Sabato 19 luglio 2025

     

    15.a settimana tempo ordinario

     

    Avvenne il 19 luglio…

    64 – Grande incendio di Roma, il giorno passerà alla storia come Dies nefastus

    1870 – La Francia dichiara guerra alla Prussia. È l’inizio della guerra franco-prussiana.

    1943 – 2.a guerra mondiale: Roma bombardata dagli Alleati: i morti sono 617, la Basilica di S. Lorenzo è danneggiata, e Papa Pio XII lascia il Vaticano per soccorrere le vittime

    1985 – Alle 12:22 cede un bacino di decantazione di una miniera in Val di Stava: la colata di fango provoca la morte di 268 persone.

    1992 – Paolo Borsellino viene ucciso con la sua scorta in un attentato mafioso.

     

    Aforisma di Franz Kafka

    “Da un certo punto in avanti non c’è più modo di tornare indietro. È quello il punto al quale si deve arrivare.”.

     

    Santo del Giorno

    Arsenio era nato a Roma intorno al 354 da nobile famiglia senatoria. Nel 383 l’imperatore Teodosio lo volle a Costantinopoli per affidargli l’educazione dei figli Arcadio e Onorio. Vi restò 11 anni, fino al 394, quando in seguito a una profonda crisi spirituale ottenne l’esonero dall’incarico per ritirarsi nel deserto egiziano.

    Chiedendo a Dio una sicura via per giungere alla salvezza, una voce misteriosa gli rispose: «Fuggi gli uomini». Il quarantenne Arsenio seguì alla lettera il consiglio: sbarcato ad Alessandria d’Egitto, si aggregò alla comunità degli anacoreti di Scete nel deserto.

    Trascorreva notti intere in preghiera e meditazione: una preghiera fatta più di lacrime che di parole, poiché egli ebbe da Dio il “dono del pianto”. Dal 434 al 450, che si presume sia l’anno della morte, Arsenio dovette vivere lontano dalla tranquilla Scete, invasa da una tribù libica. Morì a Troe presso Menfi.

     

    Preghiera Colletta

    O Dio, che mostri agli erranti la luce della tua verità perché possano tornare sulla retta via, concedi a tutti coloro che si professano cristiani di respingere ciò che è contrario a questo nome e di seguire ciò che gli è conforme. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen

     

    Parola di dio Matteo 12,1-8

    In quel tempo, i farisei uscirono e tennero consiglio contro Gesù per farlo morire. Gesù però, avendolo saputo, si allontanò di là. Molti lo seguirono ed egli li guarì tutti e impose loro di non divulgarlo, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia: «Ecco il mio servo, che io ho scelto; il mio amato, nel quale ho posto il mio compiacimento.

    Porrò il mio spirito sopra di lui e annuncerà alle nazioni la giustizia. Non contesterà né griderà né si udrà nelle piazze la sua voce. Non spezzerà una canna già incrinata, non spegnerà una fiamma smorta, finché non abbia fatto trionfare la giustizia; nel suo nome spereranno le nazioni».

     

    Riflessione di Mons. Ravasi su Mattutino

    Trovai un agente, corsi da lui e, col fiato in gola, gli domandai la strada. Sorridendo mi disse: «È da me che vuoi sapere la strada?». Gli risposi: «Sì, da solo non riesco a trovarla!». «Rinuncia, rinuncia!», disse voltandosi come quelli che ridono di nascosto.

    Impressiona questo frammento che ho tratto da una novella di Kafka. La parabola è più che evidente. Da un lato, c’è l’uomo contemporaneo che si agita in un labirinto di idee, di voci, di sollecitazioni. Cerca una via d’uscita, una rotta nel mare delle opinioni che forse Internet gli ha rivelato. È il moderno Ulisse che non ha alle spalle nessuna Itaca e, quindi, non sa dove volgere la prua della sua nave per trovare una meta. È l’uomo smarrito di oggi, che all’esterno ostenta sicurezza e certezza, mentre nell’anima è spaesato, stranito, senza bussola morale. D’altro lato, ecco l’agente, colui che sembra (ma sembra solo) conoscere le strade e le rotte, che ha tra le mani una mappa.

    Eppure la sua è una risposta venata di ironia, come si intuisce in quel riso sommesso e malcelato. «Rinuncia, lascia perdere! Non c’è un senso della vita da cercare; nessuno è in grado di indicare una meta ove dirigersi per rifugiarsi e avere quiete e pace interiore». Il profeta Isaia, quando descrive il silenzio e il giudizio di Dio nei confronti del suo popolo, introduce la scomparsa dei profeti e l’assenza di maestri che sappiano guidare: «Guardai: non c’era nessuno capace di consigliare, nessuno da interrogare per avere una risposta» (41,28).

    Abbiamo oggi tracciato un panorama aspro ma realistico di una certa società contemporanea sulla quale dobbiamo riflettere. Un nostro poeta di valore, Giorgio Caproni (1912-1990), nella poesia dal titolo emblematico Bisogno di guida ripeteva: «M’ero sperso. Annaspavo. / Cercavo uno sfogo. / Chiesi a uno. “Non sono, / mi rispose, / del luogo”».

     

    Intenzione di preghiera

    Preghiamo perché non ci stanchiamo di cercare la strada e di fidarci di chi la strada giusta ce la può indicare, soprattutto di colui che ha detto di sé: “Io sono la via, perché sono la verità e la vita”, Gesù.

     

    Don’t Forget! Foto della settimana

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    AP/LEO CORREA

     

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