Venerdì 24 novembre 2023

     

    XXXIII Settimana T. Ordinario

     

    Accadde il 24 – novembre …

    1859 – Charles Darwin pubblica On the origin of species…che sostiene come gli organismi si siano evoluti gradualmente attraverso la selezione naturale; la 1.a edizione viene esaurita il giorno stesso

    1904 – Primo esempio di mezzo cingolato che rivoluzionerà i veicoli per le costruzioni e per la guerra

    1944 – 2.a guerra mondiale, Giappone: bombardamento effettuato su Tokio da 88 aerei USA

    1974 – Scoperto l’Australopithecus afarensis “Lucy” dal paleontologo americano Don Johanson

    1991 – Muoiono Freddie Mercury ed Eric Carr, secondo batterista dei Kiss

     

    Aforisma di La Fontaine

    “L’infanzia è senza pietà.”

     

    Preghiera del giorno

    O Dio, origine e fonte di ogni paternità, che nel martirio hai reso fedeli alla croce del tuo Figlio fino all’effusione del sangue sant’Andrea Dung-Lac e i suoi compagni, per la loro intercessione concedi a noi di diffondere il tuo amore tra i fratelli per chiamarci ed essere realmente tuoi figli.

    Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen

     

    Santo del giorno

    S. ANDREA DUNG LAC E MARTIRI VIETNAMITI.

    Il cattolicesimo giunse in Vietnam a fine sec. XVI, ma fu osteggiato dai regnanti locali: tra i sec. XVII e XIX ci furono più di 50 editti contro i cristiani, che provocarono l’uccisione di 130 mila fedeli. 

    117 di essi, beatificati in vari anni, sono stati unificati in un solo gruppo e canonizzati da S. Giovanni Paolo II, che li ha anche dichiarati Patroni del Vietnam con la Lettera apostolica «Si quidem cunctis» del 14 dicembre 1990. Il gruppo comprende: 8 vescovi, 50 sacerdoti, 59 laici (tra cui medici, militari, padri di famiglia e una madre di famiglia). 

    A rappresentarli tutti c’è Andrea Dung-Lac che fu in un primo tempo catechista e poi sacerdote e che riceve in Vietnam una particolare devozione da parte dei fedeli. La data della memoria liturgica è il 24-11, giorno in cui morirono 3 di essi.

     

    Parola di Dio del giorno Luca 19,45-48

    Gesù, entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano, dicendo loro: «Sta scritto: “La mia casa sarà casa di preghiera”. Voi invece ne avete fatto un covo di ladri». Ogni giorno insegnava nel tempio.

    I capi dei sacerdoti e gli scribi cercavano di farlo morire e così anche i capi del popolo; ma non sapevano che cosa fare, perché tutto il popolo pendeva dalle sue labbra nell’ascoltarlo.

     

    Riflessione: “Autonomia” 6.a delle 12 parole del percorso educativo

    Autonomia: è parola di origine greca (αὐτονομία) che letteralmente significa essere legge / regola (nomòs) di sé stesso (autòs). Essere autonomi perciò significa la capacità di auto-regolarsi, di stabilire regole per sé e di mantenerle, di essere padroni di sé cioè “liberi” da condizionamenti esterni per poter vivere la vita così come si desidera.

    Questa definizione è logica e condivisibile, ma solo in teoria, perché nella pratica le cose sono più complicate. Oggi infatti la gente è gelosa della sua autonomia e difende con le unghie la sua libertà, il che va bene. Ma se si analizza questo fenomeno più a fondo si scoprono risvolti interessanti: la maggior parte delle persone è convinta che la libertà sia un diritto e che tocchi agli altri (famiglia e società) di garantirglielo. Pochi sembrano aver compreso che la libertà è anzitutto un dovere, anzi è il dovere per eccellenza da compiere ogni giorno da parte di chi non vuole ritrovarsi schiavo di qualcosa o qualcuno.

    Cosa significa “il dovere della libertà e la conquista dell’autonomia”? Come si educa a diventare autonomi e liberi? Per capirlo ci facciamo aiutare dal Vangelo.

    1) Gv 8,31: “Conoscerete la verità e la verità vi farà liberi”. Gesù stabilisce una –per noi- insolita relazione tra verità e libertà che fa capire come nessun diritto possa garantire la libertà (quella vera!) a chi ha deciso di vivere nella menzogna e nella mancanza di autenticità; a chi cioè non è libero dentro di sé.

