Lunedì 4 marzo 2024

     

    III Settimana di Quaresima

     

    Avvenne il 4 marzo…

    1152 – Federico I Barbarossa viene eletto re di Germania

    1789 – New York si riunisce il primo Congresso USA e dichiara l’entrata in vigore della Costituzione

    1848 – Carlo Alberto emana lo Statuto Albertino

    1979 – Papa Giovanni Paolo II pubblica la sua prima enciclica “Redemptor Hominis”

    1997 – Il presidente Bill Clinton vieta le sovvenzioni federali per ogni ricerca sulla clonazione umana

     

    Aforismi di Gandhi

    “Noi stessi dobbiamo diventare il cambiamento che vogliamo vedere nel mondo.”

     

    Preghiera colletta

    Nella tua continua misericordia, o Padre, purifica e rafforza la tua Chiesa, e poiché non può vivere senza di te, guidala sempre con la tua grazia. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen

     

    Santo del giorno

    Nasce a Cracovia, nel 1458. Figlio del re di Polonia, appartenente alla dinastia degli Jagelloni, di origine lituana. Quando gli Ungheresi si ribellarono al loro re, Mattia Corvino, e offrirono al 13enne principe Casimiro la corona, questi rinunciò appena seppe che il papa si era detto contrario alla deposizione del regnante.

    Impegnato in una politica di espansione, re Casimiro IV (1440-1492) diede al terzogenito l’incarico di reggente di Polonia e il principe, minato dalla tubercolosi, svolse il compito senza lasciarsi irretire dalle seduzioni del potere. Non si piegò alle ragioni di Stato quando gli venne proposto dal padre il matrimonio con la figlia di Federico III, per allargare i già estesi confini del regno.

    Il principe Casimiro non voleva venir meno al suo ideale ascetico di purezza per vantaggi materiali cui non ambiva. Di straordinaria bellezza, ammirato e corteggiato, Casimiro aveva riservato il suo cuore alla Vergine. Si spegne a 25 anni a Grodno (Lituania) il 4-3-1484. Nel 1521 papa Leone X lo dichiarò patrono della Polonia e della Lituania.

     

    Parola di Dio del giorno

    In quel tempo, Gesù cominciò a dire nella sinagoga a Nazareth: «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elia, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elia, se non a una vedova a Sarepta di Sidone.

    C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naaman, il Siro». All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.

     

    Riflessione Frammenti di vita

    Che avesse ragione don Lorenzo Milani quando nel 1960 scriveva in Lettera a una professoressa “Non c’è ingiustizia più grande che fare parti uguali tra diversi” lo dimostra a volte l’esperienza che si fa al Patronato. Fra i tanti casi ce n’è uno esemplare: quello di A. un africano nostro ospite con disturbi psichiatrici aggravati da dipendenze (spinelli e pasticche soprattutto).

    Se avesse un permesso di soggiorno anche solo temporaneo, lo si potrebbe far curare. Ma sono 3 o 4 anni che aspetta una risposta che non arriva. Si è preso contatto con sua mamma in Africa, che ha supplicato di rimandarlo a casa: ma per il viaggio di ritorno in aereo occorre qualcosa che sui barconi non era necessario, cioè il passaporto che finora non si è riusciti a produrre né in Africa né nell’ambasciata del suo paese in Italia, anche pagando più del dovuto.

    Le forze dell’ordine che chiamiamo quando si lascia andare a scatti d’ira che mettono a rischio la sua e altrui incolumità, non possono fare altro che riconsegnarcelo poco dopo e lui ha una collezione personale di decreti di espulsione rimasti carta straccia…Perché a volte la burocrazia che da una parte ne decreta l’espulsione, dall’altra la rende di fatto impossibile.

     

    Intenzione di preghiera

    Preghiamo perché la pace in Terra Santa e in Ucraina e nei paesi in cui imperversano i conflitti.

     

    Don’t Forget! 1000 quadri più belli del mondo

    GEORGES SEURAT: DOMENICA POMERIGGIO SULL’ISOLA DELLA GRANDE JATTE

    1886 – olio su tela – 207 x 308 cm – Istituto d’arte di Chicago – Usa

    Con il quadro la “domenica pomeriggio all’isola della Grande-Jatte” George Seurat (1859-1891) realizza un’immagine iconografica del tempo libero della società borghese arricchitasi grazie allo sviluppo industriale del XIX secolo. Sullo sfondo a sinistra passeggiano due militari illuminati dal sole. Sparse per la tela, le coppie approfittano dell’ombra proiettata dagli alberi.

    A sinistra l’infermiera col cappello bianco con fascia rossa siede accanto all’anziana che si ripara dal sole con l’ombrello. Ognuno è vestito a festa: la scena infatti è ambientata di domenica e rappresenta tutti gli svaghi dell’epoca: i bimbi che corrono sul prato, i canottieri che remano sul fiume, la donna che pesca…Lo spaccato sulla società parigina di fine Ottocento offerto da Seurat, tuttavia, ha un tono parodistico: la moda del tempo è resa con ironia, evidente nell’eccessiva enfasi con la quale il pittore descrive accessori come i binocoli, gli elaborati copricapi, gli atteggiamenti ingessati…

    Oltre a fornire una fotografia di come doveva apparire Parigi a metà degli anni ‘80 del XIX secolo, questo quadro rappresenta uno snodo cruciale nella storia dell’arte per l’innovativa tecnica usata da Seurat nella sua realizzazione. Se il tema scelto è impressionista, le pennellate del pittore si discostano dalle campiture ampie e pastose dei colleghi. La luminosità viene infatti resa giustapponendo tocchi di pigmento separati gli uni dagli altri, sfruttando la legge della complementarietà cromatica teorizzata dal chimico Michel-Eugène Chevreul. Osservati a corretta distanza, i colori puri tendono a fondersi nell’occhio dello spettatore, restituendo una sfumatura diversa rispetto a quella utilizzata da Seurat.

    Il pittore anticipa così il funzionamento dei moderni pixel, diventando maestro del Pointillisme. Una domenica pomeriggio all’isola della Grande-Jatte non è perciò solo un’opera d’arte, ma anche il risultato di un esperimento scientifico condotto con rigore scientifico insuperato, in cui se la libertà creativa e spontanea dell’artista non spicca più di tanto, in compenso stupisce la sua capacità di sfruttare le caratteristiche della retina umana a vantaggio della propria produzione pittorica.

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