Lunedì 21 aprile 2025

     

    Ottava di Pasqua

     

    Avvenne il 21 aprile…

    753 a.C. – Romolo e Remo fondano la città di Roma.

    1918 – Viene abbattuto e ucciso Manfred von Richthofen, noto come il Barone Rosso

    1945 – Bologna viene liberata dagli alleati.

    1960 – Viene ufficialmente inaugurata Brasilia, capitale del Brasile.

    2018 – Muore in Giappone, a 117 anni e 260 giorni, Nabi Tajima (1900-2018), l’ultimo dei nati nel XIX secolo

     

    Aforisma dagli Atti degli apostoli

    “Gesù di Nazareth che voi avete crocifisso e avete ucciso, Dio lo ha risuscitato, liberandolo dai dolori della morte, perché non era possibile che questa lo tenesse in suo potere.”

     

    Preghiera Colletta

    O Padre, che fai crescere la tua Chiesa donandole sempre nuovi figli, concedi ai tuoi fedeli di custodire nella vita il sacramento che hanno ricevuto nella fede. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per i secoli dei secoli. Amen

     

    Parola di Dio Del Lunedì dell’Angelo

    Atti 2,14.22-33; Salmo 15; Matteo 28,8-15

    In quel tempo, abbandonato in fretta il sepolcro con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l’annuncio ai suoi discepoli. Ed ecco, Gesù venne loro incontro e disse: «Salute a voi!». Ed esse si avvicinarono, gli abbracciarono i piedi e lo adorarono.

    Allora Gesù disse loro: «Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno». Mentre esse erano in cammino, ecco, alcune guardie giunsero in città e annunciarono ai capi dei sacerdoti tutto quanto era accaduto. Questi allora si riunirono con gli anziani e, dopo essersi consultati, diedero una buona somma di denaro ai soldati, dicendo: «Dite così: “I suoi discepoli sono venuti di notte e l’hanno rubato, mentre noi dormivamo”.

    E se mai la cosa venisse all’orecchio del governatore, noi lo persuaderemo e vi libereremo da ogni preoccupazione». Quelli presero il denaro e fecero secondo le istruzioni ricevute. Così questo racconto si è divulgato fra i Giudei fino a oggi.

     

    Riflessione di Don Arturo Bellini

    Alle donne che in fretta abbandonano il sepolcro, Gesù appare e dice: «Salute a voi!». Ed esse si avvicinano, gli abbracciano i piedi e lo adorano. Gesù dice loro: «Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno». La consegna non cade nel vuoto. Le donne hanno occhi pasquali, occhi che vedono la luce che ritorna, la realtà che riprende colore, la vita che ricomincia. 

    Attraverso le lacrime i loro occhi hanno trovato la capacità di guardare con occhi di risorti. Tra le preghiere che mi fanno buona compagnia quando l’angoscia del Getsemani e il buio del Calvario pesano sul cuore e annebbiano la vista conservo quella del vescovo di Aquisgrana “Klaus Hemmerle”, morto nel 1994 a poco più di sessanta anni.

    La condivido con voi e con quanti voi volete condividerla: “Donaci, Signore, occhi di Pasqua capaci di guardare nella morte fino a vedere la vita, nella colpa fino a vedere il perdono, nell’uomo fino a vedere Dio, in Dio fino a vedere l’uomo, nell’io fino a vedere il Tu e insieme a questo tutta la forza della Pasqua”.

     

    Intenzione di preghiera

    Perché i cristiani, che in questi giorni hanno incontrato Cristo nei sacramenti pasquali, sappiano scoprire la sua presenza viva nella loro vita e in ogni persona che accostano.

     

    Don’t Forget! LA RESURREZIONE DI GESÙ NELL’ARTE

    JOHANN KÖNIG: LA RESURREZIONE DI CRISTO

    1740 – Olio su rame, 0.46 x 0.61 m, Cleveland Museum-Usa

    Il dipinto “La Resurrezione di Cristo” di Johann König è un capolavoro di arte religiosa del XVIII secolo. König era un artista tedesco che lavorava nella corte del re Augusto III di Polonia: il quadro fu commissionato per la chiesa di corte e si ritiene sia stato dipinto verso il 1740. Lo stile artistico di König è il Rococó, movimento artistico che si era sviluppato in Europa a metà del XII secolo, stile caratterizzato da eleganza, morbidezza e raffinatezza. König usa la tecnica della “Diagonale compositiva”, che crea moto dinamico nell’immagine: la figura di Cristo in alto al centro, è coronato da angeli e santi.  

    La luce che emana dal Risorto illumina la scena, suscitando nell’osservatore una sensazione di speranza e rinnovamento, mentre oltre l’arco di pietra si intravede l’alba della domenica di Pasqua. La parte inferiore del dipinto è occupata a sinistra dall’angelo che ribalta la pietra del sepolcro il quale fa da perfetto pendant al Risorto e contempla Gesù come Gesù contempla il Padre. Insieme con l’altro angelo vestito di verde, egli ha il compito di annunciare che il Signore è risorto alle tre pie donne che si intravedono in avvicinamento nel varco aperto sul vasto paesaggio in secondo piano.

    Oltre ai due angeli, altri sette personaggi affollano la parte inferiore: quattro siedono a terra e due fuggono spaventati. A uno sguardo superficiale la scena sembra caotica, ma a guardare meglio si scopre che ogni figura è simmetrica a un’altra: i due in primo piano guardano il Risorto con stupore più che spavento. I due in piedi fuggono proteggendosi dalla luce del Risorto che li investe, mentre i tre seduti al centro non sembrano militari e dormono…quello vestito di azzurro col turbante bianco potrebbe forse essere uno scriba, ma gli altri due chi sono? Difficile dirlo. Stupore, spavento, sonno… questi i sentimenti degli avversari di Gesù di fronte alla risurrezione che rendono evidente chi sia il trionfatore sul peccato e sulla morte. 

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