    Dunque il primo passo, decisivo a livello educativo, è creare persone autentiche, leali, sincere che sappiano distinguere il vero dal falso, il bene dal male e abbiano deciso di scegliere ciò che è vero e buono e di respingere ciò che è falso e cattivo. È questa la prima fondamentale forma di libertà, il primo decisivo passo verso l’autonomia.

    2) Ma il dovere della libertà è un percorso difficile e dura un’intera vita: il popolo di Israele per uscire dalla schiavitù dell’Egitto e raggiungere la libertà ci ha tenuto 40 anni e ha attraversato il deserto! È un cammino difficile, ma sicuro perché, come dice il salmo 90: “Dio darà ordine ai suoi angeli di custodirti in tutti i tuoi passi. Sulle loro mani ti porteranno perché non inciampi nella pietra il tuo piede”. In altre parole il primo garante della tua libertà non sei tu, ma Dio. Ce lo ricorda S. Paolo: “Cristo ci ha liberati perché restassimo liberi; state dunque saldi e non lasciatevi imporre di nuovo il giogo della schiavitù”. La libertà è dono di Dio e perciò è un dovere, il principale dovere.

    3) Per formare ragazzi autonomi (liberi) e autentici (veri) occorre che genitori, insegnanti, preti…rinuncino agli atteggiamenti troppo protettivi; non si facciano prendere dalla paura che mina l’autorevolezza e crea ragazzi fragili e aggressivi; li aiutino a scoprire il gusto della verità, lealtà e coraggio e ne diano l’esempio; dimostrino loro stima e fiducia chiedendo molto e dando tutto con generosità.

    I vostri figli non sono figli vostri…sono figli e figlie della Vita. Nascono per mezzo di voi, ma non da voi. Dimorano con voi, ma non vi appartengono. Potete dare una casa al loro corpo, ma non alla loro anima, perché la loro anima abita la casa dell’avvenire che voi non potete visitare nemmeno nei vostri sogni. Potete sforzarvi di tenere il loro passo, ma non pretendere di renderli simili a voi, perché la vita non torna indietro, né può fermarsi a ieri. Voi siete l’arco dal quale, come frecce vive, i vostri figli sono lanciati in avanti. L’Arciere mira al bersaglio sul sentiero dell’infinito e vi tiene tesi con tutto il suo vigore affinché le sue frecce possano andare veloci e lontane. Lasciatevi tendere con gioia nelle mani dell’Arciere, poiché egli ama in egual misura e le frecce che volano e l’arco che rimane saldo. Kahlil Gibran.

     

    Intenzione di preghiera

    Perché impariamo ad amare la libertà che è Dio a donarci nella persona di Gesù Cristo e che ha le sue radici non nelle nostre voglie, ma nella sua verità.

     

    Don’t Forget! Santi della Carità

    Beato Francesco Antonio Fasani 1681-1742

    Nacque a Lucera, Puglia, il 6-8-1681, da umili e modesti lavoratori. Battezzato con i nomi di Donato Antonio Giovanni, era chiamato Giovanniello. Entrò tra i Minori Conventuali di Lucera e si distinse per innocenza di vita, spirito di penitenza e povertà, zelo apostolico. Compiuto il noviziato a Monte S. Angelo sul Gargano ed emessa la professione nell’agosto 1696, fu mandato nel 1703 al S. Convento di Assisi dove fu ordinato sacerdote l’ll-9-1705.

    Passato a Roma nel collegio di S. Bonaventura, vi fu nominato maestro in teologia. Ritornato ad Assisi, si dedicò alla predicazione nelle campagne fino al 1707, quando rientrerà definitivamente a Lucera. Dalla scuola, dal pulpito e dal confessionale esplicò un intenso apostolato, percorrendo tutti i paesi della Capitanata. “Profondo in filosofia e dotto in teologia” fu prima reggente di studi nel collegio filosofico di Lucera e poi guardiano del convento e maestro dei novizi.

    Sua principale preoccupazione nel predicare era “farsi capire da tutti”. Inesauribile fu la carità verso i poveri e sofferenti (fra l’altro, promosse l’usanza di raccogliere e distribuire pacchi-dono ai poveri a Natale. Ma esercitò la carità sacerdotale nell’assistenza ai carcerati e ai condannati che accompagnava fino al luogo del supplizio per confortarli. Fece restaurare S. Francesco in Lucera, centro per 35 anni della sua attività sacerdotale.

    Fu devoto della Immacolata Concezione, e alle anime che egli dirigeva era solito inculcare gli atti di ossequio alla Madonna e la meditazione delle sue virtù. Morì a Lucera il 29-11-1742 e il suo corpo è venerato nella chiesa di S. Francesco. Fu beatificato da Pio XII il 15-4-1951.

     

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