XXIX Settimana tempo ordinario
Aforisma del giorno di don Bepo Vavassori
Voglio essere come una piccola pietra dell’opera che Dio vuole edificare sulla terra per l’eternità.
Preghiera del giorno
Signore, chi abiterà nella tua tenda? Chi dimorerà sulla tua santa montagna? Colui che cammina senza colpa, pratica la giustizia e dice la verità che ha nel cuore, non sparge calunnie con la sua lingua, non fa danno al suo prossimo e non lancia insulti al suo vicino.
Ai suoi occhi è spregevole il malvagio, ma onora chi teme il Signore. Anche se ha giurato a proprio danno, mantiene la parola; non presta il suo denaro a usura e non accetta doni contro l’innocente. Colui che agisce in questo modo resterà saldo per sempre. Amen.
Santo del giorno
Nato a Wadovice – Polonia, è il 1° papa slavo e il 1° non italiano dai tempi di Adriano VI. Nel suo discorso di apertura ha ribadito di voler portare avanti l’eredità del Concilio Vaticano II. Il 13-5-1981, in Piazza S. Pietro, viene ferito gravemente dal turco Alì Agca.
Al centro del annuncio il Vangelo, senza sconti. Importanti le encicliche: “Redemptor hominis”, “Dives in misericordia”, “Laborem exercens”, “Veritatis splendor” ed “Evangelium vitae”. Dialogo interreligioso ed ecumenico, difesa della pace e della dignità dell’uomo sono impegni quotidiani. Dai numerosi viaggi emerge la sua passione per il Vangelo e per la libertà dei popoli.
Messaggi, liturgie imponenti, gesti indimenticabili: dall’incontro di Assisi con i leader religiosi alla preghiera al Muro del pianto di Gerusalemme. Così Karol Wojtyla traghetta l’umanità nel terzo millennio. Papa Benedetto XVI lo ha beatificato nel 2011 e Papa Francesco lo ha canonizzato nel 2014.
Parola di Dio del giorno Luca 13,1-9
Si presentarono alcuni a riferire a Gesù il fatto di quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva fatto scorrere insieme a quello dei loro sacrifici. Prendendo la parola, Gesù disse loro: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subìto tale sorte? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo.
O quelle diciotto persone, sulle quali crollò la torre di Siloe e le uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo». Diceva anche questa parabola: «Un tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò.
Allora disse al vignaiolo: “Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su quest’albero, ma non ne trovo. Taglialo dunque! Perché deve sfruttare il terreno?”. Ma quello gli rispose: “Padrone, lascialo ancora quest’anno, finché gli avrò zappato attorno e avrò messo il concime. Vedremo se porterà frutti per l’avvenire; se no, lo taglierai”».
Riflessione del giorno di Papa Francesco sulla Sinodalità
Sinodale è una parola che viene dal greco σύνοδος cioè camminare insieme. Ebbene il camminare insieme, non può riguardare i soli vescovi, ma arrivare a coinvolgere tutti il popolo di Dio, cioè tutti i battezzati. Sentiamo le parole del Papa: “Mi sembra fondamentale ribadire, come faccio spesso, che il sinodo non è un incontro politico né un comitato per decisioni parlamentari.
È l’espressione della Chiesa dove il protagonista è lo Spirito Santo. Se non c’è lo Spirito Santo non c’è neanche il sinodo. Ci potrà essere democrazia, parlamento, dibattito, ma non c’è «sinodo». Se volete leggere il libro migliore di teologia sul sinodo, allora rileggete gli Atti degli Apostoli. Lì si vede chiaramente che il protagonista è lo Spirito Santo. Questo si sperimenta nel sinodo: l’azione dello Spirito.
Accade la dinamica del discernimento. Si sperimenta, ad esempio, che a volte si va veloci con una idea, si litiga e poi avviene qualcosa che riaccomuna le cose, che le armonizza in modo creativo. Per questo mi piace chiarire che il sinodo non è una votazione, un confronto dialettico di una maggioranza e una minoranza. Il rischio è anche quello di perdere il quadro d’insieme, il senso delle cose”.
Intenzione di preghiera per il giorno
Perché la coraggiosa e gioiosa testimonianza di Papa Giovanni Paolo II diventi eredità comune di una chiesa che si propone di diventare più sinodale.
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