Venerdì 16 giugno 2023

     

    V settimana Tempo Ordinario

     

    Aforisma di Lucio A. Seneca 4 a. C – 65 d. C

    “Nessuno è in grado di comandare se non sa anche ubbidire.”

     

    Preghiera al S. Cuore di Gesù

    O Padre, che nel Cuore del tuo dilettissimo Figlio ci dai la gioia di celebrare le grandi opere del tuo amore per noi, fa’ che da questa fonte inesauribile attingiamo l’abbondanza dei tuoi doni. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen

     

    Santo di oggi

    S. Cuore di Gesù

    La preoccupazione del Signore per la pecorella smarrita è ricordata nella liturgia del Sacro Cuore di Gesù. Il buon pastore ha tutto il cuore rivolto alle sue pecore, non a sé stesso. Provvede ai loro bisogni, guarisce le loro ferite, le protegge dagli animali selvaggi.

    Conosce ogni pecora per nome e, quando le porta al pascolo, le chiama una per una. Si preoccupa in modo particolare della pecora che si è smarrita, non risparmiandosi pena alcuna pur di avere la gioia di ritrovarla. Una pecorella smarrita è assolutamente indifesa, può cadere in un fossato o rimanere prigioniera fra i rovi.

    Proprio allora, però, nel pericolo, essa scopre quanto sia prezioso il suo pastore: dopo il ritrovamento, egli la riporta all’ovile sulle sue spalle con gioia. Se un lupo si avvicina, il buon pastore non fugge, ma, per la sua pecorella, rischierà anche la vita.

     

    Parola di dio del giorno

    Deuteronomio 7, 6-11; Salmo 102; 1 Giovanni 4,7-16; Matteo 11,25-30

    In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza.

    Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo. Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro.

    Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».».

     

    Riflessione sul S. Cuore di Gesù

    Nella solennità del S. Cuore di Gesù si celebra la giornata mondiale di preghiera per la santificazione dei sacerdoti. Il santo Curato d’Ars diceva che il sacerdote è l’amore del Cuore di Gesù. In questo amore radica la sua santità.

    E come diceva Giovanni Paolo II: “Il mondo di oggi, infatti, ha bisogno di sacerdoti, di molti sacerdoti, ma soprattutto di sacerdoti santi. La vocazione sacerdotale è essenzialmente una chiamata alla santità, nella forma che scaturisce dal sacramento dell’Ordine. La santità è intimità con Dio, è imitazione di Cristo, povero, casto e umile; è amore senza riserve alle anime e donazione al loro vero bene; è amore alla Chiesa che è santa e ci vuole santi, perché tale è la missione che Cristo le ha affidato.

    Ciascuno di voi deve essere santo anche per aiutare i fratelli a seguire la loro vocazione alla santità” (9-X-84). La centralità della carità nella vita sacerdotale previene il sacerdote da due falsificazioni della santità che, secondo papa Francesco “potrebbero farci sbagliare strada: lo gnosticismo e il pelagianesimo”.

    Nel primo caso “interessa unicamente una determinata esperienza o una serie di ragionamenti e conoscenze che si ritiene possano confortare e illuminare”. Nel secondo caso, il potere che gli gnostici attribuivano all’intelligenza viene dato alla volontà umana, allo sforzo personale. “Così sorsero i pelagiani. Non era più l’intelligenza ad occupare il posto del mistero e della grazia, ma la volontà”.

     

    Intenzione di preghiera per il giorno

    Preghiamo per i sacerdoti perché siano santi a immagine di Cristo per la salvezza del mondo.

     

    Don’t Forget!

    Africa ExPress
    Lagos, Nigeria 10 giugno 2023

    LA RETTA SCOLASTICA SI PAGA CON I RIFIUTI RICICLABILI

    Il piccolo Abiola, alunno nigeriano di 4.a elementare, veniva spesso sospeso dalla scuola, ma non perché fosse monello o avesse combinato qualche marachella. Tutt’altro. Abiola era uno studente volenteroso e ogni volta che il preside gli consegnava il foglietto con il motivo dell’allontanamento dall’istituto, gli scendevano le lacrime. La colpa non era del ragazzino, nato in una famiglia numerosa e poverissima; i genitori spesso non erano in grado di pagare la retta scolastica, l’uniforme, i libri di testo della scuola, che si trova in una delle squallide periferie di Lagos, la capitale commerciale della Nigeria. Per giorni e giorni Abiola era costretto a passare le giornate nelle strade pericolose, piene di rifiuti del suo quartiere.

    Una storia che si ripeteva quasi tutti mesi, perché nessuno dei due genitori ha un lavoro stabile. Poi, con l’inflazione galoppante, l’aumento del costo della vita, i soldi in casa non bastano mai. Abiola temeva di dover interrompere gli studi, costretto a trovarsi un lavoretto per aiutare la famiglia. Poi è arrivato il miracolo. Ife, la mamma di Abiola, è venuta a conoscenza della scuola My Dream Stead, che si trova proprio a Ajegunle, il popoloso quartiere dove vive la famiglia. My Dream Stead è uno dei 40 istituti scolastici a basso costo di Lagos e dintorni, che accettano rifiuti riciclabili come forma di pagamento.

    Da alcuni anni, l’organizzazione ambientalista locale, African Cleanup Initiative, raccoglie bottiglie, lattine, cartoni per bevande e contenitori di plastica, portati nelle scuole dai genitori, per poi venderli a ditte specializzate nel riciclaggio. Con il ricavato delle vendite dei rifiuti, queste scuole sono in grado di pagare gli stipendi agli insegnanti, le uniformi, i libri, le penne e quant’altro. Alexander Akhigbe, fondatore del gruppo ambientalista, ha spiegato che il progetto mira a ridurre il numero dei bambini che non frequentano la scuola e la quantità di rifiuti nelle strade di Lagos. La retta annuale della My Dream Stead è di 130 dollari.

    La scuola acquisisce sempre nuovo scolari, e ora cerca un altro edificio per poter ospitare i 120 alunni. Alla sua apertura, nel 2019, i bambini iscritti erano solo sette. Alcune mattine, Ife accompagna il figlio a scuola per aiutarlo a portare i sacchi con i rifiuti, che vengono pesati nel cortile dell’istituto scolastico e il ricavato viene aggiunto sul conto della mamma di Abiola. “Provvedere per sei figli non è semplice”, ha detto Ife. “Quando ho scoperto che qui accettano la plastica per mantenere a scuola Abiola, il più piccolo dei miei figli, il mio fardello si è alleggerito”, ha aggiunto la signora, frugando nei bidoni della spazzatura, alla ricerca di materiali riciclabili.

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