La tragica vicenda di Mamadi Tunkara, il giovane gambiano ucciso il 3 gennaio in centro a Bergamo, ha suscitato sconcerto e sgomento non solo negli stranieri del Gambia che vivono nella nostra città, ma anche nel Patronato S. Vincenzo che da alcuni anni lo ospitava negli ambienti messi a disposizione dalla parrocchia di Verdello.
Non possiamo che confermare ciò che si è detto di lui: gentile, disponibile, corretto nel lavoro, ha sempre tenuto un comportamento ineccepibile il che rende la sua tragica morte ancor più assurda.
Sorprende perciò il modo con cui la tragedia è stata vissuta dai familiari di Mamadi e dai gambiani di Bergamo: in poche ore il fratello che viveva con lui a Verdello, alcuni parenti venuti dalla Spagna e il referente della comunità hanno preso in mano la situazione e organizzato una veglia di preghiera guidata dall’Imam (tre ore!), a cui hanno partecipato molte persone venute da tutta la Lombardia.
La comunità africana cattolica lo ha ricordato nella Messa in inglese che si celebra la domenica mattina e insieme si è organizzata una colletta che ha raccolto in pochi giorni la somma necessaria a coprire le spese del trasporto del corpo in Gambia dove si celebreranno i funerali.
E, almeno in questo caso, la dignità degli africani e la pietà dei bergamaschi sono riuscite a troncare sul nascere ogni polemica.
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