Domenica19 gennaio 2025

     

    II domenica Tempo Ordinario

     

    Aforisma di S. Paolo – 1.a lettera ai Corinti

    “Fratelli, vi sono diversi carismi, ma uno solo è lo Spirito; vi sono diversi ministeri, ma uno solo è il Signore; vi sono diverse attività, ma uno solo è Dio, che opera tutto in tutti.”

     

    Preghiera

    O Dio, che nell’ora della croce hai chiamato l’umanità a unirsi in Cristo, sposo e Signore, fa’ che in questo convito domenicale la santa Chiesa sperimenti la forza trasformante del suo amore, e pregusti nella speranza la gioia delle nozze eterne. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen

     

    Parola di Dio della 2.a domenica del tempo ordinario

    Isaia 62,1-5; Salmo 95; 1Corinti 12,4-11; Giovanni 2,1-12

    In quel tempo, vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno vino». E Gesù le rispose: «Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora».

    Sua madre disse ai servitori: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela». Vi erano là sei anfore di pietra per la purificazione rituale dei Giudei, contenenti ciascuna da ottanta a centoventi litri. E Gesù disse loro: «Riempite d’acqua le anfore»; e le riempirono fino all’orlo.

    Disse loro di nuovo: «Ora prendetene e portatene a colui che dirige il banchetto». Ed essi gliene portarono. Come ebbe assaggiato l’acqua diventata vino, colui che dirigeva il banchetto – il quale non sapeva da dove venisse, ma lo sapevano i servitori che avevano preso l’acqua – chiamò lo sposo e gli disse: «Tutti mettono in tavola il vino buono all’inizio e, quando si è già bevuto molto, quello meno buono.

    Tu invece hai tenuto da parte il vino buono finora». Questo, a Cana di Galilea, fu l’inizio dei segni compiuti da Gesù; egli manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.

     

    Riflessione Commento al Vangelo

    Non è venuta la mia ora, dice Gesù alla Madre che, a tutta prima, sembra essere stata importuna dicendo: “Non hanno più vino”. Cos’è l’“ora”? Per Giovanni è il momento cruciale, del Calvario anzitutto; la cruna dell’ago attraverso cui deve passare per essere rivoltata tutta quanta la storia, di tutti gli uomini e di tutti i tempi; ma l’ora è anche il tempo della missione pubblica che la prepara: quello è il tempo dei segni, dei miracoli!

    Anche Gesù obbedisce ad un tempo che non è il suo, che il Padre gli ha assegnato, di cui egli non è più in un certo senso padrone perché, pur essendo Dio, ha lasciato la sua forma divina presso il Padre e non vuole disporne come uomo. L’umanissimo miracolo di Cana è un miracolo della fede di Maria. Come sarà per la cananea, come avverrà per il centurione, la fede di Maria ottiene dal Padre che Gesù anticipi l’ora.

    E si vede allora la forza della “donna” che apre qui al banchetto di Cana e chiude sotto la croce gli estremi dell’“ora”. La forza della fede brilla pure nella gioia del maestro di tavola mentre gusta il buon vino: la compagnia di Dio all’uomo è umanissima ed integrale. “Non di solo pane”, dirà Gesù, ma intanto fornisce ai commensali, che allietano gli sposi, dell’ottimo vino.

     

    Intenzione di preghiera

    Preghiamo perché sappiamo seguire l’indicazione di Maria: “Qualsiasi cosa vi dica Gesù, fatela”.

     

    Santo del giorno

    Macario il grande è spesso confusa col suo omonimo Macario Alessandrino, anch’egli monaco a Scete e suo contemporaneo. Ambedue insieme a Isidoro furono discepoli di S. Antonio abate. Macario nasce intorno al 300 e fin da piccolo fa il cammelliere, occupato nel trasporto del salnitro.

    Tra il 330 e il 340 incontra S. Antonio abate e vive a lungo con lui. Viene ordinato prete quando è già conosciuto come «padre spirituale» di quell’area di deserto. Dal 356 al 384 si avvicendano nel suo monastero tre gruppi di discepoli che costituiranno la colonia monastica di Scite.

    Tra il 373 e il 375 Macario viene esiliato insieme al suo omonimo Macario l’Alessandrino in un’isola del Nilo per ordine di Lucio, vescovo ariano di Alessandria. La sua notorietà si deve all’importanza che rivestì il monastero di Abu Macario nella storia del monachesimo egiziano.

     

    Don’t Forget! Avvenne il 19 gennaio…

    1764 – John Wilkes viene espulso dalla camera dei comuni per diffamazione e sedizione.

    1915 – Zeppelin tedeschi bombardano le città di Great Yarmouth e King’s Lynn, nel Regno Unito, facendo più di 20 vittime. Si tratta del primo bombardamento deliberato di civili della storia.

    1939 – La Camera dei fasci e corporazioni sostituisce la Camera dei deputati del Regno d’Italia.

    1981 – Funzionari statunitensi e iraniani firmano l’accordo per il rilascio di 52 ostaggi Usa dopo 14 mesi di prigionia.

    2000 – Muore ad Hammamet Bettino Craxi, segretario del Partito Socialista Italiano

     

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