Lunedì 29 gennaio 2024

     

    IV Settimana Tempo Ordinario

     

    Avvenne il 29 gennaio…

    1886 – Karl Benz brevetta la prima automobile a benzina funzionante

    1916 – Prima guerra mondiale: Parigi viene bombardata dagli Zeppelin tedeschi per la prima volta

    1951 – Inizia la prima edizione del Festival di Sanremo

    1996 – Un incendio distrugge il Gran Teatro La Fenice di Venezia

    2022 – Sergio Mattarella viene rieletto Presidente della Repubblica Italiana con 759 voti.

     

    Aforisma di S. Giovanni Bosco

    “Non vi insuperbite di ciò che sapete. Quanto più uno sa, e tanto più uno riconosce di non sapere”.

     

    Preghiera coletta

    Signore Dio nostro, concedi a noi tuoi fedeli di adorarti con tutta l’anima e di amare tutti con la carità di Cristo che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per i secoli dei secoli. Amen

     

    Santo del giorno

    La Chiesa maronita ricorda il 7/4 Afraat il Sapiente Persiano, che nacque a fine III secolo, a Ninive-Mossul, nell’odierno Iraq. Se il nome dice un’origine pagana, la conoscenza delle Scritture e l’esegesi sono influenzate dai metodi giudaici.

    Figlio di una chiesa di confine, visse il conflitto tra chiesa e sinagoga con toni polemici, ma pacati. Afraat fu «figlio del Patto», cioè rimase celibe per dare testimonianza della riunificazione inaugurata in sé da Cristo a cui i figli del Patto si ispiravano. Egli dimorò presso il monastero di Mar Mattai e fu superiore di monaci e poi vescovo.

    Estraneo alle controversie cristologiche dell’occidente, Afraat si premurò di trasmettere per iscritto i suoi insegnamenti attraverso le Dimostrazioni, unica sua opera giunta fino a noi. Dalle pagine di Afraat emerge quel gusto per la bellezza e per la dolcezza spirituali che caratterizzerà il cristianesimo siriaco.

     

    Parola di Dio del giorno

    Gesù e i discepoli giunsero all’altra riva del mare, nel paese dei Geraseni. Sceso dalla barca, subito dai sepolcri gli venne incontro un uomo posseduto da uno spirito impuro. Costui aveva la sua dimora fra le tombe e nessuno riusciva a tenerlo legato, neanche con catene, perché più volte era stato legato con ceppi e catene, ma aveva spezzato le catene e spaccato i ceppi, e nessuno riusciva più a domarlo.

    Continuamente, notte e giorno, fra le tombe e sui monti, gridava e si percuoteva con pietre. Visto Gesù da lontano, accorse, gli si gettò ai piedi e, urlando a gran voce, disse: «Che vuoi da me, Gesù, Figlio del Dio altissimo? Ti scongiuro, in nome di Dio, non tormentarmi!». Gli diceva infatti: «Esci, spirito impuro, da quest’uomo!». E gli domandò: «Qual è il tuo nome?». «Il mio nome è Legione – gli rispose – perché siamo in molti». E lo scongiurava con insistenza perché non li cacciasse fuori dal paese.

    C’era là, sul monte, una numerosa mandria di porci al pascolo. E lo scongiurarono: «Mandaci da quei porci, perché entriamo in essi». Glielo permise. E gli spiriti impuri, dopo essere usciti, entrarono nei porci e la mandria si precipitò giù dalla rupe nel mare; erano circa duemila e affogarono nel mare. I loro mandriani allora fuggirono, portarono la notizia nella città e nelle campagne e la gente venne a vedere che cosa fosse accaduto.

    Giunsero da Gesù, videro l’indemoniato seduto, vestito e sano di mente, lui che era stato posseduto dalla Legione, ed ebbero paura. Quelli che avevano visto, spiegarono loro che cosa era accaduto all’indemoniato e il fatto dei porci. Ed essi si misero a pregarlo di andarsene dal loro territorio. Mentre risaliva nella barca, colui che era stato indemoniato lo supplicava di poter restare con lui.

    Non glielo permise, ma gli disse: «Va’ nella tua casa, dai tuoi, annuncia loro ciò che il Signore ti ha fatto e la misericordia che ha avuto per te». Egli se ne andò e si mise a proclamare per la Decapoli quello che Gesù aveva fatto per lui e tutti erano meravigliati.

     

    Riflessione frammenti di vita

    Lui non ne era innamorato, ma quella ragazza l’aveva colpito. Lei, pur disinibita e anticonformista, si era mostrata a suo agio con quel giovane così a modo, fino al giorno in cui, dopo che le ebbe rivelato di essere credente e di andare abitualmente in chiesa, lei reagì con un sorriso di scherno e con parole che pesarono sul cuore del giovane come macigni: “Non è per mancarti di rispetto, ma penso che una persona moderna, aperta e sana di mente non dovrebbe fare certe cose”.

    Lui ci rimase male, ma non lo diede a vedere e lasciò cadere la provocazione; però non dimenticò quelle parole. Qualche tempo dopo i due si erano ritrovati e stavolta era stata la ragazza a parlare di sé e lui era rimasto ad ascoltare: a un certo punto, con il suo solito sarcasmo velato di finta cortesia, lei gli aveva chiesto: “Ti dà fastidio se bestemmio?”.  Di rimando, senza scomporsi e ricordando una per una le parole di lei, il giovane rispose: “Non è per mancarti di rispetto, ma penso che una persona moderna, aperta e sana di mente non dovrebbe fare certe cose”.

    Perché un dialogo si può fare con tutti, cattivi compresi, anche quando non è detto che serva. Ma con gli stupidi dialogare non serve: con loro invece è importante ricordare le parole che dicono, per potergliele restituire tali e quali non appena si presenta l’occasione.

     

    Intenzione di preghiera

    Preghiamo perché impariamo attraverso la fede e la pratica di una vita buona a vincere le paure e le ansie che il modo di vivere di oggi genera in tante persone.

     

    Don’t Forget! Cronache dal P.S.V.

    Programma settimana don Bosco – don Bepo 30/1 – 5/2

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