Lunedì 7 ottobre 2024

     

    XXVII settimana T. Ordinario

     

    Avvenne il 7 ottobre…

    451 – Si apre la prima sessione del Concilio di Calcedonia.

    1939 – La Germania nazista annette la Polonia occidentale.

    1967 – Che Guevara e i suoi uomini vengono catturati in Bolivia.

    1982 – Il governo polacco mette al bando Solidarność.

    2023 –  Lo spaventoso attacco a sorpresa di Hamas in territorio israeliano provoca 1200 morti e 250 persone sono prese in ostaggio. Lo stesso giorno Israele dichiara guerra ad Hamas

     

    Aforisma di Albert Einstein

    «Finché esisterà l’uomo esisteranno anche le guerre.»

     

    Preghiera

    Infondi nel nostro spirito la tua grazia, o Padre; tu, che all’annuncio dell’angelo ci hai rivelato l’incarnazione di Cristo tuo Figlio, per la sua passione e la sua croce, con l’intercessione della beata Vergine Maria, guidaci alla gloria della risurrezione. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen

     

    Santo del giorno

    Nel 1212 S. Domenico di Guzman a Tolosa, vide la Vergine Maria che gli consegnò il Rosario, come risposta alla sua preghiera di riuscire a sradicare e l’eresia albigese. Questa memoria Mariana di origine devozionale si collega però con la grande vittoria di Lepanto (1571) dove la flotta “cristiana” arrestò la minacciosa espansione dell’impero ottomano.

    Papa Pio V attribuì quello storico evento alla preghiera che il popolo cristiano aveva indirizzato alla Vergine nella forma del Rosario. Secondo quanto narra la tradizione, c’è una speciale protezione mariana per tutti coloro che lo recitano devotamente, la garanzia che i fedeli non moriranno senza sacramenti, l’assicurazione che quanti propagheranno il Rosario verranno soccorsi dalla Madonna in ogni loro necessità.

     

    Parola di Dio del giorno Lc 10,25-37

    Un dottore della Legge si alzò per mettere alla prova Gesù e chiese: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?». Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?». Costui rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso».

    Gli disse: «Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai». Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è mio prossimo?». Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre. Anche un levita, giunto in quel luogo, vide e passò oltre.

    Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all’albergatore, dicendo: “Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno”.

    Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?». Quello rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ così».

     

    Riflessione frammenti di vita

    La domenica alle 8,30 si celebra nella chiesa del Patronato la Messa in inglese per gli africani ospiti. Ultimamente ho notato che dopo due anni e mezzo di guerra in Ucraina e un anno di conflitti in Terra Santa, a parte I.P. che conclude sempre la sua preghiera dei fedeli con l’augurio di “peace and love”, nessuno prega più per la pace.

    Così per risvegliare l’interesse su queste tematiche nell’omelia ho chiesto cosa si poteva fare noi per mettere fine ai conflitti. “Sono stato a una manifestazione” fa uno. Un altro sosteneva che solo l’eliminazione fisica del nemico avrebbe procurato la pace. “Sì, ma quella eterna!” ho fatto notare.

    Ma mi ero proposto di lasciar parlare tutti e insistevo perché ognuno dicesse la sua: “Da due anni prima della Messa recito il Rosario con alcune persone” e assicuro che è stato fedele all’impegno. “Io faccio fasting (=digiuno) un giorno alla settimana” fa un altro, mentre alcuni informano di aver fatto una colletta per i bimbi di Gaza e mi consegnano l’importo.

    Anche M. prende la parola: “Ho sempre pensato solo a me stesso, ma vedendo cosa provocano le guerre, ho deciso che avrei fatto esattamente il contrario: così se due litigano cerco di calmarli, se uno ha bisogno, l’aiuto; se uno mi ha offeso, lo perdono…queste sono piccole cose che non faranno terminare le guerre in atto, ma forse aiuteranno a non crearne altre”.     

     

    Intenzione di Preghiera settimanale

    Preghiamo perché termini l’escalation bellica che si è scatenata in Terra Santa e rischia di sfuggire al controllo e i governanti non facciano più della “vendetta” l’unico modo di risolvere i problemi. 

     

    Don’t Forget! La battaglia di Lepanto

    7-10-1571 la flotta ottomano si scontra con quella cristiana della Lega Santa, che riuniva le forze navali Veneziane, Spagnole (con Napoli e Sicilia), quelle Pontificie, Genovesi, dei Cavalieri di Malta, dei Savoia, del Granducato di Toscana e del Ducato di Urbino, federate sotto le insegne pontificie. Pio V benedisse lo stendardo raffigurante il Crocifisso fra i SS. Pietro e Paolo e con il motto In hoc signo vinces. 

    Tale simbolo, con l’immagine della Madonna e la scritta “S. Maria succurre miseris”, fu issato sulla nave ammiraglia Real e sventolerà nello schieramento cristiano quando, ai primi attacchi turchi, i militi si uniranno in preghiera accorata: la recita del Rosario, con i prigionieri che remavano ritmando il tempo con le decine dei misteri. L’annuncio della vittoria giungerà a Roma 23 giorni dopo, portato da messaggeri del Principe Colonna e la vittoria fu attribuita alla intercessione della Vergine Maria, tanto che il Papa nel 1572 istituì la festa di S. Maria della Vittoria che Gregorio XIII.

    Trasformerà in «Madonna del Rosario». Comandante generale della flotta cristiana era Don Giovanni d’Austria di 24 anni, figlio del defunto Imperatore Carlo V e fratellastro del regnante Filippo II. In totale, la Lega schierò una flotta di 6 galeazze e circa 204 galere. A bordo erano imbarcati non meno di 36.000 combattenti, tra soldati, venturieri e marinai.

    A questi si aggiungevano circa 30.000 galeotti rematori. Comandante supremo dello schieramento ottomano era Müezzinzade Alì Pascià. La flotta turca possedeva 170-180 galere e 20 o 30 galeotte, cui si aggiungeva un imprecisato numero di fuste e brigantini corsari. La forza combattente, comprensiva di giannizzeri, ammontava a circa 20-25.000 uomini. L’ammiraglio Uluč Alì, era un calabrese convertitosi all’Islam. Alì Pascià si trovava a bordo dell’ammiraglia Sultana, sulla quale sventolava un vessillo verde con scritto in oro, 28.900 volte il nome di Allah.

    La vittoria della flotta cristiana fu determinante per impedire l’espansione turca in Europa. Da allora in poi si utilizzò ufficialmente il titolo di Auxilium Christianorum, titolo che fu scelto dai reduci vittoriosi, che ritornando dalla guerra passarono per Loreto a ringraziare la Madonna. I forzati messi ai banchi dei remi furono liberati e salirono in processione alla S. Casa, dove offrirono le loro catene alla Madonna; con esse furono costruite le cancellate poi poste agli altari delle cappelle. Lo stendardo della flotta fu donato alla chiesa di Maria Vergine a Gaeta dove è tuttora conservato

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