Mercoledì 16 novembre 2022

     

    XXXIII Settimana Tempo Ordinario

     

    Aforisma del giorno di Ildegarda di Bingen

    Nel tabernacolo del suo corpo l’uomo affronta l’inganno diabolico e combatte aspre battaglie.

     

    Preghiera del giorno Salmo 118,73-80 (11.a parte)

    Le tue mani, Signore, mi hanno fatto e plasmato; fammi capire e imparerò i tuoi comandi. I tuoi fedeli al vedermi avranno gioia, perché ho sperato nella tua parola.

    Signore, so che giusti sono i tuoi giudizi e con ragione mi hai umiliato. Mi consoli la tua grazia, secondo la tua promessa al tuo servo. Venga su di me la tua misericordia e avrò vita, poiché la tua legge è la mia gioia.

    Siano confusi i superbi che a torto mi opprimono; io mediterò la tua legge. Si volgano a me i tuoi fedeli e quelli che conoscono i tuoi insegnamenti. Sia il mio cuore integro nei tuoi precetti, perché non resti confuso.

     

    Santo del giorno

    Nata nel 1256 a Eisleben, in Germania, a 5 anni fu affidata alle monache di Helfta e con loro trascorse il resto della vita. Educata nell’eccellente scuola dell’abbazia, presto rivelò un’intelligenza fuori dal comune e a 26 anni ebbe una visione in seguito alla quale «appresi che il giogo del tuo amore è mite e leggero».

    Dei suoi progressi nella vita dello spirito, siamo informati dalla sua opera, ‘Rivelazioni’ in 5 libri. Solo il secondo, il ‘Legatus’ è scritto di suo pugno: gli altri vennero composti dopo la sua morte da una consorella, a partire da suoi appunti e racconti. La sua dottrina è cristocentrica: la misericordia di Gesù la trasporta nella sua divinità al punto che, come Maria, si sente sposa e madre di Gesù.

    Vivendo costantemente alla presenza di Dio, vede il Salvatore con il cuore squarciato e vive nella disponibilità a patire ciò che ancora manca alla passione di Cristo. Una delle più grandi mistiche cristiane morì nel 1301 o 1302.

     

    Parola di Dio del giorno Luca 19,11-28

    Gesù disse una parabola, perché era vicino a Gerusalemme ed essi pensavano che il regno di Dio dovesse manifestarsi da un momento all’altro. Disse dunque: «Un uomo di nobile famiglia partì per un paese lontano, per ricevere il titolo di re e poi ritornare.

    Chiamati dieci dei suoi servi, consegnò loro dieci monete d’oro, dicendo: “Fatele fruttare fino al mio ritorno”. Ma i suoi cittadini lo odiavano e mandarono dietro di lui una delegazione a dire: “Non vogliamo che costui venga a regnare su di noi”.

    Dopo aver ricevuto il titolo di re, egli ritornò e fece chiamare quei servi a cui aveva consegnato il denaro, per sapere quanto ciascuno avesse guadagnato. Si presentò il primo e disse: “Signore, la tua moneta d’oro ne ha fruttate dieci”. Gli disse: “Bene, servo buono! Poiché ti sei mostrato fedele nel poco, ricevi il potere sopra dieci città”. Poi si presentò il secondo e disse: “Signore, la tua moneta d’oro ne ha fruttate cinque”.

    Anche a questo disse: “Tu pure sarai a capo di cinque città”. Venne poi anche un altro e disse: “Signore, ecco la tua moneta d’oro, che ho tenuto nascosta in un fazzoletto; avevo paura di te, che sei un uomo severo: prendi quello che non hai messo in deposito e mieti quello che non hai seminato”.

    Gli rispose: “Dalle tue stesse parole ti giudico, servo malvagio! Sapevi che sono un uomo severo, che prendo quello che non ho messo in deposito e mieto quello che non ho seminato: perché allora non hai consegnato il mio denaro a una banca? Al mio ritorno l’avrei riscosso con gli interessi”.

    Disse poi ai presenti: “Toglietegli la moneta d’oro e datela a colui che ne ha dieci”. Gli risposero: “Signore, ne ha già dieci!”. “Io vi dico: A chi ha, sarà dato; invece a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha». Detto questo, Gesù camminava davanti a tutti salendo verso Gerusalemme.

     

    Riflessione del giorno

    Passiamo gran parte della vita a reagire alle etichette che noi e gli altri ci fabbrichiamo. Mark Twain ha espresso molto bene questo concetto scrivendo: “Faceva talmente freddo che se il termometro fosse stato più lungo di due centimetri saremmo morti congelati”.

    Noi moriamo davvero congelati a causa delle parole. Non è il freddo che c’è fuori che conta, ma il termometro.  Non è la realtà che conta, ma quel che diciamo a noi stessi riguardo alla realtà. Mi è stata raccontata questa storiella su un agricoltore finlandese.

    Quando si stava tracciando il confine russo-finnico, l’agricoltore doveva decidere se preferiva stare in Russia o in Finlandia. Dopo lungo tempo, decise che preferiva stare in Finlandia, ma non voleva offendere gli ufficiali russi. Questi vennero a fargli visita, e vollero sapere perché voleva stare in Finlandia. 

    Il contadino rispose: “È sempre stato mio desiderio vivere nella Grande Madre Russia, ma credo che alla mia età non potrei sopravvivere a un altro dei terribili inverni russi”. La Russia e la Finlandia sono solo parole, concetti, ma non per gli esseri umani, per i folli esseri umani. Non guardiamo quasi mai la realtà.

     

    Intenzione di preghiera per il giorno

    Preghiamo perché la guerra in Ucraina e i conflitti del mondo abbiano termine il prima possibile.

     

    Don’t forget! Storia dei martiri cristiani

    Martiri della Rivoluzione Francese

    MARTIRI della VANDEA 1793 – 1815 (4.a parte)

    La 1.a Guerra di Vandea ebbe inizio nel marzo 1793, quando la Convenzione Nazionale ordinò la leva obbligatoria per 300.000 uomini da inviare al fronte e proseguì per i tre anni seguenti, con brevi tregue per le feste di Natale e Pasqua. Il periodo più acuto degli scontri, in cui spesso gli insorti ebbero ragione dei repubblicani, terminò con la vittoria di questi ultimi nella battaglia di Savenay.

    La repressione compiuta tra l’estate del 1793 e la primavera del 1794, a opera delle truppe repubblicane regolari e da reparti di volontari, fu feroce, ma gruppi armati vandeani continuarono a combattere e la tregua si ebbe solo nella primavera del 1795, con la pace di La Jaunaye. Questa 1.a guerra fu la più importante per numero di operazioni militari ed è quella a cui ci si riferisce trattando dell’insurrezione vandeana.

    Ma lo stato insurrezionale rimase endemico nella regione e la rivolta si riaccese più volte, soprattutto nei momenti di crisi dei governi repubblicani e napoleonici. Il 24 giugno 1795 iniziò la 2.a Guerra di Vandea, che terminò l’anno successivo.

     

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