Se invidia e accidia si combinano

     

    Nella mensa che distribuisce pasti gratuiti, un giovane in prova viene incaricato di mettere ordine nel deposito alimenti, in vista della sua possibile assunzione.

    Il ragazzo è sveglio e impara rapidamente a ordinare gli scatoloni per contenuto, a esporre sugli scaffali i prodotti più necessari, a separare le merci prossime alla scadenza dalle altre, a mettere in frigo gli alimenti deperibili.

    Il deposito non è mai stato così ordinato e pulito con soddisfazione del responsabile che insiste: “Questo non dobbiamo farcelo scappare”.

    Finché accade l’irreparabile. Una ditta offre a prezzo super scontato due bancali di pasta fresca e l’addetto al magazzino ordina al giovane: “Depositala lì intanto, lunedì la sistemerai”.

    Era sabato infatti e lui aveva fretta di andarsene. Il lunedì, quando il responsabile della mensa scopri che la pasta lasciata fuori dalla cella frigorifera era andata a male, se la prese con il ragazzo: “A questo punto l’assunzione te la scordi”.

    Solo dopo che andò in pensione si scoprì che a provocare il guaio era stato l’addetto del deposito, uno sfaticato che, invidioso del ragazzo, aveva insistito con lui perché lasciasse i prodotti deperibili fuori dal frigo col risultato che sappiamo.

    L’episodio risale a vari anni fa, ma fa capire quel che accade quando due vizi capitali come l’invidia e l’accidia si combinano in una stessa persona.

     

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