Venerdì 4 luglio 2025

     

    13.a settimana tempo ordinario

     

    Aforisma dal Vangelo

    “Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati…“Misericordia io voglio e non sacrifici”. Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori”.

     

    Preghiera Colletta

    O Dio, che ci hai reso figli della luce con il tuo Spirito di adozione, fa’ che non ricadiamo nelle tenebre dell’errore, ma restiamo sempre luminosi nello splendore della verità. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen

     

    Santo del giorno

    Nacque a Saragozza, Aragona (Spagna), nel 1271. Figlia del re di Spagna Pietro III e pronipote di Federico II, a soli 12 anni venne data in sposa a Dionigi, re del Portogallo, da cui ebbe due figli. Fu un matrimonio travagliato dalle infedeltà del marito ma in esso Elisabetta seppe dare la testimonianza cristiana che la portò alla santità.

    Svolse opera pacificatrice in famiglia e, come consigliera del marito, riuscì a smorzare le tensioni tra Aragona, Portogallo e Spagna. Alla morte del marito donò i suoi averi ai poveri e ai monasteri, diventando terziaria francescana. Dopo un pellegrinaggio al santuario di Compostela, in cui depose la corona, si ritirò nel convento delle clarisse di Coimbra, da lei stessa fondato.

    Dopo la morte avvenuta nel 1336 ad Estremoz in Portogallo, il suo corpo fu riportato al monastero di Coimbra. Nel 1612 lo si troverà incorrotto, durante un’esumazione, collegata al processo canonico per proclamarla santa. Fu canonizzata a Roma da Urbano VIII nel 1625.

     

    Parola di dio del giorno Matteo 9,9-13

    In quel tempo, Gesù, vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.

    Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e se ne stavano a tavola con Gesù e con i suoi discepoli. Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Come mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?».

    Udito questo, disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate a imparare che cosa vuol dire: “Misericordia io voglio e non sacrifici”. Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori».

     

    Riflessione di don Arturo Bellini

    L’amore di Dio: è un amore personale. Così nell’incarnazione, nella nascita, in vita e in morte. Don Giuseppe Vavassori.

    Commento questa nota del Fondatore del Patronato con la testimonianza di Federico (Uruguay) raccontata al X Forum Internazionale dei Giovani, a Rocca di Papa (Roma), il 24-28 marzo 2010. «Appartengo – ha narrato Federico – a una famiglia cristiana; in essa e grazie a essa ho cominciato a scoprire l’amore di Dio per noi. Ricordo, quando ero bambino, la grande fede di mia madre e il suo modo di metterla in pratica.

    Lei era una catechista e si preoccupava sempre di aiutare gli altri, i più bisognosi e soprattutto i bambini. Insieme a mio padre, ovvio, si curava sempre di non far mancare nulla a me e ai miei fratelli, però anche di trasmetterci questa preoccupazione, affinché anche noi sentissimo la necessità di aiutare il prossimo. Vi racconto il primo momento in cui io ho sentito l’amore di Dio; è avvenuto tramite mia madre, che è stata la connessione con Dio. Eravamo a messa, io avevo 5 o 6 anni, e tutti andarono a fare la comunione, i miei genitori e i miei fratelli.

    Anch’io volevo andare a fare la comunione, un po’ per curiosità, un po’ per ricevere il Corpo di Cristo, come diceva il prete. Quando tornò mia madre, le dissi che volevo fare la comunione. È chiaro che non poteva permettermelo, perché non avevo ancora ricevuto la Prima Comunione, ma non poteva neanche lasciarmi a mani vuote. Con la sua integrità e semplicità mi disse: “Avvicinati al mio cuore. Ho appena ricevuto il Corpo di Cristo e perciò Dio sta dentro di me. Gesù è qui, ti sta ascoltando; parlagli, ti ascolterà come se stessi facendo la comunione”. Fu un’esperienza indimenticabile.

    Adesso ho 25 anni, ma quello è stato uno dei momenti più forti della mia fede. Sebbene a quell’epoca la mia fede fosse più che altro l’esperienza magica di un Dio miracoloso, cioè la fede che tutti avevamo da bambini, in quel momento per la prima volta ho realmente sentito l’amore di Dio che si manifestava attraverso mia madre». La grammatica della fede che passa attraverso gli affetti familiari è una vera benedizione: riporta la speranza sulla terra”. “Quando gli affetti famigliari si lasciano convertire alla testimonianza del Vangelo, diventano capaci di cose impensabili, che fanno toccare con mano le opere che Dio compie nella storia, come quelle che Gesù ha compiuto per gli uomini, le donne, i bambini che ha incontrato”.

    Diceva Papa Benedetto XVI: «Non sono lasciato solo, smarrito nell’universo ed in una società davanti a cui si rimane sempre più disorientati. Egli si prende cura di me. Non è un Dio lontano, per il quale la mia vita conterebbe troppo poco… È bello e consolante sapere che c’è una persona che mi vuol bene e si prende cura di me. Ma è molto più decisivo che esista quel Dio che mi conosce, mi ama e si preoccupa di me» (Omelia dell’11-6-2010).

     

    Intenzione di Preghiera

    Preghiamo perché l’esperienza concreta, quotidiana, profonda dell’amore che Dio ha per noi rafforzi la nostra fede e ci aiuti a vivere nell’amore al prossimo.

     

    Don’t Forget! Avvenne il 4 luglio…

    1054 – Visibile dalla Terra l’esplosione della supernova SN 1054: secondo cronache cinesi e arabe del tempo, fu così luminosa da restare visibile in pieno giorno per 3 settimane.

    1187 – Saladino sconfigge Guido di Lusignano, re di Gerusalemme, ad Hattin; la reliquia della Vera Croce è perduta per sempre

    1776 – Il Congresso continentale approva la dichiarazione d’indipendenza dalla G. Bretagna: nascono gli Stati Uniti d’America.

    2012 – Annunciata la scoperta del bosone di Higgs ai laboratori del CERN

     

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