XXXIII Settimana tempo ordinario
Aforisma del giorno di Ildegarda di Bingen
“Osservati: tu hai in te il cielo e la terra.”
Preghiera del giorno Salmo 118 (10.a parte)
Hai fatto il bene al tuo servo, Signore, secondo la tua parola. Insegnami il senno e la saggezza, perché ho fiducia nei tuoi comandamenti. Prima di essere umiliato andavo errando, ma ora osservo la tua parola. Tu sei buono e fai il bene, insegnami i tuoi decreti. Mi hanno calunniato gli insolenti, ma io con tutto il cuore osservo i tuoi precetti. Torpido come il grasso è il loro cuore, ma io mi diletto della tua legge. Bene per me se sono stato umiliato, perché impari ad obbedirti. La legge della tua bocca mi è preziosa più di mille pezzi d’oro e d’argento. Amen
Santo del giorno
Nacque in Germania verso il 1200 e da giovane venne in Italia per studiare a Padova e forse a Bologna e Venezia. In Italia conobbe i domenicani, dai quali fu inviato a Colonia per studiare teologia e a Parigi dove tenne la cattedra di teologia per tre anni, durante i quali ebbe come allievo Tommaso d’Aquino.
Rimandato dai superiori a Colonia, portò con sé Tommaso con il quale avviò il commento dell’opera di Dionigi l’Areopagita e degli scritti filosofico-naturali di Aristotele. Alberto vedeva il punto d’incontro di questi due autori nella dottrina dell’anima. Con questi studi Alberto dava così avvio all’orientamento mistico nel suo ordine che sarà sviluppato da meister Eckhart, mentre S. Tommaso proseguirà la ricerca filosofico -teologica.
Grande studioso di scienze naturali, Alberto non rifuggì dagli incarichi pastorali. Fu provinciale dell’ordine domenicano per il nord della Germania e come vescovo di Ratisbona, partecipò al concilio di Lione. Il «dottore universale» morì nel 1280.
Parola di Dio del giorno Luca 19,1-10
Gesù entrò nella città di Gerico e la stava attraversando, quand’ecco un uomo, di nome Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomoro, perché doveva passare di là.
Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!».
Ma Zaccheo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto». Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».
Riflessione del giorno – Frammenti di vita
Sabato 12-11-2022, vigilia della giornata mondiale dei poveri: una signora che ogni giorno alle 16,00 tornando a casa dal lavoro percorre via Gavazzeni e si imbatte nella fila che occupa il marciapiede del Patronato in attesa di ricevere il sacchetto con la cena, commenta: “Credo che siano più o meno un centinaio di cui una trentina sono giovani donne coi loro bimbi”. “Crede bene” rispondo “a causa del Covid non possiamo farli entrare, ma li aiutiamo meglio che possiamo…”.
E lei: “Siccome domani è la giornata dei poveri, vorrei dare il mio piccolo contributo per loro e soprattutto per le mamme e i loro bimbi”. Porge due buste: in una ci sono 100 banconote da 5 euro “che -dice- darete agli uomini”. Nella seconda ci sono 25 banconote da 20 euro: “le dia alle mamme -ucraine immagino- come piccolo segno di solidarietà” e scompare. Poco dopo si forma la fila abituale e alle 16,00 viene aperto il cancello: le ucraine sono fatte entrare e l’incaricato insieme al sacchetto dà loro 20 euro.
Gli altri (per lo più stranieri, ma c’è anche qualche italiano) ricevono 5 euro “per la ricarica”. Né loro né noi sappiamo di chi sia il piccolo dono e nessuno di quelli che l’hanno ricevuto sa che domani è la giornata del povero. Ma è giusto, anzi è meglio così. Tutti però stasera erano contenti e hanno ringraziato.
Intenzione di Preghiera per il giorno
Preghiamo perché Dio benedica tutte le persone che oggi incontreremo.
Don’t Forget!
1000 quadri più belli del mondo
EUGENE DELACROIX: LA MORTE DI SARDANAPALO
1827 – olio su tela – 392 x 496 cm – Louvre – Parigi (Francia)
Spesso considerato il maggiore dei romantici francesi, Delacroix (1798-1863) fu un pittore del suo tempo nel senso pieno del termine. Come l’amico Géricault anche lui mantenne gli elementi classici appresi nel tirocinio come pittore, ma dimostrò un’energia audace, un uso ricco e individualistico del colore e un amore per l’esotico che lo resero un pioniere nel suo campo.
L’enorme tela di questo dipinto irrompe sulla sensibilità dello spettatore con il suo movimento sfrenato e con un’orgia di esotismo indulgente. Sardanapalo era il decadente governante assiro di una leggenda, il quale in reazione a una sconfitta militare, fece erigere un enorme pira (falò) su cui bruciò sé stesso insieme a tutti i tesori del suo palazzo, alle sue amanti e ai suoi schiavi.
Delacroix amava questi drammoni byroniani e in questo caso evita qualsiasi tentativo di ricreare un minimo di prospettiva realistica e di coerenza compositiva. I corpi e gli oggetti riempiono la scena in un ambiente soffocato dell’intensità dei colori e dall’ombra calda e dilagante.
C’è un’esplorazione della violenza da una parte e una esibizione della sensualità, che insieme all’energia frenetica della scena e all’uso audace del colore, hanno molto colpito e inevitabilmente influenzato gli artisti successivi.
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