XXVI Settimana T. Ordinario
Aforisma del giorno di Alessandro Manzoni
“L’operar senza regole è il più faticoso e difficile mestiere di questo mondo”.
Preghiera del giorno
O Signore, che sei presente nell’universo intero e al tempo stesso nella più piccola delle realtà create, insegnaci a scoprire il valore di ogni cosa, a contemplare con stupore, a riconoscere che siamo uniti con tutto ciò che esiste nel nostro cammino verso la tua luce infinita. Grazie perché sei con noi tutti i giorni. Sostienici, per favore, nella nostra lotta per la giustizia, l’amore e la pace. Amen.
Santo del giorno
SS. Angeli Michele, Gabriele, Raffaele
Oggi la chiesa celebra i santi angeli Michele, Gabriele, Raffaele. Michele = Chi è come Dio? È l’avversario di Satana, protettore del popolo di Dio e nostro difensore nella lotta contro il male
Gabriele = Forza di Dio. È l’angelo annunciatore, colui che reca agli uomini il messaggio divino.
Raffaele = Dio ha guarito. È l’angelo soccorritore che guarisce l’uomo dal male fisico e lo protegge dai mali morali e spirituali.
Il titolo di arcangelo deriva dall’idea di una corte celeste in cui gli angeli sono presenti secondo gradi e dignità differenti. Gli arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele occupano le sfere più elevate delle gerarchie angeliche, quelle che hanno il compito di preservare la trascendenza e il mistero di Dio. Nello stesso tempo, rendono presente e percepibile la sua vicinanza salvifica.
Parola di Dio del giorno Giovanni 1,47-51
In quel tempo, Gesù, visto Nataniele che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». Nataniele gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi».
Gli replicò Nataniele: «Rabbi, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!». Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto l’albero di fichi, tu credi? Vedrai cose più grandi di queste!». Poi gli disse: «In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo».
Riflessione del giorno
La poetessa americana Emily Dickinson (1830-1886) ha dedicato più di una poesia agli angeli come misteriosi abitatori della sua stanza nella quale dal 1855 si era confinata e non usciva se non in rari casi e solo per brevi sortite nel giardino o alla casa adiacente del fratello. Ecco due sue poesie.
Io so bene che dentro la mia stanza c’è un amico invisibile, non si rivela con qualche movimento né parla per darmi una conferma. Non c’è bisogno che io gli trovi posto: è una cortesia più conveniente
l’ospitale intuizione della sua compagnia. La sola libertà che si concede è di essere presente. Né io né lui violiamo con un suono l’integrità di questa muta intesa. Non potrei mai stancarmi di lui: sarebbe come se un atomo ad un tratto si annoiasse di stare sempre insieme agli innumerevoli elementi dello spazio. Ignoro se visiti anche altri, se rimanga con loro oppure no. Ma il mio istinto lo sa riconoscere: il suo nome è Immortalità.
Chi non trova il paradiso quaggiù non lo troverà neanche in cielo. Gli angeli stanno nella casa accanto alla nostra ovunque noi siamo.
Intenzione di preghiera per il giorno
Perché il Signore mandi i suoi santi angeli a custodirci nei nostri passi e a proteggerci dal male.
Don’t Forget!
Oggi è la festa del Patronato S. Vincenzo di Sorisole che ha proprio nei santi Angeli Michele, Gabriele e Raffaele i suoi patroni.
Santi della Carità
Beata Crescenza Valls Espi LAICA MARTIRE 1863 – 1936
Crescencia Valls Espí nacque nel 1863 a Onteniente (Valencia) e fu battezzata il 10-6-1863 nella parrocchia di S. Maria. Ricevette una formazione di cultura generale ed era donna di grande fede e pietà che partecipava ogni giorno alla Messa.
Aderì all’Azione Cattolica e ad altre associazioni apostoliche, specialmente per la cura dei malati e dei poveri. Dicevano di lei che fosse “esagerata con i poveri”, il che esprime quella modalità “oltre misura” tipica dei santi, che suscita ammirazione e anche un po’ di invidia.
E questo giudizio è tanto più vero se rappresenta il comune sentire: nel caso di Crescenza Valls Espí è un coro di voci che conferma il suo “esagerato” amore per i poveri.
Si rendeva presente in tutte le case in cui c’era stata una disgrazia, una malattia o una qualsiasi necessità; andava a elemosinare nelle case dei ricchi, per acquistare cibo e medicine per i poveri ed era capace di commuoversi fino alle lacrime davanti ai casi più gravi, come con la ragazza tubercolotica che nessuno voleva curare e che solo lei andava ogni giorno a trovare, portandole cibo e medicine. Neppure la morte la fermava, perché si recava in ogni casa in cui c’era stato un lutto, per consolare chi restava e aiutare a pagare il funerale a chi non ne aveva i mezzi.
Mentre i suoi compaesani erano ammirati dal suo attivismo, il suo impegno e la sua carità senza limiti, per gli “altri” che nel 1936 stavano mettendo a ferro e fuoco la Spagna, lei altro non era che una bigotta, che a 73 anni suonati, con il suo esempio e la sua fede era pericolosa per i loro progetti rivoluzionari. Lei sa che tutto questo può costarle la vita, ma non cambia abitudini, non diminuisce l’impegno e non prende precauzioni…Il 26-9-1936 i miliziani fanno irruzione in casa sua poco prima di mezzogiorno e la arrestano con le sue tre sorelle Concepción, Carmen e Patrocinio.
Restano in carcere dodici ore e senza processo e sono condannate a morte: a mezzanotte, nel porto di Ollería, insieme agli spari, si sentirono delle grida che erano una confessione di fede ad alta voce: “Moriamo per Dio. Viva Cristo Re”. Così il 26-9-1936, le quattro sorelle Crescencia, Concepciòn, Carmen e Patrocinio subirono il martirio per fucilazione. La beatificazione di Crescenza è stata celebrata da Papa Giovanni Paolo II l’11 marzo 2001.
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