Domenica 28 aprile 2024

     

    5.a settimana di pasqua

     

    Aforisma Giovanni 15,4a.5b

    Rimanete in me e io in voi, dice il Signore; chi rimane in me porta molto frutto.

     

    Preghiera colletta

    O Dio, che ci hai inseriti in Cristo come tralci nella vera vite, donaci il tuo Spirito, perché amandoci gli uni agli altri di sincero amore, diventiamo primizie di umanità nuova e portiamo frutti di santità e di pace. Per il nostro Signore Gesù Cristo tuo Figlio che è Dio e vive e regna con Te nell’unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Amen

     

    Parola di Dio della 5.a domenica di Pasqua

    Atti 9,26-31; Salmo 21; 1 Giovanni 3,18-24; Giovanni 15,1-8

    Gesù disse ai suoi discepoli: «Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato.

    Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla.

    Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».

     

    Riflessione commento al Vangelo

    Possedere una vigna, coltivarla, era una delle attività dei contemporanei di Gesù. E, in diversi racconti bilici, l’immagine della vigna descrive il popolo di Israele. Israele è la vigna piantata con cura e perizia dal vignaiolo, Dio, che si aspetta, ovviamente, dopo tanta fatica, di poterne ottenere un vino delicato e sincero.

    E da questa immagine sono nate molte pagine straordinarie, dolenti, lamenti dei profeti che, per conto e in nome di Dio, si lamentavano con Israele, la vigna, di non portare i frutti sperati. Ma qui, oggi, Gesù spinge la metafora, vi apporta una novità potente e densa di significato. Non solo più Dio è descritto come vignaiolo e Israele come la vigna da lui piantata e accudita. Gesù paragona sé stesso a una vite.

    Una vite cui sono legati i tralci, i discepoli, noi, che ricevono dalle radici linfa vitale per portare frutto. È un salto di qualità nella comprensione di Dio che solo Gesù poteva spiegarci. Non più un contadino e il frutto della sua fatica. Ma il contadino che diventa albero. Vite, in questo caso.

    Come, altrove, il pastore è diventato la porta che chiude il recinto in pietra in cui radunano le pecore per la notte, sedendosi fisicamente nel varco per farle uscire. Il creatore diventa creatura. L’immagine non parla più soltanto dello stretto legame fra lavoro e prodotto della fatica e del sudore. Gesù stesso si identifica nella vite. Non esiste una vite senza tralci. Non esiste un tralcio senza vite.

     

    Intenzione di Preghiera

    Perché non dimentichiamo mai che la vite è Gesù e noi siamo i tralci, solo tralci è vero, ma innestati in Lui e che senza di Lui non siamo nulla e lui ci innesta in sé perché siamo tutto.

     

    Don’t Forget! Santo del giorno

    Secondo dei 18 figli di Jean-Baptiste, avvocato, e di Jeanne Robert, Luigi Grignion nasce il 31-1-1673 a Montfort-sur-Meu, Bretagna. La sua vita s’iscrive entro i limiti cronologici (1680-1715) dell’epoca di razionalisti e libertini, del deismo e giansenismo, dell’attacco alle fedi tradizionali, soprattutto in Francia.

    L’aver intuito l’esistenza di un’unità di fondo di queste correnti e tendenze è il merito di Montfort, che si dedicherà alla riconquista delle anime con carità missionaria. Luigi Maria percorse le regioni occidentali della Francia predicando il mistero della Sapienza eterna, Cristo incarnato e crocifisso, e insegnando ad andare a Gesù per mezzo di Maria.

    Associò sacerdoti e fratelli alla sua attività apostolica, e scrisse le regole dei Missionari della Compagnia di Maria. Fu proclamato santo da Pio XII il 20 -7-1947. Tra i suoi scritti si ricordano il “Trattato della vera devozione alla S. Vergine” e “L’amore dell’eterna Sapienza”. A Saint-Laurent-sur-Sèvre in Francia Luigi Grignion morì il 28 aprile 1716.

     

    Avvenne il 28 aprile…

    1738 – Papa Clemente XII, con la bolla In eminenti apostolatus specula, condanna la massoneria.

    1919 – A Versailles nasce la Società delle Nazioni.

    1940 – Papa Pio XII manda un messaggio a Mussolini chiedendogli di non entrare in guerra. Ciano scrive sui suoi diari: «l’accoglienza del Duce è fredda, scettica, sarcastica».

    1992 – Il presidente della Repubblica Italiana in carica Francesco Cossiga rassegna le dimissioni

    1994 – Ruanda, centinaia di migliaia di profughi abbandonano il paese per i massacri tra gruppi etnici avversari

     

    Tanti auguri di buon compleanno don Arturo

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