Sabato 15 novembre 2025

     

    32.a settimana tempo ordinario

     

    Avvenne il 15 novembre…

    1578 – Traslazione a Torino della Sindone

    1821 – Costa Rica, Guatemala, Honduras, Nicaragua, El Salvador proclamano l’indipendenza

    1830 – Gran Bretagna: inaugurata la ferrovia Liverpool-Manchester, 1.a linea ferroviaria del mondo;

    1835 – La HMS Beagle, con Charles Darwin a bordo, approda alle isole Galapagos

    1959 – Nikita Khruščëv è il primo leader sovietico a visitare gli USA

    1993 – Palermo, nel quartiere Brancaccio, un commando di Cosa nostra uccide don Giuseppe Puglisi

    2006 – Firenze: muore per cancro ai polmoni la celebre giornalista e scrittrice Oriana Fallaci

    2008 – Fallimento della Lehman Brothers e inizio della crisi economica mondiale

     

    Aforisma di Robert Sabatier

    «Chi non è padrone di sé trova ben presto un altro padrone».

     

    Santo del giorno

    Nacque in Germania nel 1200. Giovane venne in Italia per studiare le arti a Padova, Bologna e Venezia e conobbe i domenicani, dai quali fu inviato a Colonia per lo studio della teologia. Approdò infine a Parigi dove tenne la cattedra di teologia ed ebbe come allievo Tommaso d’Aquino. Rimandato a Colonia per fondarvi lo studio teologico, portò con sé Tommaso con il quale avviò il progetto del commento dell’opera di Dionigi Areopagita e degli scritti filosofico­naturali di Aristotele.

    Alberto vedeva il punto d’incontro di questi due autori nella dottrina dell’anima e dava così avvio all’orientamento mistico nel suo ordine che sarà sviluppato da maestro Eckhart, mentre la ricerca filosofico-teologica verrà proseguita da san Tommaso. Grande studioso delle scienze naturali, Alberto non rifuggì dagli incarichi pastorali. Fu provinciale dell’ordine domenicano per il nord della Germania, come vescovo di Ratisbona, partecipò al concilio di Lione. Il «dottore universale» morì nel 1280.

     

    Preghiera Colletta

    Dio onnipotente e misericordioso, allontana ogni ostacolo nel nostro cammino verso di te, perché, nella serenità del corpo e dello spirito, possiamo dedicarci liberamente al tuo servizio. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen

     

    Parola di dio Luca 18,1-8

    In quel tempo, Gesù diceva ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai: «In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”.

    Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi”». E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?»

     

    Riflessione Monsignor Ravasi – Mattutino

    Il Dio di Platone era inaccessibile nella sua grandezza. Quello di Epitteto si confondeva con l’anima delle cose. Il Cristianesimo, al contrario, ha condotto Dio alla portata dell’uomo. Gli ha dato un volto. Ne ha fatto nostro padre, nostro fratello, nostro salvatore. Si convertì dopo una visita a Lourdes: Alexis Carrel, Nobel per la medicina nel 1912, ci ha lasciato la testimonianza della sua fede nell’opera, divenuta molto popolare, “L’uomo questo sconosciuto”. Noi, invece, abbiamo attinto a un altro suo testo, “La preghiera”, ove è messa in azione una suggestiva comparazione.

    Grande è la spiritualità di Platone, ma il suo è un Dio perfetto e distaccato nella sua trascendenza. Il suo discepolo Aristotele suggellerà questa perfezione gelida nella sua definizione di Dio come «motore immobile». Venne, poi, lo stoicismo che ebbe nello schiavo filosofo Epitteto un alto maestro di spiritualità. Eppure quel Dio, che si era molto avvicinato alle creature, si era disperso nello stesso creato, con un’immanenza così totale da dissolversi nella realtà, nel mondo, nell’umanità. Ecco, allora, il Dio cristiano che rimane Dio, Verbo eterno e infinito, eppure ha un volto col quale dialogare, nel quale fissare lo sguardo, dal quale attendere un sorriso o una parola.

    È il viso di Gesù Cristo che conserva intatto lo splendore del mistero, ma che ha anche tutto il calore di una faccia umana, simile alla nostra. È questo il segreto ultimo del Natale ove il volto di Dio è quello dolce del bambino, ma è anche il senso profondo della Passione quando quel profilo si lacera, sanguina, spasima e urla. In questa luce si capisce perché i salmisti ripetano un anelito costante: «Quando verrò e vedrò il volto di Dio?» (Salmo 42,3).

     

    Intenzione di preghiera

    Preghiamo per tutti i sostenitori, benefattori collaboratori, volontari e amici del Patronato defunti.

     

    Don’t Forget! LUNEDÌ 10 NOVEMBRE 2025 – NAVOTAS CITY, FILIPPINE

    Persone in una strada allagata dopo il passaggio del tifone Fung-wong

    EPA / ROLEX DE LA PENA / ansa

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