Lunedì 22 agosto 2022

     

    XXI Settimana tempo ordinario

     

    Aforisma del giorno di G. Bernanos

    Odiare sé stessi è più facile di quanto si creda. La grazia consiste nel dimenticare sé stessi.

     

    Preghiera del giorno

    «O Maria, Vergine Santissima, Augusta e Padrona, Regina, Signora, proteggimi sotto il tuo manto, custodiscimi, affinché non esulti contro di me satana, che semina rovine, né trionfi contro di me l’iniquo avversario, ma solo regni in me il tuo Figlio e nostro Signore Gesù Cristo che vive e regna per i secoli dei secoli. Amen» (S. Efrem).

     

    Santo del giorno

    La Beatissima Vergine Maria è Regina non solo a conseguenza della sua maternità divina, ma anche per la parte singolare che, per volontà di Dio, ebbe nell’opera della Redenzione.

    Infatti come Cristo è nostro Signore e Re per il fatto che ci ha redenti col suo prezioso Sangue, così Maria, in modo analogo, è pure nostra Regina, perché prese intima parte, come nuova Eva, all’opera redentrice di Cristo, nuovo Adamo, soffrendo con lui e offrendolo a Dio Padre.

    E’ certo che in senso pieno, proprio e assoluto, solo Gesù Cristo, Dio e Uomo, è Re; tuttavia anche Maria, sia come Madre di Cristo, sia come socia nell’opera del Divino Redentore e nella lotta contro i nemici e nel trionfo ottenuto su di essi, partecipa alla sua dignità regale.

     

    Parola di Dio del giorno Matteo 23,13-22

    Gesù parlò dicendo: «Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che chiudete il regno dei cieli davanti alla gente; di fatto non entrate voi, e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrare. Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che percorrete il mare e la terra per fare un solo proselito e, quando lo è divenuto, lo rendete degno della Geenna due volte più di voi.

    Guai a voi, guide cieche, che dite: “Se uno giura per il tempio, non conta nulla; se invece uno giura per l’oro del tempio, resta obbligato”. Stolti e ciechi! Che cosa è più grande: l’oro o il tempio che rende sacro l’oro? E dite ancora: “Se uno giura per l’altare, non conta nulla; se invece uno giura per l’offerta che vi sta sopra, resta obbligato”.

    Ciechi! Che cosa è più grande: l’offerta o l’altare che rende sacra l’offerta? Ebbene, chi giura per l’altare, giura per l’altare e per quanto vi sta sopra; e chi giura per il tempio, giura per il tempio e per Colui che lo abita. E chi giura per il cielo, giura per il trono di Dio e per Colui che vi è assiso».

     

    Riflessione Carta dei giovani, Torino 4-6 ottobre 2002

    Voglio trovare il senso per la mia vita, che è unica ed irripetibile, per viverla senza guerra, violenza, paura e sperare nel futuro. Mi impegno perché ogni uomo e donna possa valorizzare le proprie potenzialità e perché nessuno sia sfruttato.

    Voglio capire cosa è il bene e cosa è il male, voglio vivere in un mondo dove esiste il perdono e dove la vendetta sia abolita. Mi impegno a cambiare vita se ho sbagliato. Voglio lottare contro quelle schiavitù che ci hanno proposto come libertà e che hanno ucciso troppi ragazzi e ragazze come me. Mi impegno perché abbiano accesso agli strumenti per comunicare e l’informazione sia al servizio della persona.

    Voglio amare e capire, nella libertà, che cos’è la verità. Mi impegno perché il lavoro possa essere un bene per tutta l’umanità. Voglio avere la libertà di credere o di non credere e di professare la mia fede in ogni parte del mondo. Mi impegno perché tutte le ricchezze siano usate ed equamente distribuite per contribuire a costruire un mondo migliore e voglio che la terra sia rispettata.

     

    Intenzione di preghiera per il giorno

    Preghiamo perché il mondo respinga gli idoli che impediscono di riconoscere Dio, e comprenda che Cristo è venuto a liberarlo da ogni schiavitù.

     

    Don’t Forget! 1000 quadri più belli del mondo

    GEORGE CALEB BINGHAM: L’ALLEGRO BATTELLIERE (I Jolly Flatboatman)

    1846 – olio su tela – 96,8 x 123,2 cm – Galleria Nazionale d’Arte Washington Usa

    Il capolavoro di George C. Bingham, The Jolly Flatboatmen (1846) è considerato uno dei più grandi dipinti di genere americani mai realizzati: Bingham del resto era uno dei più importanti pittori di soggetti di genere a metà del XIX secolo negli Usa. La sua serie di quadri riproducenti scene di vita e di lavoro sui fiumi Missouri e Mississippi sia ai suoi tempi sia oggi è riconosciuta come la sua migliore creazione. “I Jolly Flatboatmen” insieme al sublime “Fur Traders Descending the Missouri” (vedi sotto), sono universalmente ritenuti i capolavori di Bingham e le icone dell’arte americana. Nel 1847, l’American Art-Union, che aveva acquistato il quadro direttamente dall’artista, ne produsse una stampa distribuita in 10.000 copie in tutto il paese, il che la rese subito una delle opere d’arte più note dell’epoca. Raffigura un gruppo di uomini che, terminato il duro lavoro di remare sopra la loro barca piatta, dopo averla caricata con le merci da vendere al mercato, si rilassano e divertono con musica e balli. L’attenta cura dei dettagli è evidente: la pelle di procione appesa al chiodo; la corda arrotolata; il tacchino che si sporge tra le stecche della cassa su cui l’uomo balla; la camicia appesa ad asciugare… La composizione è insieme dinamica – il ballerino e i musicisti – e statica nel modo in cui Bingham ha disposto le figure fino a formare un triangolo. Nel quadro “Commercianti di pellicce scendono il Missouri”, l’atmosfera rarefatta e sospesa rende il quadro indimenticabile: padre e figlio guardano in direzione dello spettatore come il gatto nero che aggiunge un tono di suspense all’atmosfera immobile e avvolta in una patina di nebbia sotto un cielo dai colori pastello. Il sentimento nostalgico che pervade la visione è carico di romanticismo.  Le poetiche raffigurazioni che il pittore ci offre della grande via fluviale costituiscono la reminiscenza degli della civilizzazione americana che ritroviamo celebrata anche negli splendidi romanzi di Mark Twain (Le avventure di Tom Sawyer e Huckleberry Finn).

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