Venerdì 10 febbraio 2023

     

    5a settimana tempo ordinario  

     

    Aforisma del giorno di Karl Kraus (1874-1936)

    I nemici delle vaccinazioni – anche questa è una professione – han detto che a Vienna non è scoppiato il vaiolo, ma un’epidemia da vaccino. Ora, anche loro sanno valutare il valore della profilassi, ma la loro prudenza è un po’ esagerata: si prendono il vaiolo per proteggersi dal vaccino.”

     

    Preghiera del giorno di Paolo VI (2.a parte)

    Tu ci sei necessario, o Cristo Redentore nostro, per scoprire la nostra miseria e guarirla; per avere il concetto del bene e del male e la speranza della santità; per deplorare i nostri peccati e per averne il perdono.

    Tu ci sei necessario, fratello primogenito del genere umano, per ritrovare le ragioni della fraternità fra gli uomini, i fondamenti della giustizia, i tesori della carità, il bene della pace. Amen.

     

    Santo del giorno

    S. Scolastica

    Scolastica nata a Norcia nel 480, aveva camminato assieme a Benedetto verso la vita religiosa monastica. E nella sua vita è racchiuso il contributo del mondo femminile alla nascita del monachesimo occidentale.

    Il 7-2-547 Benedetto da Norcia sta per concludere il suo annuale incontro con la sorella Scolastica, nella casetta sotto Montecassino, a metà strada tra i monasteri dei due fratelli. Ma Scolastica desidera che il colloquio con il fratello si prolunghi e scoppia in pianto: un temporale realizza il suo desiderio, che nasceva da un amore profondo per il Vangelo e per l’esempio del fratello Morì tre giorni dopo.

    Scolastica vergine saggia, antepose la carità e la pura contemplazione alle semplici regole e istituzioni umane, come manifestò nell’ultimo colloquio con il suo fratello Benedetto, quando con la forza della preghiera “poté di più, perché amò di più”.

     

    Parola di Dio del giorno Marco 7,31-37

    Gesù, uscito dalla regione di Tiro, passando per Sidone, venne verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decapoli. Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano.

    Lo prese in disparte, lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli disse: «Effatà», cioè: «Apriti!».

    E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente. E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo proibiva, più essi lo proclamavano e, pieni di stupore, dicevano: «Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!».

     

    Riflessione del giorno – Detti e fatti dei padri del deserto

    Un fratello giovane sottopose a un anziano monaco questo problema: «Se un monaco soccombe alla tentazione, non proverà forse l’angoscia di essere passato dal progresso alla decadenza, e non dovrà faticare molto, fin che si risollevi? Al contrario, chi viene dal mondo progredisce, perché parte dal nulla». L’anziano gli rispose: «Il monaco che cede alla tentazione somiglia a una casa che crolla.

    Se veglia sui suoi pensieri, ricostruirà la casa crollata perché troverà i vari materiali: le fondamenta, le pietre, il legno; egli può dunque procedere nel suo lavoro più rapidamente di colui che non ha né scavato né posto le fondamenta e non ha nulla di ciò che è necessario, ma si mette all’opera con la sola speranza di terminare un giorno.

    Accade lo stesso nel lavoro del monaco: se cede alla tentazione e se si volge verso il Signore è già a metà dell’opera: ha la meditazione della legge divina, la salmodia, il lavoro manuale, la preghiera e tutto ciò che serve di fondamento. Mentre il novizio deve imparare tutto questo, egli ha già ripreso il suo antico posto, perché l’aveva già imparato in precedenza».

     

    Intenzione di preghiera del giorno

    Preghiamo perché quando soccombiamo alla tentazione ci rivolgiamo subito al Signore il quale ci aiuterà a ricostruire quanto per la nostra intima debolezza è andato distrutto.

     

    Don’t Forget! Terremoto in turchia e siria 6 febbraio 2023

     

    Quello che ha colpito la Turchia e la Siria nella notte tra il 5 e il 6 febbraio, è uno dei terremoti più violenti mai registrati in Turchia: si calcola che il territorio dell’Anatolia si sia spostato di colpo di almeno 3 metri e che il sisma sia stato 1000 volte superiore come potenza distruttiva al terremoto di Amatrice nel 2016.

    Epicentro è stata la provincia sudorientale turca di Kahramanmaras ed è stato avvertito da milioni di persone: non solo in Turchia e Siria, ma anche a Beirut, a Cipro, in Israele e fino al Cairo. Ad attivarsi è stata una delle due grandi faglie che attraversano la Turchia, quella Sud-Est anatolica, che «è una delle più attive nel Medio Oriente, insieme a quella del Mar Morto che attraversa Siria, Libano Israele e Giordania e che separa la placca Araba da quella Africana», ha osservato il presidente dell’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Carlo Doglioni.

    Le vittime sono migliaia (qualcuno prevede possano essere fino a 20.000) e la distruzione riguarda un territorio immenso; i feriti sono decine di migliaia e i senza tetto centinaia di migliaia…un disastro senza precedenti. Il Patronato S. V. invita tutti alla preghiera per le vittime del sisma e non appena possibile parteciperà alla raccolta fondi per i terremotati.

     

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