Giovedì 15 febbraio 2024

     

    Tempo di Quaresima

     

    Avvenne il 15 febbraio…

    1798 – Nasce la Repubblica Romana, su modello francese, dopo che il potere temporale di papa Pio VI è dichiarato decaduto.

    1898 – La USS Maine esplode e affonda nel porto dell’Avana. Questo evento porterà gli Stati Uniti a dichiarare guerra alla Spagna, dando inizio alla guerra ispano-americana.

    1944 – Sul fronte italiano ha luogo il bombardamento dell’abbazia di Montecassino.

    1989 – L’Unione Sovietica annuncia che tutte le sue truppe hanno lasciato l’Afghanistan.

     

    Aforisma di Gilbert Keith Chesterton

    “La vita è la più bella delle avventure ma solo l’avventuriero lo scopre.”

     

    Preghiera

    Ispira le nostre azioni, Signore, e accompagnale col tuo aiuto, perché ogni nostra attività abbia sempre da te il suo inizio e in te il suo compimento. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

     

    Santo del giorno

    La loro vita viene ricostruita dalla «Legenda maior»: di storico ci sono i due giovani cavalieri, convertiti al cristianesimo, tra i primi evangelizzatori del Bresciano e morti martiri tra il 120 e il 134 al tempo dell’imperatore Adriano. La tradizione arricchisce di particolari il loro martirio.

    La loro conversione viene attribuita al vescovo Apollonio, lo stesso che poi ordina Faustino presbitero e Giovita diacono. Il loro successo nella predicazione, però, li espone all’odio dei maggiorenti di Brescia che invitano il governatore della Rezia Italico a eliminare i due col pretesto del mantenimento dell’ordine pubblico.

    La morte di Traiano, promotore della persecuzione, ritarda però i piani del governatore, che denuncia i due al nuovo imperatore Adriano come nemici della religione pagana. Portati a Milano, Roma e Napoli verranno decapitati infine a Brescia di cui sono patroni.

     

    Parola di Dio del giorno

    Gesù disse ai suoi discepoli: «Il Figlio dell’uomo deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno». Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi sé stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua.

    Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà. Infatti, quale vantaggio ha un uomo che guadagna il mondo intero, ma perde o rovina sé stesso?».

     

    Riflessione di don Davide Rota

    Dries ed Eugenie van Agt, entrambi 93enni e malati, sono morti giorni fa l’uno accanto all’altra, mano nella mano, grazie all’eutanasia di coppia. La scelta di porre fine alla propria vita con l’eutanasia (che in Olanda è legale dal 2002) è stata scelta nel 2022 da 8720 persone pari al 5,1% di tutti i decessi avvenuti quell’anno nel Paesi Bassi.

    In Olanda la scelta dell’eutanasia di coppia come in questo caso è ancora limitata, ma in aumento: è passata infatti da 21 casi nel 2021 ai 65 dello scorso anno. Che dire? Non diciamo niente, anche perché è sconcertante che sui media e social molti abbiano definito commovente questa scelta e dettata da grande amore reciproco…

    Da parte nostra ci limitiamo a citare un passaggio del romanzo “L’uomo che fu Giovedì” di Gilbert Keith Chesterton: “Anch’essi parlano a folle plaudenti della felicità del futuro e dell’umanità finalmente libera: ma sulle loro labbra queste belle frasi hanno un significato atroce. Essi sono troppo intelligenti per credere che l’uomo su questa terra possa affrancarsi dal peccato originale e dalla lotta per la vita e perciò alludono alla morte. Quando dicono che l’umanità sarà finalmente libera, alludono al suicidio dell’umanità…Non hanno che due scopi: distruggere prima l’umanità e poi se stessi”.

     

    Intenzione di preghiera

    Perché comprendiamo che la mancanza di fede in Dio spalanca le porte al dominio nel mondo della morte come unico e definitivo destino dell’umanità.

     

    Don’t Forget! Storia dei martiri cristiani

    I MARTIRI DELLA COREA

    6.a parte: storia del cristianesimo in Corea

    I martiri coreani sono religiosi e laici cattolici, vittime delle persecuzioni religiose avvenute in Corea tra il XVIII e il XIX secolo. Di essi, 103 furono canonizzati a Seul da papa Giovanni Paolo II il 6 maggio 1984, mentre altri 124 furono beatificati da papa Francesco il 16 agosto 2014. Del gruppo dei santi fanno parte Andrea Kim Taegon, primo prete coreano, e Paolo Chong Hasang, catechista, oltre a tre vescovi e otto sacerdoti missionari, membri della Società per le Missioni Estere di Parigi. Vediamo ci conoscere meglio alcuni di loro:

     

    BEATO MARTIN-LUC HUIN

    nacque a Guyonville in Francia il 20-10-1836 e, ordinato prete diocesano, si unì poi alle Missioni Estere di Parigi nel 1836. Viaggiò in Corea con altri confratelli e giunse nel villaggio di Sekori. Prima del martirio, a 30 anni, disse: “Mi dispiace morire, non perché sono ancora giovane, ma perché non ho potuto fare nulla per la salvezza dei miei amati coreani”.

    BEATO PIERRE AUMAÎTRE

    nato ad Angouleme in Francia l’8-4-1837 entrò nel seminario delle Missioni Estere di Parigi nel 1857 e fu ordinato nel 1862. Giunto in Corea l’anno dopo, apprese la lingua indigena e si guadagnò l’affetto dei fedeli esercitando il ministero a Naep’o. Allo scoppio della persecuzione incoraggiò i cattolici a testimoniare la fede ed egli stesso si recò al villaggio ove viveva il vescovo Daveluy per consegnarsi alla polizia. Dopo aver subito pesanti torture, morì a soli 29 anni.

    BEATO GIUSEPPE CHANG CHU-GI

    nato nel 1802 da ricca famiglia coreana a 26 anni ricevette il battesimo con la famiglia dal prete cinese Pacifico Yu Pang-je. Nominato catechista, ospitò in casa sua il seminario a Paeron. Nel 1866 fu arrestato, ma il rettore ottenne il rilascio: dopo 5 giorni, fu nuovamente catturato e dinnanzi al governatore ammise di ospitare il seminario e rifiutò di abiurare la fed: a Seoul fu torturato.  E ucciso; aveva 64 anni.

    S. LORENZO MARIA GIUSEPPE IMBERT

    vescovo e Vicario apostolico di Corea fu martirizzato insieme a due dei suoi sacerdoti

    PIETRO FILIBERTO MAUBANT

    GIACOMO ONORATO CHASTAN

    il 21-9-1839 a Sai-Nam-Hte.

     

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