5.a settimana di Pasqua
Avvenne il 20 maggio…
325 – Ha inizio il Concilio di Nicea I, primo concilio ecumenico del Cristianesimo.
1293 – Sancho IV di Castiglia fonda l’Università Complutense di Madrid.
1815 – Con la fine alla guerra austro-napoletana, il Regno di Napoli è affidato di nuovo ai Borbone.
1932 – Amelia Earhart decolla per la prima traversata atlantica senza scalo eseguita da una donna.
1940 – I primi prigionieri arrivano nel nuovo campo di concentramento di Auschwitz.
1970 – In Italia promulgata la legge 20 maggio 1970 n. 300, nota come Statuto dei lavoratori.
2006 – Completata in Cina la Diga delle Tre Gole, la più grande opera idraulica del pianeta
Aforisma dal Vangelo
“Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi.”
Santo del giorno
S. BERNARDINO DI SIENA

Canonizzato nel 1450, cioè a 6 anni dalla morte, era nato nel 1380 a Massa Marittima, dalla nobile famiglia degli Albizzeschi. Rimasto orfano dei genitori in giovane età fu allevato a Siena da due zie. Frequentò lo Studio senese fino a 22 anni, quando vestì l’abito francescano e divenne uno dei principali propugnatori della riforma dei francescani osservanti.
Banditore della devozione al santo nome di Gesù, ne faceva incidere il monogramma «YHS» su tavolette di legno, che dava a baciare al pubblico al termine delle prediche. Stenografati con un metodo di sua invenzione, i discorsi di Bernardino sono giunti fino a noi. Aveva parole durissime per quanti «rinnegano Iddio per un capo d’aglio» e per «le belve dalle zanne lunghe che rodono le ossa del povero».
Anche dopo la morte, avvenuta all’Aquila, nel 1444 egli continuò la sua opera di pacificazione. Persistendo le lotte tra le opposte fazioni, il suo corpo dentro la bara cominciò a versare sangue e il flusso si arrestò solo quando gli Aquilani si rappacificarono.
Preghiera Colletta
O Padre, che nella risurrezione di Cristo tuo Figlio ci rendi creature nuove per la vita eterna, dona a noi, tuo popolo, di perseverare nella fede e nella speranza, perché non dubitiamo che si compiano le tue promesse. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen
Parola di Dio Giovanni 14,27-31
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me.
Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate. Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il prìncipe del mondo; contro di me non può nulla, ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre, e come il Padre mi ha comandato, così io agisco».».
Riflessione
Ad Auschwitz, nel campo di concentramento, c’era un carcere: il famigerato Blocco II. Là, in una cella sotterranea san Massimiliano Kolbe è morto d’inanizione dopo una lunga e penosa agonia, attorniato da ogni tortura e miseria umana. Fuori c’era il cortile in cui circa ventimila uomini furono assassinati; di fianco, l’“ospedale” in cui si praticava la vivisezione su esseri umani, mentre, in fondo alla strada, si trovava il forno crematorio.
Eppure, nel cuore di padre Kolbe regnava quella pace che Cristo aveva promesso di dare ai discepoli che, seguendo il suo esempio, sarebbero morti per la vita di altri. In circostanze simili, san Tommaso More pregava nella torre di Londra: “La perdita dei beni temporali, degli amici, della libertà, della vita e di tutto il resto non è nulla se si guadagna Cristo”. Il potente di questo mondo regna per mezzo della paura e dell’intimidazione.
Ma Cristo dice: “Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore”. Ci dà in dono la pace, non la pace del mondo, cioè la pace della sazietà e della noia, la pace nata dal compromesso, la pace dei morti viventi, ma la pace dell’unione con Dio, nell’unità del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Una tale pace, nata nel perdono dei peccati e nutrita dall’amore, l’amore di Dio per noi, aumenta in proporzione a ciò che soffriamo per Cristo.
Intenzione di preghiera
Preghiamo per Papa Leone XIV perché non gli manchi mai la preghiera e il sostegno dei fedeli e per i fedeli perché non manchi mai loro la sapienza e autorevolezza del Papa.
Don’t forget! STORIA DEI MARTIRI CRISTIANI
3.a PARTE: STORIA DEL PARAGUAY


I Gesuiti, arrivati nel 1587 in Paraguay, al principio lavorarono con scarso successo tra gli indiani sia delle commende, sia nomadi. Allora il preposito Claudio Acquaviva e il visitatore Esteban Paez prescrissero i domicili fissi per gli Indiani per sottrarli a tutti i fattori estranei. Il progetto fu approvato dalla corte spagnola di Filippo III con ordinanze nel 1606, nel 1607 e nel 1609.
Il governatore del Paraguay, Hernando Arias de Saavedra, affidò ai Gesuiti tre territori: uno a ovest di Asunciòn tra i Guaycuru, un secondo nel Paranà tra i Guaranì, il terzo a nord del Paranapane tra i Guayra. La prima missione fallì. Tra le tribù dei Guarani e Guayra invece i Gesuiti fondarono nel 1610 le prime riduzioni. Tra i Guayara del nord, fino al 1628, 11 riduzioni erano stabili, 9 di esse però dal 1628 al 1631 furono distrutte dai Paolisti (i «criollos» di S. Paulo in Brasile).
Per questo i Gesuiti con 12.000 indiani emigrarono a sud dove avevano fondato dal 1610 varie riduzioni presso i Guaranì tra i fiumi Paranà e Uruguay e dal 1628 sull’altra riva dell’Uruguay tra i Tapi. Anche quest’ultime furono distrutte nel 1636 e 1638 dai Paolisti e pure questi ultimi si ritirarono a ovest nelle riduzioni dei Guaranì. Così il territorio delle riduzioni gesuitiche del Paraguay ebbe i suoi confini definitivi, che rimasero stabili fino all’espulsione dei Gesuiti.
A difesa contro le incursioni dei Paolisti portoghesi, il Re di Spagna permise l’armamento degli indiani delle riduzioni, che dal 1641 con successo si difesero. Al loro apogeo nel 1731 le riduzioni gesuitiche del Paraguay contavano 141.242 indiani cristiani.
LE RIDUZIONI GESUITICHE DEL PARAGUAY
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