Mercoledì 19 luglio 2023

     

    XV settimana Tempo Ordinario

     

    Aforisma di M. Proust

    “Non smettere mai di cercare ciò che ami o finirai per amare ciò che trovi.”

     

    Preghiera del giorno

    Benedici il Signore, anima mia, quanto è in me benedica il suo santo nome. Benedici il Signore, anima mia, non dimenticare tutti i suoi benefici.

    Egli perdona tutte le tue colpe, guarisce tutte le tue infermità, salva dalla fossa la tua vita, ti circonda di bontà e misericordia Il Signore compie cose giuste, difende i diritti di tutti gli oppressi. Ha fatto conoscere a Mosè le sue vie, le sue opere ai figli d’Israele. Amen.

     

    Santo del giorno

    S. Arsenio il Grande

    Arsenio era nato a Roma nel 354 da nobile famiglia senatoria. Nel 383 l’imperatore Teodosio lo volle a Costantinopoli per affidargli l’educazione dei figli Arcadio e Onorio. Vi restò 11 anni, fino al 394, quando in seguito a una crisi spirituale declinò quell’incarico per ritirarsi nel deserto egiziano.

    Chiedendo a Dio una sicura via per la salvezza, gli fu risposto: «Fuggi gli uomini». Il 40enne Arsenio si aggregò alla comunità degli anacoreti di Scete nel deserto. Trascorreva le notti in preghiera e meditazione ed ebbe da Dio il “dono del pianto”.

    Dal 434 alla morte Arsenio dovette vivere lontano da Scete, invasa da tribù libica. Morì nel 450 a Troe presso Menfi. Di lui, oltre a una cronistoria e a sagge massime, ci resta un ritratto in cui appare di bell’aspetto, maestosamente alto e asciutto.

     

    Parola di Dio del giorno Matteo 11,25-27

    In quel tempo, Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza.

    Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo».

     

    Riflessione Papa Francesco

    Fermati un poco, lascia questa agitazione e questo correre che riempie l’anima dell’amarezza di sentire che non si arriva mai da nessuna parte.  Fermati, lascia questo obbligo di vivere in modo accelerato, che disperde, divide e finisce per distruggere il tempo della famiglia, dell’amicizia, dei figli, dei nonni, della gratuità… il tempo di Dio.

    Fermati un poco davanti alla necessità di apparire ed essere visto da tutti, di stare continuamente “in vetrina”, che fa dimenticare il valore dell’intimità e del raccoglimento. Fermati un poco davanti allo sguardo altero, al commento fugace e sprezzante che nasce dall’aver dimenticato la tenerezza, la pietà e il rispetto per l’incontro con gli altri, specialmente quelli vulnerabili, feriti e anche immersi nel peccato e nell’errore.

    Fermati un poco davanti alla compulsione di voler controllare tutto, sapere tutto, devastare tutto, che nasce dall’aver dimenticato la gratitudine per il dono della vita e per tanto bene ricevuto. Fermati un poco davanti al rumore assordante che atrofizza e stordisce i nostri orecchi e ci fa dimenticare la potenza feconda e creatrice del silenzio.

    Fermati un poco davanti all’atteggiamento di fomentare sentimenti sterili, infecondi, che derivano dalla chiusura e dall’auto commiserazione e portano a dimenticare di andare incontro agli altri per condividere i pesi e le sofferenze. Fermati davanti al vuoto di ciò che è istantaneo, momentaneo ed effimero, che ci priva delle radici, dei legami, del valore dei percorsi e di saperci sempre in cammino. Fermati. Fermati per guardare e contemplare!

     

    Intenzione di preghiera

    Preghiamo perché i carcerati sentano accanto a loro il Signore che libera ogni uomo, e trovino nella società rispetto e solidarietà necessarie a cambiare vita.

     

    Don’t Forget! STORIA DEI MARTIRI CRISTIANI

     I SANTI MARTIRI MESSICANI

     

    Padre ATILANO CRUZ ALVARADO. Nato ad Ahuetita de Abajo (parrocchia di Teocaltiche, Jalisco) il 5-10-1901, si fece prete quando questo era considerato il peggior delitto che potesse commettere un messicano e fu consacrato nel dirupo nel quale si nascondevano l’Arcivescovo e il Seminario. Esercitò il ministero della parrocchia di Cuquío, Jalisco, ma 11 mesi dopo fu chiamato dal parroco P. Justino Orona. Obbedì, avviandosi verso il luogo che sarebbe diventato il suo calvario. Mentre dormiva, giunsero le forze militari e le autorità civili e fu svegliato dalla scarica che troncò la vita del suo superiore: allora si inginocchiò sul letto ed attese il suo momento. Venne fucilato il 1°-7-1928.

     

    Padre MIGUEL DE LA MORA DE LA MORA. Nato a Tecalitlán, Jalisco (Diocesi Colima) il 19-6-1878, era cappellano della Cattedrale di Colima. Prete semplice, modesto, ordinato, puntuale, caritatevole coi poveri e pronto a servire tutti. Colima fu il primo Stato del Messico che richiese l’iscrizione dei sacerdoti: il Vescovo e i suoi preti protestarono ribadendo che non avrebbero tradito la fede e la Chiesa. La risposta del governo fu processare e allontanare tutti i preti. Padre Miguel cercò di nascondersi, ma fu scoperto e di fronte alle pressioni del governo militare preferì allontanarsi dalla città, ma fu arrestato e condannato. Mentre camminava al luogo dell’esecuzione, recitava il Rosario e con questo in mano, cadde ucciso dai proiettili. Era il 7-8-1927.

     

    Padre PEDRO ESQUEDA RAMIREZ. Nato a S. Juan de los Lagos, Jalisco i1 29-4-1887, fu nominato vicario della sua città. Si dedicò alla catechesi dei bambini: fondò centri di studio e una scuola per la catechesi. Devoto al SS. Sacramento, organizzò la veglia a Gesù Sacramentato con varie famiglie. Incarcerato fu malmenato da un militare che gli produsse una ferita al volto: «Ora ti pentirai di esser prete». P. Pedro gli rispose: «Neppure un attimo e mi manca poco per vedere il cielo». Il 22-11-1927 mentre lo portavano al luogo del supplizio raccomandò a un piccolo che gli camminava al fianco: «Non smettere di studiare il catechismo». Su un foglio annotò le ultime raccomandazioni per le catechiste. Tre colpi di fucile cambiarono la sua vita da terrena in eterna.

     

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