Mercoledì 1 ottobre 2025

     

    26.a settimana tempo ordinario

     

    Avvenne l’1 ottobre

    1795 – Il Belgio viene conquistato dalla Francia.

    1800 – La Spagna, con il trattato di S. Ildefonso, cede la Louisiana alla Francia.

    1818 – Comincia il Congresso di Aquisgrana delle potenze vincitrici contro Napoleone.

    1946 – I principali esponenti del Nazismo vengono condannati al Processo di Norimberga.

    1949 – Mao Zedong dichiara la Costituzione della Repubblica Popolare Cinese.

    1979 – Gli Stati Uniti restituiscono la sovranità sul Canale di Panama a Panama.

     

    Aforisma dal Vangelo di Matteo cap. 28

    “Sono giunta al punto di non soffrire più, perché ogni sofferenza patita per Dio è diventata dolcezza.”

     

    Preghiera Colletta

    O Dio, che apri le porte del tuo regno agli umili e ai piccoli, fa’ che seguiamo con fiducia la via tracciata da santa Teresa di Gesù Bambino, perché, per sua intercessione, ci sia rivelata la tua gloria eterna. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

     

    Santo del giorno

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    Teresa nacque nel 1873 da famiglia molto credente; nel 2015 i genitori sono stati dichiarati santi. L’educazione religiosa ricevuta presto la indusse a scegliere di entrare nel Carmelo di Lisieux dove si affidò a Dio. Su suggerimento della superiora tenne un diario su cui annotò le tappe della sua vita interiore. Scrive nel 1895: «Il 9 giugno, festa della SS. Trinità, ho avuto la grazia di capire quanto Gesù desideri essere amato».

    All’amore di Dio Teresa rispose con tutte le sue forze ma non sa che l’amore la condurrà sulla via della privazione e della tenebra. L’anno dopo, 1896, si manifestano i primi segni della tubercolosi, ma ancor più dolorosa è l’esperienza dell’assenza di Dio.

    Abituata a vivere alla sua presenza, Teresa si trova avvolta in una tenebra in cui Le è impossibile vedere segni soprannaturali, ma apprende che a lei è affidata la conoscenza della piccola via, la via dell’abbandono alla volontà di Dio. Muore il 30-9-1897. Papa Pio XI la beatificò nel 1923 e la canonizzò il 17 maggio 1925. San Giovanni Paolo II in data 19 ottobre 1997 l’ha dichiarata Dottore della Chiesa.

     

    Parola di dio del giorno Luca 7,59-62

    In quel tempo, mentre camminavano per la strada, un tale disse a Gesù: «Ti seguirò dovunque tu vada». E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo». A un altro disse: «Seguimi».

    E costui rispose: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Gli replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu invece va’ e annuncia il regno di Dio». Un altro disse: «Ti seguirò, Signore; prima però lascia che io mi congedi da quelli di casa mia». Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che mette mano all’aratro e poi si volge indietro è adatto per il regno di Dio».

     

    Riflessione Lamentazioni su Gaza di Giovanni Amico www. gli scritti (2.a parte)

    Il libro biblico delle Lamentazioni ci aiuta a capire anche quello che sta succedendo a Gaza. Quel libro ricorda ciò che era accaduto – la distruzione di Gerusalemme -, ma ricorda al contempo tutto il peccato da cui quell’evento è stato causato. Quei lamenti esprimono tutto l’affetto per i colpiti e per la desolazione presente, ma, al contempo, non semplificano troppo facilmente quella situazione, quasi ci fosse un solo colpevole e sia sufficiente condannarlo per venirne fuori, bensì l’autore del libro ha piena coscienza che gli eventi hanno delle radici in un passato molto lungo alle spalle. Consapevoli che la storia son si fa né con i “se”, né con i “ma”, questo esercizio serve solo a far capire quanto sia complessa una situazione che oggi in troppo tendono a semplificare con il risultato di rendere ancor più difficile la soluzione del problema. Chissà che queste “lamentazioni” ci aiutino a riflettere un po’ (le prime 4 “lamentazioni” le abbiamo pubblicate ieri). 

    5) Se il mondo turco non avesse sconfitto i crociati, se non avesse conquistato l’impero bizantino e Costantinopoli e commesso tutti gli eccidi connessi, se non si fosse così posto come dominatore anche degli arabi, soggiogandoli ed impoverendoli per cinque secoli, anche se erano confratelli musulmani con loro, fino alla fine della I guerra mondiale, come sarebbe diversa la sorte di quella terra! Ahi, ahi, ahi, quanti crimini e quanto dolore allora e in conseguenza di quei fatti!

