Martedì 22 agosto 2023

     

    XX settimana Tempo Ordinario

     

    Aforisma di S. Agostino

    “Signore, insegnami la dolcezza ispirandomi la carità, insegnami la disciplina dandomi la pazienza e insegnami la scienza illuminandomi la mente.”

     

    Preghiera del giorno

    O Padre, che ci hai dato come Madre e Regina la Vergine Maria, dalla quale nacque Cristo tuo Figlio, per sua intercessione concedi a noi la gloria promessa ai tuoi figli nel regno dei cieli. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen

     

    Santo del giorno

    Maria SS. Regina di cielo e terra

    Pio XII aveva istituito nel 1955 questa festa per sottolineare il legame della regalità della Vergine con la glorificazione corporea, di lei come afferma la costituzione Lumen Gentium del Concilio Vaticano II: «Maria fu assunta alla celeste gloria e dal Signore esaltata come Regina dell’universo, perché fosse più pienamente conformata al suo Figlio». 

    Nel “prefazio” della festività liturgica odierna ci viene spiegata la ragione di questo singolare privilegio riconosciuto a Maria Santissima: «Tu hai voluto incoronare la Madre di Cristo di un diadema regale perché potesse dimostrare ai suoi figli con più valido aiuto la sua benevolenza e il suo amore. Noi ci allietiamo oggi per la sua dignità singolare e, gioiosi del dono ricevuto, uniti a tutti i cittadini del cielo, con voce concorde eleviamo a Te, o Padre, l’inno di lode».

     

    Parola di Dio del giorno Matteo 19,23-30

    Gesù disse ai suoi discepoli: «In verità io vi dico: difficilmente un ricco entrerà nel regno dei cieli. Ve lo ripeto: è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». A queste parole i discepoli rimasero molto stupiti e dicevano: «Allora, chi può essere salvato?».

    Gesù li guardò e disse: «Questo è impossibile agli uomini, ma a Dio tutto è possibile». Allora Pietro gli rispose: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne avremo?». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: voi che mi avete seguito, quando il Figlio dell’uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, alla rigenerazione del mondo, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù d’Israele.

    Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna. Molti dei primi saranno ultimi e molti degli ultimi saranno primi».

     

    Riflessione del giorno “Se salta il Niger” Articolo di M. Ghielmi 1/8/2023

    Il Niger è lo snodo cruciale della rotta da Ovest utilizzata dai trafficanti di esseri umani verso l’Europa. L’altra (da Est) passa da Khartoum (Sudan) ed è utilizzata da chi lascia Eritrea, Somalia, Etiopia, ecc. I “migranti” che arrivano via mare sono una minoranza di chi entra in Europa e solo una parte di loro proviene dall’Africa. Es. nel 2023 in Italia sono sbarcati in Italia 7.921 persone dalla Costa d’Avorio, 7.155 dalla Guinea, 7.128 dall’Egitto poi 5.943 dal Pakistan e 5.910 dal Bangladesh.

    Questi ultimi due Paesi sono in Asia! Ciò che colpisce è l’elevato grado di ipocrisia europeo (in primis francese) sul tema. L’Europa è il continente più vecchio del pianeta: nel 2050 avrà 6,5 milioni di abitanti in meno con circa il 30% di over65. Il paradosso è il seguente: c’è fame di lavoratori nei settori di manovalanza non specializzata (agricoltura, edilizia, assistenza alle persone…). Ma nessun politico può ammettere tale necessità in modo pragmatico, anche perché ci sono segnali di insofferenza dei cittadini (elettori!) nei confronti del fenomeno così come è stato (mal) gestito finora e i politici non vogliono perdere le elezioni.

    Da qui nasce la strabica (e miope) strategia dell’Europa sul tema: -da un lato preservare la propria “superiorità morale” con diritto di asilo e affini, riservato alla piccola minoranza di chi riesce a mettere piede in Europa. -dall’altro cercare di esternalizzare il “lavoro sporco” di dissuasione dei migranti a Paesi terzi in cambio di ingenti stanziamenti (es. Turchia, Libia, Marocco e Niger). Ma in questo modo il potere di ricatto di questi governi (autoritari e senza scrupoli anche se sono “amici” dell’Europa vedi Erdogan) sale.

    La Francia in questo (schifoso) “grande gioco” ha il non invidiabile primato di aver “spalancato la porta” bombardando la Libia nel 2011 (fino a quel momento i numeri erano contenuti, perché molti si fermavano in Libia dove si guadagnava bene) e di far applicare da altri (cioè dall’Italia) la parte difficile della questione (salvataggi in mare, accoglienza) per prendersi i “migliori” di questa filiera che passa per il Niger. Come uscire da questa palude? Non si sa e si invita a diffidare di chiunque offra ricette facili a problemi complessi. Di certo se salta il Niger pagheremo la miopia della faccenda con gli interessi.

     

    Intenzione di preghiera

    Preghiamo perché i governi dei paesi ricchi si rendano conto delle loro responsabilità nell’attuale ordinamento ingiusto del mondo e mettano in atto politiche giuste e rispettose di tutti.

     

    Don’t Forget! 1000 quadri più belli del mondo

    MARIANO FORTUNY Y MARSAL: LA VICARIA

    1870 – olio su tela – 60 x 93 cm – Museo Nazionale d’Arte della Catalogna – Barcellona

    MARIANO FORTUNY y CARBÒ o più esattamente MARSAL (1838-1874) fu il più importante pittore catalano del XIX sec. ed ebbe enorme successo già da vivo. Nel 1857 gli fu offerto un incarico a Roma, poi fu inviato in Africa dalle autorità catalane a documentare la guerra ispano-marocchina. Artista molto dotato e grande colorista, con il quadro “la Vicaria” (che è unanimemente ritenuto il suo capolavoro) riscosse molti consensi e accrebbe una fama già consolidata. L’opera ritrae il momento in cui i testimoni di un matrimonio spagnolo del XVIII sec. firmano il certificato di nozze nella sagrestia di una chiesa, mentre gli invitati aspettano.

    Fortuny riempie la sua tela di numerosi e pittoreschi personaggi fra cui un torero, un ufficiale di marina, un ecclesiastico, una donna anziana e un gruppo di eleganti signore. Il suo amore per i dettagli era istintivo e gli permise di sfoggiare le sue doti artistiche e il suo ricco senso del colore. Quanto poi allo stile, alla composizione e ai colori del dipinto, è evidente l’influenza del grande maestro della pittura spagnola Francisco Goya y Lucientes.

    Con Fortuny si raggiunge un’espressione più raffinata della pittura romantica che risponde al gusto dell’alta borghesia, contraria al realismo di Courbet e all’impressionismo che avanzava e più incline ai temi esotici. Le sue opere si distinguono per la perfezione della fattura e la freschezza del colore. L’artista si spense giovanissimo, all’età di 36 anni, a causa della malaria.

     

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