sopra un alto monte, in disparte.
E si trasfigurò davanti a loro: il suo volto risplendette come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce». C’è in questo episodio una netta contrapposizione all’agonia dell’orto del Getsemani.
La trasfigurazione, che fa parte del mistero della salvezza, è ben degna di una celebrazione liturgica che la Chiesa, sia in Occidente come in Oriente, ha comunque celebrato in vario modo e in date differenti, finché papa Callisto III elevò di grado la festa, estendendola alla Chiesa universale.
Parola di dio del giorno
Deuteronomio 7,9-10.13-14; Salmo 96; 2 Pietro 1,16-19; Luca 9, 28b-36
In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elia, apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme.
Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui. Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli non sapeva quello che diceva.
Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All’entrare nella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!». Appena la voce cessò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto.
Riflessione del giorno di Mons. Nunzio Galantino
La trasfigurazione sorprende come luce che illumina una situazione aggrovigliata. All’improvviso ci si rende conto che esiste un’alternativa; s’intravedono spiragli dove c’è notte, dolore, tragedie. La realtà resta la stessa, ma è posta sotto una luce diversa, che dischiude un futuro.
Nel presente, tuttavia, per noi il passaggio di luce è una soglia sfuggente tra visibile e invisibile, dove transita una figura in movimento, non una forma cristallizzata (P. Florenskij). La discontinuità costituita dall’esperienza trasfigurante è inafferrabile. Per questo, non valgono i sinonimi usati per spiegarla.
Se fosse trasformazione, sarebbe assai arduo riconoscere la stessa persona nel volto “diverso”, così da poter dire: «È ancora lui/lei». Se poi si trattasse di metamorfosi, dove il mutamento d’aspetto è totale, la cosa si rivelerebbe inquietante, al punto da esclamare: «Non è più lui/lei»: le metamorfosi rendono irriconoscibili e portano a fare un salto nel buio.
Alle storie personali e comunitarie, per quanto pesanti, l’esperienza della trasfigurazione appartiene, più della trasformazione o della metamorfosi. Soprattutto quando una storia sia segnata dalla paura di soffrire nelle prove e tribolazioni. La scena di Gesù sul Tabor indica a credenti e non credenti che la luce della trasfigurazione può attraversare le ferite (D.M. Turoldo). Ma a patto di aver fiducia che proprio accogliere quella sofferenza è il sigillo della nostra libertà (G. Dossetti).
Intenzione di preghiera per il giorno
Preghiamo perché il Signore ci faccia comprendere che la nostra vita è già trasfigurata in lui nella sua gloria.
Don’t forget!
Mese di agosto: il dovere della memoria
04 agosto 1997: muore don Giuseppe Poloni prete del P.S.V.
05 agosto 1963: muore Mons. Giuseppe Piazzi Vescovo di Bergamo
05 agosto 2001: muore don Giorgio Longo prete del P.S.V.
06 agosto 1978: muore S.S. Papa Paolo VI
09 agosto 2001: muore don Amelio Nodari prete del P.S.V.
11 agosto 1981: muore don Luigi Cagnoni collaboratore P.S.V.
14 agosto 1963. Muore don Osvaldo Zanchi collaboratore P.S.V.
16 agosto 1998: muore don Giuseppe Pellegrini collaboratore P.S.V.
22 agosto 1914: muore Mons. Giacomo Maria Radini Tedeschi Vescovo di Bergamo
08 agosto 2018: muore don Mario Verri collaboratore P.S.V.
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