Lunedì 14 ottobre 2024

     

    XXVIII settimana T. Ordinario

     

    Avvenne il 14 ottobre…

    1066 – I normanni di Guglielmo il Conquistatore, sconfiggono l’esercito di Aroldo II d’Inghilterra nella battaglia di Hastings.

    1806 – Battaglia di Jena: la Grande Armata, guidata da Napoleone, sconfigge l’esercito prussiano

    1962 – Un aereo-spia vola su Cuba e fotografa le installazioni sovietiche: è la crisi dei missili di Cuba.

    1964 – Leonid Brežnev diventa segretario generale del PCUS e capo dell’Unione Sovietica.

    1964 –  Martin Luther King Jr. diventa il più giovane vincitore del Premio Nobel per la pace

    1980 – Per le vie di Torino si realizza la Marcia dei quarantamila.

    2021 – La compagnia aerea Alitalia effettua il suo ultimo volo

     

    Aforisma la sapienza dei Chassidim

    L’universalità di Dio si manifesta nell’infinita varietà di cammini che conducono a Lui, ciascuno dei quali si apre per un unico essere umano.

     

    Preghiera

    Ci preceda e ci accompagni sempre la tua grazia, o Signore, perché, sorretti dal tuo paterno aiuto, non ci stanchiamo mai di operare il bene. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen

     

    Santo del giorno

    Vi sono almeno sei santi che portano questo nome, originari della Francia o dell’Africa, tre di essi sono martiri e tre sono vescovi e fra questi vi è S. Donaziano vescovo di Reims in Francia.

    Forse è più conosciuto per le opere d’arte che lo raffigurano (come nell’immagine a fianco, che fa parte di un polittico opera del pittore fiammingo Jan van Eyck). che per la sua vita della quale sappiamo solo che fu il settimo vescovo di Reims, città della Francia settentrionale, che qualche decennio dopo vide il battesimo di re Clodoveo e l’inizio della conversione al cristianesimo dei Franchi. San

    Donaziano visse e fu vescovo nel IV secolo e il suo episcopato deve essere stato memorabile, perché nei vari quadri che lo ritraggono è raffigurato sempre con manto solenne, mitria e pastorale; morì nel 389 circa e i suoi resti sono stati deposti nella cattedrale di Bruges che porta il nome del santo e dove il suo ricordo è ancora vivo.

     

    Parola di Dio del giorno Luca 11,29-32

    Alle folle che si accalcavano, Gesù cominciò a dire: «Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona.

    Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione. Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone.

    Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona».

     

    Riflessione Frammenti di vita

    Prepara i cuori o Signore Gesù, perché le famiglie con disabilità, per intercessione della Famiglia di Nazaret e degli angeli santi, possano ricevere aiuto, concreto e sostanziale, dalle Istituzioni e dalla Comunità Ecclesiale in questo periodo di grave crisi come segno della Tua Misericordia”.

     

    Intenzione di preghiera

    Per le popolazioni colpite dal maltempo e dalle piogge torrenziali di questi giorni perché trovino il sostegno delle autorità e la solidarietà della gente.

     

    Don’t Forget! 1000 quadri più belli del mondo

    EVELYN DE MORGAN: FOSFORO ED ESPERO

    1882 – Olio su tela, 60 x 44 cm – De Morgan Centre, Londra – Gran Bretagna

     La pittrice inglese Evelyn de Morgan (1855-1919) fu una pioniera in quanto una delle prime donne a entrare nell’appena fondata Slade School of Art di Londra che dava molte importanza al disegno dal vero. Convinse i suoi genitori ad accettare le sue scelte in campo artistico e fu aiutata da uno zio appartenente al gruppo dei pittori preraffaelliti. Le frequenti visite allo zio che abitava a Firenze misero la giovane in contatto con l’arte rinascimentale e in special modo con la pittura di Botticelli da lei amata. 

    Il quadro che presentiamo è una sognante evocazione del mito di Fosforo ed Espero (Fosforo in greco antico Φωσφόρος = “portatore di luce” è il dio dell’aurora, mentre Espero in greco antico: Ἓσπερος in latino Vesperus da cui vespro, è il dio del tramonto) qui rappresentati come due giovani fratelli che recano rispettivamente l’uno la torcia accesa (Fosforo che è quello biondo, inginocchiato e con gli occhi aperti sul vasto panorama) e l’altro la torcia spenta (Espero che ha i capelli neri come la notte e che, seduto, si sta addormentando).

    I due sono giovani a indicare che il ciclo del tempo e della vita si rinnova ogni giorno e nudi perché non hanno niente da nascondere e rivelano la verità dell’esistenza (nuda veritas). Presso Espero gusci vuoti e alghe secche, presso Fosforo nelle conchiglie il mollusco è vivo. Essi rappresentano gli opposti di giorno e notte, alba e tramonto, inizio e fine, luce e buio, ma i due personaggi si completano vicendevolmente: l’artista ce lo dice attraverso il complicato intreccio delle membra dei due per farci capire come la realtà sia fatta di opposti che non devono combattersi, ma accogliersi e dialogare.

    In quest’opera la pittrice dimostra la sua eccezionale capacità nel ridurre il racconto all’essenziale e nel trasmetterne il messaggio con grande chiarezza oltre che la sua straordinaria abilità nel rendere al meglio l’anatomia del corpo umano.    

     

     

     

     

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