Giovedì 29 dicembre 2022

     

    Tempo di Natale

     

    Aforisma del giorno di Papa Francesco

    Il Natale è la sorpresa di un Dio bambino, di un Dio povero, di un Dio debole, di un Dio che abbandona la sua grandezza per farsi vicino a ognuno di noi.

     

    Preghiera del giorno

    Onnipotente e invisibile Dio, che nella venuta del Cristo, vera luce, hai vinto le tenebre del mondo, volgiti a noi con sguardo sereno, perché possiamo celebrare con lode unanime la nascita gloriosa del tuo unico Figlio. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen

     

    Santo del giorno

    S. Re Davide

    Davide è il personaggio che dominò la storia di Israele dalla prima metà dal X sec. a.C. Dopo aver abbattuto il gigante Golia, ridiede fiducia alle tribù d’Israele e le raccolse in un unico popolo forte e rispettato. Davide è l’uomo che peccò gravemente davanti al Signore, ma che seppe riconoscere le sue colpe e chiederne perdono.

    A lui il Signore assicurò una posterità eterna (2 Sam 23,5), perché dalla sua discendenza sarebbe nato il Salvatore, il vero Re che avrebbe portato la salvezza fino ai confini della terra, raccogliendo tutte le genti in un unico Israele.

    Gesù viene definito “figlio di David” (cfr. Mt 22,41-45), “nato dalla sua stirpe” (Lc 1,27; Rm 1,3). In Davide la promessa del Salvatore si storicizza progressivamente e l’Incarnazione del Verbo acquista tratti sempre più concreti.

     

    Parola di Dio del giorno Luca 2,22-35

    Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, [Maria e Giuseppe] portarono il bambino [Gesù] a Gerusalemme per presentarlo al Signore – come è scritto nella legge del Signore: “Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore” – e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore.

    Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore.

    Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo: “Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli: luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele”.

    Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: “Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerà l’anima -, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori”.

     

    Riflessione del giorno da Le nuove lettere di berlicche

    Abbiamo perduto la fede: scettici, stanchi, delusi. Umani. Proprio come tutti gli altri uomini, in ogni tempo. È per questo che Dio si è scomodato a venire da noi carnalmente, a farsi trovare, a nascere e morire. Perché la nostra fede si poggiasse su qualcosa che non sono idee, ma carne.

    Neanche i suoi discepoli avevano molta fede. Forse ancora meno di noi (se ce l’abbiamo). Com’è che si acquista, questa fede? Non si trova sotto l’albero, non è possibile farsela recapitare da Amazon. Ci sono volti da guardare, fatti da guardare, sì, ci sono ancora. La fede ancora brilla in posti inattesi, come un profumo versato la cui fragranza continua ad aleggiare anche dopo che è stato ripulito.

    La si riconosce, volendo. Bisogna guardare, e vedere, e paragonare il nostro cuore con quello che abbiamo veduto, in maniera che possiamo credere a ciò che non abbiamo veduto. Non saranno le circostanze a vincere. Non sarà ciò che è male, malgrado l’apparenza: che è appunto apparenza, e non sostanza. In fondo è questo il Natale, quello vero. L’annuncio di una vittoria, per chi ci ha creduto.

     

    Intenzione di preghiera per il giorno

    Per chi è arrivato alla fine di quest’anno sfiduciato e deluso, arrabbiato con sé stesso e con gli altri, con il cuore freddo nei confronti di Dio, perché ritrovi la gioia di credere, sperare e amare.

     

    Don’t Forget! Ulan Bator Mongolia

    Statua Della Madonna trovata tra i rifiuti

    ULAN BATOR (AsiaNews) “Il Natale l’abbiamo cominciato l’8 dicembre, tutti insieme consacrando la Mongolia alla Madonna, davanti alla statua dell’Immacolata ritrovata tra i rifiuti”. Giorgio Marengo, missionario italiano della Consolata, prefetto apostolico di Ulan Bator e il più giovane dei cardinali (48 anni), è il volto di una Chiesa – quella della Mongolia – nata appena 30 anni fa. Un piccolo gregge che in un Paese immenso conta in tutto 1400 fedeli, dispersi tra le diverse comunità.

    Ma che qualche settimana fa si sono ritrovati insieme nella capitale per un gesto che illumina questo Natale. “La statua dell’Immacolata venne trovata una decina di anni fa in una discarica del nord della Mongolia da una donna non cristiana, madre di 11 figli, che aveva contatti con le suore di M. Teresa. Rovistando nella spazzatura scaricata dai camion, ha trovato un involucro di stoffa avvolta nel quale c’era questa bella statua in legno dell’Immacolata, alta 62 cm.

    Senza sapere che cosa fosse se l’è portata a casa dicendo: “questa bella signora è voluta venire da me…” Finché le suore, tornando a farle visita, l’hanno visto e le hanno chiesto da dove provenisse”. Per alcuni anni la statua è rimasta nell’ufficio parrocchiale locale. “Io l’ho saputo solo l’anno scorso – continua Monsignor Marengo – e ho pensato: la Madonna ci vuole dire qualcosa. Sono andato sul posto, ho incontrato la signora. Poi il 25 marzo d’accordo con la comunità abbiamo traslato la statua a Ulan Bator con l’idea di intronizzarla nella cattedrale, in modo che sia più conosciuta e venerata da tutti”.

    Così si è arrivati alla celebrazione dell’8 dicembre, che è stata accompagnata anche da un altro gesto significativo. “Abbiamo invitato tutti i nostri 1400 cattolici a inviarci un pezzo di stoffa significativo per loro accompagnandolo con una frase, una preghiera. Mettendoli insieme si è fatto un manto offerto alla Vergine, con la presentazione delle nostre preghiere”. 

     

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