Settimana santa Lunedì Santo
Avvenne il 14 aprile…
1865 – Washington: assassinio di Abraham Lincoln; colpito in teatro da John Wilkes Booth con un colpo di pistola, morirà il giorno seguente.
1912 – Alle ore 23:40 il transatlantico inglese RMS Titanic, nel primo viaggio di linea, urta un iceberg che lo farà affondare nelle prime ore del 15 aprile.
1991 – La petroliera Haven si inabissa al largo di Arenzano (GE) provocando il più grande disastro ecologico nella storia del Mar Mediterraneo
2008 – La coalizione di centrodestra guidata da Silvio Berlusconi vince le elezioni politiche
2012 – Piermario Morosini ha un malore in una partita contro il Pescara e muore poco dopo
Aforisma dal profeta Isaia
“Ecco il mio servo che io sostengo, il mio eletto di cui mi compiaccio. Ho posto il mio spirito su di lui; egli porterà il diritto alle nazioni. Non griderà né alzerà il tono, non farà udire in piazza la sua voce, non spezzerà una canna incrinata, non spegnerà uno stoppino dalla fiamma smorta; proclamerà il diritto con verità. Non verrà meno e non si abbatterà, finché non avrà stabilito il diritto sulla terra.”
Santo del giorno

Nata a Schiedam nel 1380 a 15 anni Liduina fece una caduta mentre pattinava sul ghiaccio e restò paralizzata: l’incidente fu all’origine dei mali che la tormentarono fino alla morte. Una lettera del 12-9-1421 attesta che fisicamente la giovane era solo un relitto.
Tuttavia, è proprio questo “nientino” che s’impegna sulla via maestra della passione del Salvatore per eguagliare i più grandi mistici della scuola spirituale da lei seguita, come ad esempio Geert Groote e Tommaso da Kempis. Subito dopo la sua morte nacque spontaneamente un culto popolare: si costruì una cappella, le si fecero dei ritratti, si scrissero molte Vite.
Il culto fu approvato nel 1650 e confermato da Leone XIII nel 1890. Una biografia pubblicata a Parigi nel 1901, capolavoro firmato da JorisKarl Huysmans, ha contribuito a rendere popolare la sua figura.
Preghiera Colletta
Guarda, Dio onnipotente, l’umanità sfinita per la sua debolezza mortale, e fa’ che riprenda vita per la passione del tuo unigenito Figlio. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen
Parola di Dio Del lunedì della Settimana Santa
Isaia 42,1-7; Salmo 26; Giovanni 12,1-11
Sei giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betania, dove si trovava Lazzaro, che egli aveva risuscitato dai morti. E qui fecero per lui una cena: Marta serviva e Lazzaro era uno dei commensali.
Maria allora prese trecento grammi di profumo di puro nardo, assai prezioso, ne cosparse i piedi di Gesù, poi li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì dell’aroma di quel profumo. Allora Giuda Iscariota, uno dei suoi discepoli, che stava per tradirlo, disse: «Perché non si è venduto questo profumo per trecento denari e non si sono dati ai poveri?».
Disse questo non perché gli importasse dei poveri, ma perché era un ladro e, siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi mettevano dentro. Gesù allora disse: «Lasciala fare, perché ella lo conservi per il giorno della mia sepoltura. I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me».
Intanto una grande folla di Giudei venne a sapere che egli si trovava là e accorse, non solo per Gesù, ma anche per vedere Lazzaro che egli aveva risuscitato dai morti. I capi dei sacerdoti allora decisero di uccidere anche Lazzaro, perché molti Giudei se ne andavano a causa di lui e credevano in Gesù.
Intenzione di preghiera
Preghiamo perché il buon Dio conceda al suo servitore fedele don Giuseppe Bracchi la ricompensa per il bene compiuto, il perdono per le mancanze commesse e la gioia eterna del paradiso.
Don’t Forget! DON GIUSEPPE BRACCHI (1935-2025)
I funerali di don Giuseppe Bracchi saranno celebrati lunedì 14 aprile (oggi) 2025 alle ore 15,00 nella chiesa parrocchiale di S. Croce in Malpensata a Bergamo.
Don Giuseppe sarà sepolto nel Cimitero del suo paese natale.
Operaio bresciano classe 1935, a 21 anni chiese di entrare nel Patronato S. Vincenzo: uno dei preti dopo pochi giorni lo giudicò inadeguato al ruolo di educatore. Ma don Bepo non gli diede retta e a 33 anni il nostro fu ordinato prete. Era il 1968 e i seguenti 57 anni li passerà tutti al Patronato come vicerettore, rettore, parroco e superiore e negli ultimi anni come custode della memoria e garante del carisma dell’istituzione.
Amava la montagna e i fiori; indossava improbabili maglioni e variopinti berrettini senza compromettere la dignità sacerdotale. Scriveva lettere piene di francobolli colorati e nel refettorio dei preti faceva appendere vistosi cartelloni di auguri per i compleanni e gli onomastici dei confratelli. Non parlava male di nessuno, ma usava una sottile e garbata ironia con tutti, compreso sé stesso.
Per la cura del monumento alla Madonnina della casa centrale e la realizzazione del presepio nella casa del Giovane si faceva aiutare da due marocchini che gli volevano un mondo di bene e da tanti altri a cui aveva concesso credito e fiducia commoventi. Non aveva nulla di suo, se non gli infiniti ritagli che raccontavano la storia dei preti e laici del Patronato e siamo certi che sul suo conto corrente non ci saranno che pochi spiccioli, ma la sua carità è rimasta tutta nascosta.
Ha amato tutti e da tutti è stato amato e di lui si può dire quello che S. Agostino disse di S. Pietro e S. Giovanni: “Pietro è più buono perché ha amato Gesù, ma Giovanni è più felice, perché è stato amato da Gesù”. Il suo nome? Don Giuseppe Bracchi morto nell’abbraccio di Dio venerdì 11 aprile alle ore 12,15.
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