    6) Se non si fosse scatenata la I guerra mondiale e gli inglesi e i francesi non avessero sconfitto, oltre all’Austria-Ungheria, anche l’Impero ottomano e se gli arabi non si fossero ribellati ai turchi in quegli eventi e non fossero nati i protettorati con l’appoggio arabo che, agli inizi del XX secolo, sostenne gli inglesi di Lawrence d’Arabia contro i turchi, come sarebbe diversa la sorte di quella terra! Ahi, ahi, ahi, quanti crimini e quanto dolore allora e in conseguenza di quei fatti!

    7) Se i nazisti non avessero scatenato la Shoah – e lo sterminio dei popoli slavi che Hitler aveva pure pianificato e iniziato a realizzare contro polacchi e russi – e non fosse nata in occidente l’idea di sostenere la rinascita dello Stato d’Israele, come sarebbe diversa la sorte di quella terra! Ahi, ahi, ahi, quanti crimini e quanto dolore allora e in conseguenza di quei fatti!

    8) Se – una volta presa la decisione dopo la Shoah di restituire, dopo due millenni, metà della terra dell’antico Israele agli ebrei, lasciando l’altra metà agli arabi – gli arabi non si fossero opposti e non avessero scatenato nel 1948 la guerra contro il nascente Stato di Israele, convinti di distruggerlo in poco tempo e venendo invece sconfitti, come sarebbe diversa la sorte di quella terra! Ahi, ahi, ahi, quanti crimini e quanto dolore allora e in conseguenza di quei fatti!

    9) Se gli arabi avessero rinunciato all’idea di ricacciare via gli ebrei e, nel 1948, avessero riconosciuto che era giusto dare anche a loro una nazione e darla proprio lì dove erano le loro radici, mantenendo invece la gran parte del territorio per le popolazioni arabe, come sarebbe diversa la sorte di quella terra! Ahi, ahi, ahi, quanti crimini e quanto dolore allora e in conseguenza di quei fatti!

     

    Intenzione di preghiera

    Preghiamo perché la complessità della storia passata e della realtà presente non scoraggino i popoli e gli uomini di buona volontà a mettere in atto tutti gli sforzi possibili per far cessare due guerre orribili e crudeli.

     

    Don’t Forget! Storia dei martiri cristiani 1.A PARTE

    CENNI DI STORIA DELL’ECUADOR: 1.A parte L’EPOCA PREINCAICA

    Le prime tracce di presenza umana sul territorio ecuadoregno risalgono a circa 11.000 anni fa e si riferiscono a piccoli gruppi di cacciatori e raccoglitori dei quali sono stati ritrovati manufatti in basalto, selce e ossidiana ricavati dai depositi lavici dell’attuale provincia di Pichincha. In epoche poco più recenti (Pleistocene e Olocene) sono stati individuati insediamenti di cacciatori e raccoglitori lungo la costa del Pacifico, la cosiddetta cultura di Las Vegas, di cui si sono ritrovati resti sulla costa e dalla quale più tardi (tra il 3500 a.C. e il 1800 a.C.) si originò la cultura Valdivia.

    In epoca ancora più tarda (tra il 1900 e il 1500 a.C.) comparve la cultura Machalilla che rispetto alla cultura Valdivia mostrava segni di migliore lavorazione della ceramica. La cultura Manteña (da Manta) occupava invece le zone costiere tra l’800 e il 1500 ed era dedita alla pesca: furono i primi indigeni a incontrare gli europei che rimasero stupiti dalla loro abilità di navigare con barche a vela adatte al trasporto di pesanti carichi. Il sistema collassò per ragioni interne e le epidemie portate dagli spagnoli.

    I Cañari invece vissero nella sierra dell’Ecuador centro-sud a partire dal 500. Quando gli Incas arrivarono in Ecuador nel 1460, i Cañari non vollero sottomettersi e furono massacrati dal capo Inca Túpac Yupanqui. Emigrati al Nord, tornarono all’arrivo degli spagnoli per allearsi con loro contro gli Incas, che sconfissero a Sacsayhuamán (presso Cuzco in Perù), nel 1536.

     

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