A 96 anni in soccorso ai Paesi poveri

     

    Giovanni, un padre di famiglia della Val Seriana, a gennaio si recherà per l’ennesima volta in Africa, per la precisione in Congo Kinshasa, nella città di Isiro, provincia di Alto Uele.

    Nel continente nero lui arrivò la prima volta nel 1979 e da allora non ha più smesso di viaggiare (anche tre volte all’anno) in vari Paesi africani: Ruanda, Congo, Kenya, Burundi, Mozambico…dovunque fosse richiesta la sua opera che consisteva nell’installare pannelli fotovoltaici, aprire centrali idroelettriche e scavare pozzi per l’acqua e aiutare le missioni.

    Siccome l’Africa gli andava stretta, ha fatto qualche capatina anche in Bolivia dove ha aiutato l’ospedale del dottor Pietro Gamba (pure bergamasco), realizzando un pozzo ad Anzaldo nella zona di Cochabamba.

    All’inizio si è appoggiato agli «Amici del Rwanda» di Treviglio; poi col fratello Franco si è messo in proprio fondando l’associazione «I Gabbiani», ma ha sempre collaborato col centro missionario di Bergamo. Il biglietto per il prossimo viaggio è già preso e Giovanni non vede l’ora di partire.

    A proposito: ho dimenticato di dire che il nostro nel 1979 andò in pensione e che nel 2020 il Covid si portò via sua moglie. E che lui ora ha 96 anni compiuti. Il suo cognome? È Galbiati, Giovanni Galbiati.

     

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