15.a settimana tempo ordinario
Avvenne il 14 luglio…
1099 – Termina la Prima crociata con la conquista di Gerusalemme
1789 – La popolazione di Parigi insorge e assalta la prigione della Bastiglia, simbolo del potere assolutista del re. È l’inizio della rivoluzione francese.
1902 – Il campanile di San Marco, a Venezia, crolla improvvisamente.
1933 – In Germania i partiti politici vengono messi tutti fuori legge a eccezione di quello nazista.
1948 – A Roma: l’attentato di Antonio Pallante a Palmiro Togliatti causa gravi disordini, che sfiorano la guerra civile
2002 – Jacques Chirac, durante la festa nazionale, esce incolume da un tentativo di assassinio.
2016 – Nizza: un tir si scaglia contro la folla sulla Passeggiata degli Inglesi causando 86 morti e 458 feriti.
Aforisma di S. Paolo Apostolo
“Cristo Gesù è immagine del Dio invisibile, primogenito di tutta la creazione, perché in lui furono create tutte le cose nei cieli e sulla terra, quelle visibili e quelle invisibili”.
Santo del giorno

Di nobile famiglia, nato a Bucchianico, nelle vicinanze di Chieti, il 25 maggio 1550, CAMILLO DE LELLIS fu soldato di ventura. Persi i suoi averi al gioco, si mise al servizio dei Cappuccini di Manfredonia. Convertitosi ed entrato nell’Ordine, per curare una piaga riapertasi tornò a Roma nell’ospedale di San Giacomo degli Incurabili, dove si dedicò soprattutto ai malati.
Si consacrò a Cristo Crocifisso, riprese gli studi al Collegio Romano e, divenuto sacerdote nel 1584, fondò la «Compagnia dei ministri degli infermi». L’ordine dei Camilliani si distinse da altri per lo spirito della sua opera legata alla carità misericordiosa e per l’abito caratterizzato dalla croce rossa di stoffa sul petto.
De Lellis pose attenzione unicamente ai malati, ponendo le basi per la figura dell’infermiere e del cappellano quali li vediamo oggi. Morì a Roma il 14 luglio 1614 e venne canonizzato nel 1746.
Preghiera Colletta
O Dio, che mostri agli erranti la luce della tua verità perché possano tornare sulla retta via, concedi a tutti coloro che si professano cristiani di respingere ciò che è contrario a questo nome e di seguire ciò che gli è conforme. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen
Parola di dio Matteo 10,34-11,1
In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli: «Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; sono venuto a portare non pace, ma spada. Sono infatti venuto a separare l’uomo da suo padre e la figlia da sua madre e la nuora da sua suocera; e nemici dell’uomo saranno quelli della sua casa.
Chi ama padre o madre più di me, non è degno di me; chi ama figlio o figlia più di me, non è degno di me; chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me. Chi avrà tenuto per sé la propria vita, la perderà, e chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà. Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato.
Chi accoglie un profeta perché è un profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto perché è un giusto, avrà la ricompensa del giusto. Chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d’acqua fresca a uno di questi piccoli perché è un discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa». Quando Gesù ebbe terminato di dare queste istruzioni ai suoi dodici discepoli, partì di là per insegnare e predicare nelle loro città.».
Riflessione
«Oggi sono stato turbato e a torto. Ho pensato male e ho sbagliato. Ho giudicato con animo nero, e ho visto oscuro dove c’è luce. Parce mihi Deus» [perdonami signore]. Don Giuseppe Vavassori (diario, 3 Giugno 1964).
In un apologo dei padri del deserto si racconta dell’abate Antonio che cercava di scrutare le profondità dei giudizi di Dio e domandò al Signore: perché taluni muoiono dopo breve vita, mentre altri giungono all’estrema vecchiezza? Perché alcuni mancano di tutto, e altri abbondano di ogni bene? Perché i malvagi sono ricchi, e i buoni schiacciati dalla povertà?”. Una voce gli rispose: “Antonio, occupati di te stesso: questi sono i giudizi di Dio e non ti è utile capirli”.
La voce suggerisce ad Antonio un duplice atteggiamento: «Antonio, occupati di te stesso», implica l’impegno a evitare il confronto del cammino altrui con il proprio perché alimenta l’invidia e il suo corteo di servitori, ma soprattutto perché pretende di giudicare…La seconda parte della frase suona così: «Questi sono i giudizi di Dio e non ti è utile capirli».
Con queste parole ad Antonio viene ricordato che a nessuno è lecito scrutare i segreti che Dio riserva a sé stesso. Dal punto di vista di Dio, la conoscenza di alcune realtà non solo non ci è utile, ma potrebbe anche essere dannosa. Nel momento in cui la curiosità spinge verso oggetti che non riguardano il cammino di santità, si è già fuori dalla volontà di Dio. L’unica cosa che conta è capire il disegno che Dio ha su di noi per cercare di realizzarlo.
Intenzione di preghiera
Preghiamo perché impariamo a mantenere nei confronti di Dio un atteggiamento umile e fiducioso che ci permetta di non giudicare né Lui, né il prossimo
Don’t forget! I 1000 quadri più belli del mondo
FREDERIC S. REMINGTON: CORSA VERSO IL BOSCO (A DASH FOR THE TIMBER)
1889 – olio su tela – Amon Carter Museum of American Art, Fort Worth, Texas.
“A Dash for the Timber” (=la corsa verso il bosco) è un celebre dipinto a olio realizzato nel 1889 dal pittore americano Frederic Remington (1861-1909). Raffigura una scena drammatica di cowboy in fuga dagli inseguitori nativi americani, con un cowboy già ferito e che cade da cavallo. Il dipinto è noto per la sua composizione dinamica e la rappresentazione del West americano, ed è considerato il capolavoro di Remington.
Ma guardiamo in modo più accurato ai dettagli: i cowboy sono raffigurati mentre cavalcano disperatamente in direzione dell’osservatore, cercando rifugio in una vicina zona boschiva mentre vengono inseguiti da un gruppo ben più numeroso e compatto di nativi americani. Remington costruisce magistralmente la composizione per creare il senso di urgenza e movimento: posiziona infatti i cowboy in fuga lungo una diagonale che guida lo sguardo dell’osservatore verso gli alberi che si intravedono a sinistra e che potrebbero rappresentare la loro salvezza.
L’artista colloca l’episodio in un paesaggio polveroso e arido con un drammatico gioco di luci e ombre, che accentua ulteriormente il senso di tensione e drammaticità. “A Dash for the Timber” riflette il fascino di Remington per il West americano e il suo interesse nel rappresentare la vita dei cowboy e i conflitti tra coloni e nativi americani. Il dipinto ebbe successo di critica quando fu esposto per la prima volta nel 1890 e contribuì a consolidare la reputazione di Remington come artista di spicco del West americano.
Ma nonostante la sua notevole drammaticità, “A Dash for the Timber” semplifica una realtà ben più complessa: il pittore infatti presenta coloni e popolazioni indigene come incompatibili, legati solo da reciproci atti di violenza. Questa retorica visiva nega ai nativi americani la loro umanità, ritraendoli come i principali aggressori, e oscura i resoconti di diplomazia e scambi interculturali che non culminarono in un conflitto aperto.
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