Lunedì 12 giugno 2023

     

    X settimana Tempo Ordinario

     

    Aforisma di Lucio A. Seneca 4 a. C – 65 d. C

    “Un popolo affamato non ascolta ragioni, né gl’importa della giustizia e nessuna preghiera lo può convincere.”

     

    Preghiera

    Dio, sorgente di ogni bene, ispiraci propositi giusti e santi e donaci il tuo aiuto, perché possiamo attuarli con pensieri, parole e opere nella nostra vita. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen

     

    Santo del giorno

    Secondo la leggenda Onofrio era figlio di un re, a lungo desiderato, ma che, appena nato, fu indicato da un demonio come figlio di una relazione adulterina della regina: sottoposto alla “prova del fuoco”, ne sarebbe uscito indenne.

    Si isolò dedicandosi alla vita eremitica ancor molto giovane. Il monaco egiziano Pafnuzio, desideroso di conoscere la vita degli anacoreti del deserto, lo incontrò e trascorse con lui gli ultimi giorni di vita di Onofrio a cui dette sepoltura in una grotta.

    Pafnuzio riportò la sua esperienza nel libro La Vita che ebbe larga diffusione in Oriente dando l’avvio al culto di S. Onofrio che si estese per tutta l’Asia minore.

    È con S. Rosalia e Benedetto il Moro, uno dei patroni della città di Palermo, nella quale è ritenuto protettore di chi cerca oggetti smarriti, delle donne che cercano marito e degli studenti che hanno problemi di studio.

     

    Parola di dio del giorno Matteo 5,1-12

    In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo: «Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati. Beati i miti, perché avranno in eredità la terra.

    Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.

    Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti perseguitarono i profeti che furono prima di voi».

     

    Riflessione frammenti di vita

    È umano che chi ha lasciato il suo paese correndo tanti rischi per giungere in Europa, ci tenga a far sapere di aver avuto successo: la prova “provata” è l’invio ai familiari di somme di denaro impensabili in Africa, ma guadagnate (è il caso di dirlo) col sudore della fronte…e quelli che fanno così sono la maggioranza. Ma non mancano le eccezioni.

    Di recente uno che, credendosi un adone inevitabilmente si comporta da cafone, dopo non aver combinato niente per anni, è riuscito a trovare un lavoro e ha pensato bene di investire i primi stipendi per costruirsi un profilo facebook all’altezza dell’immagine che ha di sé. Così col look adeguato e i vestiti adatti, ha noleggiato una porsche e pagato l’autista che l’ha portato in uno dei migliori alberghi cittadini dove si è preso la stanza per una notte e ha consumato la cena in compagnia di una “girl” che è sparita dopo qualche selfie.

    Il tutto cioè auto, abiti, ragazza, cena, stanza d’albergo…fotografato e immesso in rete in modo che parenti e amici sapessero con chi avevano a che fare. Finito in strada, il figliol prodigo ha bussato alle porte del Patronato le quali però si apriranno solo quando l’uomo, quello vero, avrà eliminato il profilo, quello falso. 

     

    Intenzione di preghiera per il giorno

    Perché i battezzati a cominciare dai bambini della 1.a comunione e ai ragazzi della Cresima riscoprano l’importanza della fedeltà nella partecipazione all’eucaristia domenicale.

     

    Grandi personaggi credenti

    Ludwig Wittgenstein, filosofo 1889-1951

    Ludwig Wittgenstein nasce nella Vienna di fine ’800, città che pullulava di artisti, pensatori, musicisti e architetti importanti. Ultimo di otto fratelli, cresce all’interno di un’agiata famiglia di industriali e si impegna nello studio delle discipline scientifiche così da potere, a tempo debito, dirigere l’azienda ereditata.

    Accetta così di trasferirsi a Berlino per frequentare il Politecnico e, in seguito, a Manchester per approfondire la preparazione in ingegneria aereonautica. Ma gli studi tecnici lo attraggono ben poco se comparati all’amore che prova per lo studio della matematica pura. Decide quindi di trasferirsi a Cambridge, sede di una delle migliori università per gli studi matematici. Ma Ludwig è un animo inquieto e nel 1913 abbandona l’Inghilterra per la Norvegia, dove conduce vita ritirata e solitaria.

    Lo scoppio della Grande Guerra costituirà lo spartiacque nella sua vita: arruolatosi come volontario, è catturato e imprigionato nel 1918 dagli italiani sul fronte meridionale. Sono questi gli anni in cui elabora il suo grande capolavoro, pubblicato nel 1921 con titolo tedesco e, successivamente col più ben noto titolo latino Tractatus Logico-philosophicus. La guerra lo trasforma e, stanco, malinconico e sfiduciato dalla sua carriera accademica, si dedica ad altre diverse e numerose attività: diventa prima maestro elementare a Vienna, poi giardiniere, e infine architetto impegnato nella costruzione di una imponente casa di una delle sorelle.

    Solo l’insistenza di molti suoi amici, lo convince ad accettare la cattedra di filosofia a Cambridge nel 1936 e la manterrà sino al 1946, quando decide di nuovo di condurre vita isolata in Irlanda. Ritornato in Inghilterra scopre di avere un tumore alla prostata, di cui morirà nel 1951. Ma durante l’ultimo ventennio della sua vita rielaborò integralmente le sue teorie filosofiche, che confluiranno postume nel suo secondo e ultimo capolavoro Ricerche filosofiche.

    La più nota affermazione di Wittgenstein da lui posta a conclusione del “Tractatus logico-philosophicus” è: “Di ciò di cui non si può parlare si deve tacere”. In parole semplici significa che bisogna accettare volontariamente l’inevitabile, evitando di parlare a vanvera di tutte le cose che il linguaggio non può comunicare.

    Riguardo poi alla sua fede, il suo biografo più prolifico, collega e amico personale, Norman Malcolm, ha scritto: «La vita matura di Wittgenstein è stata fortemente segnata dal pensiero e dal sentimento religioso. Sono propenso a pensare che lui era ben più religioso di tante persone che si considerano credenti». Dopo una fase di agnosticismo, in cui ammise di non avere fede, è certo che recuperò attivamente il suo cristianesimo.

     

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