Sabato 13 maggio 2023

     

    Va Settimana di Pasqua 

     

    Aforisma di Georg Christoph Lichtenberg

    C’è gente che crede ragionevole ciò che vien fatto con una faccia seria.

     

    Preghiera

    Dio onnipotente ed eterno, che nella rigenerazione battesimale ci hai comunicato la tua stessa vita,
    concedi a coloro che hai reso giusti con la tua grazia, disponendoli alla vita immortale, di giungere da te guidati alla pienezza della gloria. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen

     

    Santo del giorno

    Apparizioni B. V. Maria di Fatima

    Il 13 maggio si celebrano le apparizioni della Vergine Maria a Fatima, in Portogallo nel 1917. A tre pastorelli, Lucia de Jesus, Francesco e Giacinta Marto, apparve per sei volte la Madonna: lasciò loro un messaggio per tutta l’umanità, centrato soprattutto sulla penitenza e sulla devozione al suo Cuore Immacolato.

    Il 13 ottobre 1930 il vescovo di Leiria dichiarò degne di fede le visioni dei tre bambini, autorizzando il culto alla Madonna di Fatima. Sul luogo delle apparizioni è sorto un santuario, che comprende la Basilica di Nostra Signora del Rosario di Fatima, dove sono venerati i resti mortali dei tre veggenti. Oggi si ricorda anche l’apparizione della Madonna alle Ghiaie di Bonate nel 1944.

     

    Parola di Dio del giorno Giovanni 15,18-21

    Disse Gesù ai suoi discepoli: «Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo, per questo il mondo vi odia.

    Ricordatevi della parola che io vi ho detto: “Un servo non è più grande del suo padrone”. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra. Ma faranno a voi tutto questo a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato».

     

    Riflessione Virgilio: Eneide, Libro I – 538-543

    La citazione in latino è tolta dall’Eneide il grande poema epico scritto più di 2000 anni fa dal sommo poeta latino Virgilio (Publio Virgilio Marone). L’Eneide narra la leggendaria storia dell’eroe troiano Enea (figlio di Anchise e della dea Venere) che riuscì a fuggire dopo la caduta della città di Troia, e e viaggiò per il Mediterraneo fino ad approdare in Lazio, diventando progenitore del popolo romano. Il testo ha toni e contenuti incredibilmente attuali e sembra scritto nei nostri giorni a proposito di quel che avviene nelle migrazioni in atto e fa pensare a quel che è avvenuto a Cutro. 

     “Huc pauci vestris adnavimus oris. / Quod genus hoc hominum? / Quaeve hunc tam barbara morem permittit patria? / Hospitio prohibemur harenae; bella cient primaque vetant consistere terra. / Si genus humanum et mortalia temnitis arma, / at sperate deos memores fandi atque nefandi”. In pochi a nuoto arrivammo qui sulle vostre spiagge. Ma che razza di uomini è questa? Quale patria permette un costume così barbaro, che ci nega perfino l’ospitalità della sabbia; che ci dichiara guerra e ci vieta di posarci sulla vicina terra. Se non nel genere umano e nella fraternità tra le braccia mortali, credete almeno negli dèi, memori del giusto e dell’ingiusto.

     

    Intenzione di preghiera

    Per le vittime delle piogge torrenziali di questi giorni e dei cambi climatici in Italia e nel mondo.

     

    Don’t Forget! Foto della settimana

    MERCOLEDÌ 10 MAGGIO 2023 – MATAMOROS, MESSICO Un gruppo di migranti attraversa il Rio Grande con un materasso gonfiabile, per cercare di arrivare negli Stati Uniti – AP PHOTO/FERNANDO LLANO

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