Giovedì 28 novembre 2024

     

    XXXIV settimana T. Ordinario

     

    Avvenne il 28 novembre…

    1520 – L’esploratore portoghese Ferdinando Magellano, raggiunge con 3 navi l’Oceano Pacifico.

    1912 – L’Albania dichiara l’indipendenza dall’Impero ottomano.

    1961 – Viene decisa la risoluzione ONU 1661 sull’Alto Adige.

    1964 – Viene lanciata, nell’ambito del programma Mariner, la terza sonda diretta verso Marte.

    1994 – La Norvegia, con un referendum, rifiuta l’adesione all’Unione europea.

    2016 – Un Avro RJ85, con 81 persone, fra cui la squadra di calcio brasiliana del Chapecoense, si schianta vicino a Medellín in Colombia

     

    Aforisma di Gilbert K. Chesterton

    Ci sono uomini che si credono grandi perché fanno sentire piccoli tutti gli altri. Ma il vero grande uomo è colui che fa sentire tutti grandi.

     

    Preghiera

    Dio onnipotente ed eterno, che hai voluto ricapitolare tutte le cose in Cristo tuo Figlio, Re dell’universo, fa’ che ogni creatura, libera dalla schiavitù del peccato, ti serva e ti lodi senza fine. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen

     

    Santo del giorno

    Nato a Monteprandone (Ascoli Piceno) nel 1394, Giacomo fu discepolo di san Bernardino da Siena, dal quale ricevette a 22 anni il saio francescano. La sua vita fu di estrema penitenza. Si sottoponeva a sette quaresime l’anno e negli altri giorni i suoi pasti consistevano in una scodella di fave cotte nell’acqua.

    Come il suo maestro, anch’egli si diede alla predicazione, in Italia, Polonia, Boemia, Bosnia e in Ungheria dove si recò per ordine del Papa. Oratore ardente, si scagliò soprattutto contro i vizi dell’avarizia e dell’usura e per combattere quest’ultima, san Giacomo della Marca ideò i Monti di Pietà, dove i poveri potevano impegnare le proprie cose, non più all’esoso tasso preteso dai privati usurai, ma a un interesse minimo. Già debilitato per la vita di penitenza e colpito da coliche fortissime, morì a Napoli, nel 1476. Le sue ultime parole furono: «Gesù, Maria. Benedetta la Passione di Gesù».

     

    Parola di Dio del giorno Luca 21,20-28

    Gesù disse ai suoi discepoli: «Quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti, allora sappiate che la sua devastazione è vicina. Allora coloro che si trovano nella Giudea fuggano verso i monti, coloro che sono dentro la città se ne allontanino, e quelli che stanno in campagna non tornino in città; quelli infatti saranno giorni di vendetta, affinché tutto ciò che è stato scritto si compia.

    In quei giorni guai alle donne che sono incinte e a quelle che allattano, perché vi sarà grande calamità nel paese e ira contro questo popolo. Cadranno a fil di spada e saranno condotti prigionieri in tutte le nazioni; Gerusalemme sarà calpestata dai pagani finché i tempi dei pagani non siano compiuti. Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra.

    Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria. Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina».

     

    Riflessione detti e fatti dei padri del deserto

    Un fratello interrogò uno dei padri su un pensiero blasfemo: «Abba, la mia anima è oppressa da un pensiero blasfemo, abbi pietà di me e dimmi da dove esso mi viene e ciò che devo fare». L’anziano rispose: «Questo pensiero ci viene perché noi sparliamo, disprezziamo e critichiamo; esso è soprattutto una conseguenza dell’orgoglio, della volontà propria, della negligenza nella preghiera, della collera e del furore, tutte cose che sono, precisamente, i segni dell’orgoglio.

    Difatti l’orgoglio ci fa entrare nelle passioni che ho enumerato, e da esse nasce il pensiero blasfemo. E se questo pensiero indugia nell’anima, il demone della blasfemia lo consegna al demone dell’impurità. Sovente lo conduce sino allo smarrimento dei sensi, e se l’uomo non li ritrova è perduto».

    L’abate Giuseppe interrogò l’abate Pastor sui pensieri impuri. L’abate Pastor gli rispose: «Se si chiude un serpente o uno scorpione in un vaso e poi lo si tappa, dopo un certo tempo finirà per soffocare. Lo stesso avviene per i cattivi pensieri che il demonio fa germogliare in noi; a poco a poco sono soffocati dalla pazienza di colui che li ha avuti».

     

    Intenzione di preghiera

    Per i cristiani che vivono in terre dilaniate dalla guerra e sono vittime di violenza e di odio: la fede in Gesù Re dell’universo li sostenga nella lotta per la libertà e la dignità umana e cristiana.

     

    Don’t Forget! Storia dei martiri cristiani

    Martiri “Mato Grosso”

    GIULIO ROCCA

    Don DANIELE BADIALI

    NADIA DE MUNARI

     

    Operazione Mato Grosso (O.M.G.) è movimento spontaneo nato nel 1967 dal cuore e dalla fantasia del salesiano padre Ugo De Censi (+ 2018), che educava i giovani attraverso il lavoro gratuito a favore dei più poveri d’America Latina. Attraverso il lavoro i giovani iniziavano un cammino che li portava a scoprire e a vivere valori fondamentali per la vita: la fatica fisica, il «dare gratis», la coerenza tra parole e vita, lo spirito di gruppo, rispetto e collaborazione verso gli altri, la sensibilità e l’attenzione ai più poveri, la ricerca del senso della vita, l’imparare a voler bene alle persone. Vari volontari si sono recati in missione per intraprendere attività a favore dei poveri.

    Per OPERAZIONE MATO GROSSO, quella della missionaria laica vicentina NADIA DE MUNARI, brutalmente aggredita il 22-4-2021 a Nuevo Chimbote e morta, per le gravi ferite, nell’ospedale di Lima, non fu la prima, terribile perdita in terra di missione. Sempre in Perù, dove ha voluto essere sepolto il fondatore e dove MG ha 40 comunità, sono morti GIULIO ROCCA (nato a Valdidentro, Sondrio, 30-3-1962 e morto a Jangas, Perù, l’1-10-1992) giovane volontario che, partito ateo, nel 1992 stava per entrare in seminario, quando fu ucciso dai terroristi di Sendero Luminoso. 

    E don DANIELE BADIALI, (nato a Faenza, Ravenna il 3-3-1962 e morto ad Acorma, Perù, 18-3-1997) il “martire delle Ande” per il quale è in corso la causa di beatificazione. Il 16-3-1997 si era offerto in ostaggio al posto di una volontaria italiana, ed è stato poi ucciso dai rapitori, banditi locali che agivano per denaro e che il sacerdote aveva riconosciuto.

     

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